La Difesa delle Lavoratrici - anno X - n. 7 - 13 febbraio 19

LA DIFESA lJEUE LAV-Olè11Tl//CT dori e mi pos~.o pem,,ettere ciò che. vo- . 1-..11 <le] J'·'"'", mogli di tre o quattro riechi Co non ]a.vorass1mo Solo così potrà crescc1·v1 sano e uè o. ,-.,· glio ». mo se n_o1 1 J d' t J più O mcuo industria]j, aveva.no organizzato un:i, più di qua,1to possia-mo. . . , nvoce I qucs e paro o, . !fora, di oonoficcinza i:d bamb_ini poveri, Siamo st=che di questa sc.h1av1tu, _e vane, avrei dovut-0 dire: oocovi qm una ci disponiamo ad a-11prest11-_re )~ post:10 NOTE D'IGIENE La fasèiatura bella magliolin:i di lana, mott-0teg,liela nella quale figura-vano una gran ~ua~~- fono, p<ol' <listruggero, ogni 1:nv1_leg/o, wtto la ca-micia; oceovi questo bel gtlub- tità di cuffiette di lane., fatw coi prn e ~r raggiung~re la frate:llanza e l u- Vi ,it.ai in nno di quc,ti gic)rni una, ,betto morbido· 0 pcsa,,to; gli,;lo m,iite,.. bei ·oolori, ma non figur ,wa.no nil ma- guaglianza tra. 1 lavoratori, B.mbulanza. <li un piccolo racso poco rete ;.oprn-; la ìasr·ia vi mrvirà solo noi glie, nè giubb,,~ti, 11òvestin€1. . * lungi <ln,Mila.no, proprio nelle ore, ne-I- primi m,isi, ma molto lenta mio p<ir le La lana co!"ta troppo carn, per I figli PONTEDERA. ·- Neila. fabbrica iL l l . ·1 d' •'•t 0 0 1 · malati d 0 ,· po,•01·1·o il fr 0 <ldo ooncorrn collft O JOO e qua i ! lll<' ,co n~~" cL, ' . ga,nlrnccc-. ' ~ cui da tanto tempo lavo-ro s1am_ U · · <l b' b' d1' t11tte le m,·""'1·1·,o. , mant~,-,,._•.·o 1' J)regiudizi. J magg101 parte om1111e onn~, 1m 1 · Invece) w - ~ . operaie e 20 operai a ,al' · età! Qnn:Hc cose ci sarebbero <la <lire, Qualche <ieltimaua, prima le signor,, L'igienista. padn di famiglia, ne1 _qua I av ~a.in? sui J1l'<'S:ÌLHlizì che trattengono il mahi- riposto la no.stra fiducia come 81 1 puo , averla vorso nn padre o un frate! o. to dal ricorrere a.I medico quando il E Ebbene coloro ehe avrebooro dovnt<;1 lllalo per esscrn all'inizi,) potn:bbe fa- CORRISPONDENZ tener salda la nostra unione,. spro 1 arc1 cilment-0 \'enir guarito! sempre più a non abbandonare la otta Quftnta è à.ncorn, grande l'ignorn.nza , a farci da bastone onde condurre a,- (1 ,,tle nostr·e donne ca111pag1111olee il · · d ] gran ~anti il pooo della vita nell'attua-le mo- V I Il . . nn lisce le classi tonnan o llna so a - mento ci hanno abbandonate. pregiudizio che fft poi ch'csse, riconano •n[nfa una naro a 'll '.l '[l"IO !; <lo classe, qudla dei lavoratori l R1' ."·0110lasciati abbondo_lare, da U)lO ~ H U P ~ U ~ ~~ Ma bi1ogna lavorar~) a.urne-nta1:ù le .... ,--, 1 nS1e- pii1 volenticl'i a uua wttucchiera che a1 nottro en,•rgie perchè nuove _co.'leien2e stesso membro <lei lavoro, l cud pch, consiglio medico che fa sì e-be esso per- Cor,, Difuu, abb1·ano a<l occunar;, l JJOGt1 lasciati ro non Na il nostro,. PN' mo o e _e .al - bb t cù un·t ··on· - noi facevano credere d1 lottare co11tio 1 >1istano negli errori solo pcrchè il pre- :::iono una tua. a ona. a._ ·1· ' t.: ,~ vuoti. ~· ]''d 1 a· tutte ed inv ce d. I ' pagna pi,:nit di frdo socrn. ,sta,;. segno A voi maùri. &po.w, sorelle, ! !danza.le padrone per l ea e i . d giudizio impedisce loro ' asco ta.re ,a ogni movimento prolctano e m1 per- il cùrudiito di 'rinsaldaYe la fo<le socia- non pensa\'ano_cho, a se stessi, o~tenen o ,·oce del buon senso. mett.o di' »spi·,·m,,re ,1 nllo modesto pa- d I f I st e 11 cos'i ogni pnnleg10, per 1] !010 b<>ne,s- ' • lista, i diffon er a ra e vo r•~ . 0 - Una prova l'abbiamo nel p1·~giudizio rere sulle t.no rosse righe,. Sul t 11 ?' n. :JI) J'<>gnedi la.vo_roper_ la loro_ red-,nz1onA, sere . . <l snlla f~1:ra riel bambino. Ap'l}cna gennaio _n. s. _la, c~mpa~na "C. N." per la li~razionc di tut.to 11mondo <l<>l C~loro che nel momento cn_tic~. ove- , · · h 1 ·1 abbiano agito con vano =enro al nostro fianco. s1 ntuaro- entrat,a. nell'ambnlanza il mio occbio fu e couvl!Jt.a e e 1 Jl' 11 · ·' laYoro. = d giusto crite,rio. Pcrchè l Io dw~ - no. EZ.isa ,4, no daJl'ol'ganizzaziou,~, lan~1";n ° paj'f colpito da un gruppo di donne che a.t- Tenuto conto della loro bnona redù <ehc Milano, i~l,h, aio. le <li scherno e manate d1 fango a a tendevano il turno coi bimbi in bra.ccio nessuno vuol conwst.ar ,; 1 ho la convm- commission 0 fommirnle che non volle! strettamente fM >cia.ti <lai collo ai piedi. zione che la. scissione sia stata un er- * come loro, tra,<lire le loI'o ?OmJ'.!a.gnedi J · ·' · ,J I' ocrg1 quando LEUMANN. - Dopo.domani, YCJlC-r-lavoro. Ma non importa. Sapp1ru10 cbe Come mai, dissi all'infermiera e.ho as- ;:Y);e inf~rf.~l\~ 11 ~ ,~hbi~',, borgh•~se. pN <lì.4, avrà lu-ogo nei locali del nost-ro questo atto insano non ha fatto cessare sisteva il medico, non insegnat<i a, qt1e- le conquisto sacro <lo!pr-oletanato sfrut- Fascio Giovanile una confol'enza per I• in noi l'entusiasmo ma oonsi_ lo h_a muto 0 t.e donne oome si debba fasciare il ba.m- tato ed oppre,sso da trop-po lungo t.-m- donne eho pre.c<xlerà la oostituzio-ne ùcl a un a,ltro sentimento: l'!- ribellione .. bino! E' possibile che esse non abbia- po, quando tutto il ma.rciume ca.pita- Gru1~po fomminilc; il quale non avrà No, comp,agnc la.voratnc(, non htsc1ar I. · b d do a nessnna basse.i- a.Jtra funzione eh<"quella <l1 preparare ,,ioci· comiira1·,; • ,stia.mo umte_, l_ottiamo. ~o ancora capito che la. fasciatura così 1st1co, non a all . . • ·. ·'' · · · ,· 1 za stnnge la mano a.1 d1v.-;r·s1neim\·1 d1 le donne ad· Nlt-ra.rP. nel FM<'10 U-u,,·a- Noi non abbandonnemo '!'a-1 1 nostro èome viene fatta è dannosa e può por- ieri, si fonde per ca,lpesrnrn e rn_fra";- nik posto di lott.·. e di bat.tag!ia e se occor- rare seri inconvenienti? Tocca a voi gere i diritti ùei lavora.ton, osg1 prn * re sa.pre.mo an<:he da sole fa.r comp,re!'- persua<lerlc e illuminarle. e.ho ieri dovevamo serrare maggiormeH- PERUGIA. E' la 1..,r,,a volta éhe d;re che· le donne sanno e sapra,nn<? m Il medico cbe aveva sentito ]e mie t.e compatti le nostro file_ attorn? ';l-lla Je,ggo il nostro giornakUo, e purtroppo· ogni occasiion~ <lime<stra_re la. loro _tede d I gloriosa bandie-ra del_Part-1to_ Socia!JS t a sono molto loi;t.aJia dal potere osprune- s•inc<:ràa.I Soernhsmo e alla- Fed<>ra2,10ne·. rimostranze invitò una donna e grup- che mai ci ba tra<l1t1 e grnùare una- re t,utt-0 ciò che solito in cuore. Quarito Io. po ad entrare. nimi u avanti o lavorator-i, senza. ~ma vorl'ci fal'e p,erohè si potesso giungere Tolse la fascia al bimbo e mi disse: 0 senza indugi pe-r i trionfo ùella. no- alla completa vittoria del socia.Jismo 1 * _ Ossen-i questa manina. stra idea. per la. libertà de.l proleiar Noi <lonno che Yiviamo chinoo ne-Ile _ E' storpiai _ dissi subito _ ro-: riato per roprres;:;1onc degli. op•pre.s.!'ion. case\ o a, ]n.voTarc fii.!i <·U,mpi 1 lontane Chi non sente qnesto palp1_to d'amore da ogni notizia important., su quanto SCHIO. - F-i1J1"i Rossi. Alla ca- rissima comp,;.gna, Olimpia, Pa.mato eh€ a giorni si unirà in ,t!1atrunon10 oo: compagno Ma.<lda.lena G1~0, le C<l:11· nagno della Seziono Fcmmin1!e -Soc1<1,· iista. iuvia.no i migliori a.ugur1 d1 pro– sperit.1. o <li felicità. Yero piccino! non è con noi ma contro eh noi )l. In- ~i fa per J.1 i::onq11ista <lei diritti ùi {"hi - No, non è storpia., è storpiata dal- v<X!eche <le.r'isione a-1 grido ùi Carlo· _lavora, nulla o quctsi a.bbiamo a\'nto in la fasciatura, ma faw intendern a quo- :'.11:arx" Lavoratori di _tutt-o il mondo c.ompcm'O ai nostri sacrifici ma solo cru– ete donne il danno che ne J:>UÒ venire al unitevi! n. Che direbbero gli eroi socia- <lo f.frntta.n1,'1,to e. inganno da. part-c, dei listi ·che più non sono se potC'ssero t.or - nostfl signori, i qua.li ben pm;ciuti e piccino, dal fasciarlo stretto str,itto in nare alla vita nn solo istantè'/ ... A che ta.Jvoltn. rnsozza.ti <la ogni vizio e. ea- tut.ta fre.tta e da.1 tenerlo così giorno e n1ls<1 il loro sacrificio quaH<lo alla Yi- priroio, sorridono perehè in queste cam– Piccola Posta notte ed esse... non vi ascolteranno. . gilia della vittoria ci di\'i<liamo per pagnc .si incomineia a ca.pire la prima nozzor.o. (8i·lrù1 ca.,,•1/a). - :'\Inndale E • l' · Ma ndete che una ragione meschina ment.re il_ prole; sillaba del socialismo. A firuico dell'uo- il mnnoscrit:o. ,·i ciiremo, d,i1io un:r letto ccone qui · ~pio. e J ta.riato che scffro a,tt€nde da. vo1 a. ':lll mo noi inco.minciruno a sostenere una iJ ron1..'lnzo, --t! pnt.,blidl-eremv. · purtroppo non gio\'a. ha affidato la sna. sorte, un'alba ra<l10- s 11 mpre rnaggiore ginstiziu, per un mi- C-ROCE~lOSSO. 1 FJch·a). - Al 1u,,s-,.irno Certi pregiudizi oono più radicati sa. un'èra di pace 1 . . gli or t,rattamento 1 ai nostri meriti e 11rnmero. . . . T dei macigni e nessuno riesce a smuo- La_male<letta borghesia mentre il pro- per il loro diritto corno pro<luLtori a f;,\););AZZ. .I.RO . 1_.l/ana Papctt,). - \ e- Ietariato s1 d1v1de, .affila le sue ungh1{" ciò cho sorv 0 ::i.I mantenimento e al mi-· ~l:inmo eon St)JJilll,i. ';·01J1rnoi.10:1e cbe :_1,n12ll_'7 vcrll. . ed. a.vt- ,ilena lo sn<i armi non rispar- gli?ian:ic-nto della, fa.miglia. . ~n,f"~/~\,,,:: 1 1 ~;1~a ,~j' 1 _ 1 <1°~;~;., 1"'J;,~tai,;.rdi'. Guardai la ma-clre per aggrnngere lo mian<lone alcuna e paga profumata- Sp,nnmo eh~ 1101_donne •~ p_ossa .-•s- Ìism,,. B Il\:;, comi~ii:iw. fate propa1;nnda, mie ammonizioni a quelle de,l medico; mente alcuni incoscie.nti pe,rchè abbia- ~~e ~"!l11pre p1u 0onv1n~-0nel_l ~10.nei de: ùit'f{HJd~.>te il no:-:lro g-io:iwl..,. M.nrnl:1tt> L"Or– ma essa prevenendomi disse con acceJl• no ?-<l a_rresta,_re.con ~tti t.e,rpistici il st111a.~ ad abba.tter~ il pnvil-eg10 ùe1 rif-ìponrl~~nze :-.u1 movinwnto t~mmi11ih.1. Il T . to · fa tanto fre<l- mov1ment-0 soc1ahst.a d1ffonde,1do terra- nostl'l sfruttaton. Yostm ,ntic,ilett,, , .r:'t pubbll.-'.''flt". to umi iato. e accma -: . . rn negli ai1imi proletari; ma ciò non Non ba.steranno i lo-ro so1:,·isi canzo-- HIELL.\. (8oJìa l/ra1kne). - Pnbbliche- do ! Come s1 fa a coprir il bambino ~ avverrà.: ògni violenza aumenterà la natorì nè lo loro menzogne e i loro in- remo. Ri,·.onlnteYi Je notizie Rnl moYinH~n– non lo ai fascia tutto, dal collo ,1.1fo<le in noi e s.ervirà a swgliare, più gauni p,,r intralciare I,; nostre- idoo e la to sodali,tn femminile in Inghiltern1. riedi ! prontame_nte, quelle coscienze cho ,a,1co- nostra fede. Le nostre ca.<sesono i:o\'ere SEHR.\ZZAl\O. (:'.lfari., eonti). _ Ro- Mi si smorzò· il rimproyero sulle lab- ra seno incerte. La ri,,oh11.!onr.., e aJJo ~iserP, nH1 piene di vivo desiù~ri,o di rnildn ti iispon<ledt .al pro!-,.,,-.:;hno unw:-o. ' porte e nessuna forza vana. ad arre- onestà e di giustizia e da ,•coo esce lo ~JIT,A50. (E/1. JJ.). _ .Il pro~sirn•) nu- bra. starla, chi semina ,·e,nto raccoglie tèm- sdegno co11tro <li lor signori perchè seu- mero. - 81 - dissi - appena sarà la bella pesta.' t-iamo cho dalla nostra opera e non da.I- CODIFIU:ùE. (.I J1tOJ1i..tfa .\ladrna,o). 3 ta,gione sfa..0-0iatelo, ,lasciate che le s.ue S~iali;mo nory :·noi forse _dire ço- la loro vie.ne il frutto di ciò cho essi ~!an<lat.:, « corri,s1nn,h>uze" diffondete, il · · . itino che il suo corpicino murnsmo. Il _soc1ahsmo non m,rn a _fa.1· osano chiamare ricchezza. giorunle. &liuti fmterni. 0 .r~mne SI ag ' · . . cadere tutt1 1 pnv1leg1 e le 1ng1ust1z1e. E a noi non la.~ciano che, quanto s,·rve ================ n muO\:a, che le sue gambucoo 81 di- 111Irnn<> a metwre in comune le ricchcz- por nor, morir" <li fame, Essi tentano ;t€ndano, che tutto il suo corpicino si ze in :nodo che ciascuno abbia in pro· consc,larc-i con l,~ parole ,, larnra di pii, 1,giti p,ir ]a vita che corre in lui. ponione al proprio bisoguo; non abo- &: vuoi stai· m,',dio; io ho ,·iì]a e po- J:-.VEH:-Sl:lZI GIUSNPPE, Qcrcnte re•p. ripol';rnfin delIn i)ociet,1 Eclltrice ,l canti/. Voci dulie Olliclne e doiCompi Uara Romilda, Scusami se ti ruho anch'io un po' ~i spazio nella Difesa. Son? un \'00Ch10 abbonato e, quanto lo amo 10, vorrei c~e aucbe tutte le donne _fosser? ap-pruisio– nate di questo battagliero g10rnale. M~ c=e si può 7 E grnsto. app'!ato oggi vengo per c1!icderti un grn<l1z10. Anc~e in questo mi.o paesello <lov,i anC<?ra c è ,nolta ignoranza, e dove ancora 1mpcr~ novrano il prete, eri!- sorto a mezzo <l1 compagni volonteros1, un gruppo fem– minile socialista. Ma ora, o per svoglia,. tezza delle compagne pcrchè dovono 1:or– Larsi in altro p~ pc1' l~ '!edt~e, o per incuria della Scz1ono d1 cost1 1 o p".r gretto egoismo dei compagm stessi, questo gruppo_ femminile. no!l si sente H<,U,w~no nommare. E dico 10: Inv~ di e.ffannarsi tan,to nel ~aoa d,illo, ~1- v'}rae iendenze, ln:VE:00 _di perde:r;et ID 8 ,eriat!l contra,,cldu11-0n1 ell<l finiscono i,e,;.pre in chiacchiere, non sar~hh? ~ glio che si occupasaero un po d1 pm a.H'elevamellto '° !tura.le della. donna. 1 E non sarebbe meglio anche c-he quelle compagne invece di esse1·c lasciate in ba!ìa di se stcSSf', potessero entrare in seno alla Sezion,; maschile l Vi fiarebbo tanto <li guadagnato. Credimi tuo • • • Curo compc1,y110, !\_- icolin A Il ìl io. il vostro interessamento al nostro giornale o al movimento socialisLa fem– minile ci conforta nella nostra moùesta, opera di ogni giomo. Innanzi tutto, o compagno, poiche voi mostrato di comprcn<l<:r,i più <li ogni altro l'importanza del contributo fem– minile alle lotte politiche ed economi– che, perchè non pensate di oosern voi il sanatore <lella, situazione che dite esser– vi nel vootro pa,e,,o J Quoot.'opera SJ.li )tta .oompre ai più il– h,minati. Inutile ripe!Alrvi chfl lfl vo– stre oese1va,;ioni sono ginstillllimc: la avogli~zza dello cornpagM può -~scr43 gua.ril-2. collf, diffusione dul nos,ro gior- Milano. v,a S. Dnm,ana, 16 nak, coH'a-ppassionarlo ai probl,•mi ùd: j p;ià allo_ rist>ettivo sezioni )l<:rchè sia la wlt111a e Jd so, 0 1ahs;:no 1w_r lllczzo d1 g,ovarnh che a<lult~ debbono ~sse10 tut; C~!lfrrcnzf', lct.~11re-.conv<•rsaz1on1 e spc- te 1scnt,te a_l Pa.rt.1to, .lo a.d~ll~e ~ogli crnl1:1e_nt,,coli 1nculcaro i;el loro :_rnimo adulti, le g10, amh nei gruppi g10,·a, la g101a del nobile npo,t.olato a cui s;ouo ni li. ehiamat<>,_ quello c-iO''-di d!Lre la _loro Nelle ~ezioni nc.llc qua.li le donne &o– oprra o il loro cuore alla redenzione no in nu.:noro discreto ,·iene formato della loro claaso. il gruppo fomminile eh;, ha il còmpito La inerzia <le!Ja Se,io11e, o comp«gno, ùi rs11licarr la, propaganda tra lo don– è prodottft dall'egoismo <l<'i sini;oli, no, e ciò perchè si ritiene che l'orera m(!fnbri della i:ieziono st,,.ssa, e l'egoismo e la \JarohL persuasiva di una donna è il male ]'<'gg1ore, cho un bnon socia- sia, più otficace di quella. di un uomo lista dr,v.esra.ùicarn nr-i compagni e com- fi·e, l'elnnPnio femminile . battel'e 1n _sa stesso. . . Dnnqu<l il grn~po, del quale voi pa1·. Q,ue,to c~mp_i_tosrel_la _comP_ \'l_ d1~evo lat-c. dè, o pm·tr.c1parc alla vita. e alla, p~c anzi, a, p1u COJl\'llllJ e :ll )llll Illu- azione. della. )ll'Opria. sezion<1, e in pii, m1natJ. . . . . e_ a._ parto, <leve 01plicarn un'opera oo- Ma _una, c~sa •· necrs 0 ,arrn. pc,·c;lw gl, cw.hsta dir1•lia a,llo donne i:roletario uom1111 si. 1·,cr('(]ano_ 1ie1 g1_11ùn1_sulle <lolle ,onc nel qu:tlo ,. sorto il gruppo donn,; e nnLuzz1110 il Jll'O)ll'lo <>goismo. stesso. C.hP. qu~~ta .non tn ~s.CL ~1·i n1·opi·.1 ùore- E' nn fatto pcl'<> che le coo11>agnc, ri J_am,han, e a:11.1rhe perd~1·e 1_!tem- perch,', nnoro alla, ,·ita politica. devouo po l(l yett.e~olezz1 colle ncrne, o 1u cose <'&'?6l'C so_n_ette,.jncorao;gi_ate, gU'i\late d'l- 111uL1li.de<l1ch1 (]U<>l ten~po alle letture, gh uom1m. N,11 ,Jes,<l•inamo che questo allo adunanze, a.Ile conlc.ri, nz.o, l,·u~mo vtlnga. iatlo ùa voi e rh-0 il voetro <l!ICm– allr,rn. jn"b',...Ìrl(~,'n•Ìf P ~~'"- 1 •1)H:l"&i1 }A. don- pio sproni t.utti i compagni a fa.1·e a}. na e a tenerla ,m OOMHl•Jr~1one. trott~nto. J,;i rifioritura. dolla, propa- D1to ,,no sarnobe ~H·guo fai ·nlra~e lo ~a,n,I:\ f<"mminilc dev-0 o-;.sere ane.he ope– do,-in,i_<lo! ll_run-ro 111s,,~o alla, ,;,;21one r,,. ,l,,i compa1mi socinliati. mas<,hilc. M, p;,,,ro eh,, v, Rrn un eoui- Fra.tornamen~ voco. Le do11-ne BO. :io.li ,,~te a.1,pi.rt.eng~no ~lda.

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