La Difesa delle Lavoratrici - anno X - n. 6 - 6 febbraio 192
===============':'=======~LA_ !!__1 F'_J_;·s_A _ J)fi l,LN_J,A v__Q_R_.!]' f!_ rq_r governo, e quando ad una domanda cnc u_n& nostra comr:agna feoo a un ·not-> amdaoo e organ1zza.tore di cJegtrn, Et' nim credeva cho la borghesia si avv1cc– Ill al fallimento, e re non crode che un CO~ _fra le due parti debba an-enir~ e s1a 11 OaJ,Qdi E'3pararsi e si oonto ri– spondere cho loro s-ono' oonvinti nor; avverrà, nossun urt-0 che i viveri a Il')– co a ~o dimi-nuir~nno, cho la prod•1· z1_one npronderì,, forza o fra poch.i an n1 an-omo a:1cor~ abbondanza o sopra– p_ro~uz1one, 10 m1 domando, con oonc '· z10'!1 così fra i;li uni e gli altri, in eh~ equivoco contrnuerì,, la sua strada 11 pa.rtito socialista, e so non abbiamo ra– gione di erodere che le masse sfiduci~– t4} seguiranno il partito comunista p,:, omogonoo nella tattica da ac,guirc, e nelle finalità da raggiungere. No, ca– ro Avanti!, non Ye1;ranno nuovi a.clc· routi a, riempire i vuoti lasci.a.Li ncltr v~tre file; anche porchè rer voi, que– st, sarebLero sempre gli ultimi arrivati, oome al Congresso fu detto e ri1>etuto fino a.lla noia, a.lla sa.ziet.ì,,, alln, disp~– razione1 dagli oratori unita,ri e rifo 1:- misti. · Compagni comunisti, che sarete a.lla test.a. del nuovo partito, se andrete a· vanti con fermezza e <l'=ordo, g1iada– gnéret.e la. fiducia dello masse che non aspettan·) che di essere ben guidate r ben dirette 1·erw la via della libem zione. Zoni Maria. L'am.ore al tociulismo 110n e-i rend; settarie, tutt'alt1'0. Quindi, cal'a com p«gna, ii diritto di scri,•ere su questo foalio non sa,·à tolto 11è a ,,oi nè a tnt– te quelle compagne che l'ideale socia– lista ,inisce a,l disopra di tutte le sfu• 11ta./111'e di tutte le tendeuoe, nelt'u– mor.e alle, ca11s'.lvroletaria. ~ COSE. ~E~PLICll LUCE Si udì per J'arin, u11 furioso ;;campa– naro e le rondini; foi'rnc sullo. croce uc– ra del campanilr, spiccarono il volo in– contro al 6ole. Era tutta gaia la piazzetta dc,! pa-cse in quel mattrno domenicale cd i l,no– ratori crn,no radunati chi davanti a-1- l'ufficio postale, chi davU11ti al « Uaffo degli organizzati » chi intorno agli alti pMacarri fiancheggianti la strada. Incominciò l'nsc1t-a dalla chie. 0 .a, chè 13: messa era finit,a.; in un n.t,t.imo il piazzale e la strada furono invasi ùal– le donne ed in mçzzo a quella. luce gli abiti varioµinti o le sciarpe -colornto porta,rono una. nota gala di viva.cit,i't, mentre gli nomini, per una precauzione del parroco, uscirono da un'altra portn,. Io guardavo vonc.n<lo ,eroo casa una comi_Liv,, di ragazzo o guardandole le seguivo. Si Yollavano a,d O,,"'Ilimomento per guardare a de.stra où a sinistra e si parlavano con grande animazione, Ji-éte di avere sfoggiato il loro ,i,bito llUOl'O, cli osscro_state ammirate, di aver potu– to scambiare qualche con.fidenza in bar– ba a,] pr~tc. Continuav,rno a voltarsi, ridondo. Ridevà.no, ed io pensavo: - Bella· fede la loro! L'hanno presente, forno, iI loro Dio, mentre stàm1p faoen'. closi belle allo S\)ecchio. o mentre sbir– cia.no di qua. e d1 Jì,, per scoprire qùal– cuno nella semi-oscurità della ·chiosa.! in quella. semi-oscurità che le proteg– p-e dni rottegolezzi e clall'aceorgimcnto cli qualcuno! Luce, luce ci Yuole. Oi vuole un Dio chia.ro per aJ'.Ila.rlo e per servirlo a la luce del sole, lontano da tutti i microbi e le pilo dell'acqua stagnante; non per Mn~.rlo al buio d'uni\ chiesa, quando fu0- ri il m9nclo è u11 riso gaio e le rondini Yolano .iu nito. ·Lo:. scgi,ii 1·0 . ancorn e si era da un .crocicchiò. . :li~c,nnicon la segrrtn;·ia del Circolo fomminile i;ocialista, erano u.lcuni gio– nt.ni, pure~ socialisti. Lei, una. ragazza. frc,;ca o gio.·ino. 1.weva un pr,c·co di gior– nali, cerio da distribuire: essi no RYe– va.no spiegato uno e commentava.no un arLicolo. A quella vista, le rngazzc ch'io so~ui– ,-o, pa.rlottarono piano, poi forte, cl1sse una: - Noi non ci fermeremmo r-er strada con tanti gio-,,nni quando tutti possono vccloro o parlar mnle ! Io wnttai: - Voi, forn3, vi ferme– rcslo· quando nèssun-, vode perc.hè n= guno elica, e vi formMoste a fa.re e a. .cliro guelfo che non dovete. Voi, perchè i ,·rechi prc,giuclizt o le rancide boghi– ne rn l'hanno in""gnato, riguardate i gioYani come tanti Satana qua.nclo c'è la genu, e come tan(,i Dei qua.ndo siete sole. Ma noi che abbiamo il viro ab– bronzato cla1 sole, non impallidito dal buio o dalla muffa delle chiese; noi, che abbiamo l'anima purificata dall'aria li– bora, non dal- confossore, rigua.rdia.mo l'uomo come un buon camerata quando c'è la gente: lo riguardiruno come un compagno di loLta quan-do siamo sole e lo amiamo; come uomo sempre. Il cuore ora, .mi pe••q,va un po' me... no: chè io provavo un forte dolore op;ni ,,oJta· cb'ìo vedev·o, una creatura, schia– va delle pubbliche opinioni, dei pregiu– dizi :fal~i. e vocchi, segnati in un più vecchio codioe cli mora.le ba,rcollante; ed a,vrei voluto radicare nelle più re– condite fihre di ogni a.nima il sentimen– to cl.ella I i1/ertì,, d'azione : Iibertà gran clo e !;,_ellacome I/universo quando in petto si ha una COB!lienzache non transig-e; quando tra il be:ne e il male si è .trac: ciata una 1·iga di d.ivisione ferma come un convincimento, diritta come la sfera che s~gna il tempo nell'etornità. AMELIA MADESI. -A contraddire q11anto c·oi nftermat-. t•i potremrno fare una. luuoa dùnostr2- 2ione, rua siccome abbiamo scritto ù1 pro7,osito potrete rifarvi e queg[i dr– ticoli. Qui basta affermare cl,e noi, che a Lù·orno 110n abbiamo 7Jerduto ur .. ! parola del dibattito e 11011 a ,·ei·amo pre co11cetti di sorta nè stipendi, nè cari- I che da, conservare o da chfrdere, siamo 111 ve1111le a coni•inzioni diametricalmentf! oppo,te alle vostre. . • NOVELLA 111 •O l!,' possono bastare per 0(J(J' ctTlc,com• • paqna Zoni, che come altri compagni è Il Il car.l!ttc, 11cll'in!7enuità di credere che i .1~-------------– l'omu11ist1. farnnno a brei·e scadenza la rivoluzione e la ditta.tura del 7,ro[etu- IL e AM p ANAR o , ·ia.to , questf' righe 1_1on nostre,, ma dct 11 istanti i suoni del sacro bronzo si span– der.a.nno BUlla vallata.. la 1.'erza Interna.nona/e 11ell accapo. « 1·n che cosa dtl.'e consistere /a, prep·z- 1·azio11eimmediata e generale de!lla dit– taf.ura del proletanato I': « nella stra:• yraiule maggioranz_a dei paes, cap,t_ah– stici, /a pre7,arazwne del _proletar,ato per /'attu,az_io~e della_ sua ,h.ttatura: no'.' è ancora finita, anzi. non e 0_11c1ra SJ.· slematicamente nemme1,o cominciata ,1. Ora io 1.'i domando: Su, questo che è 1tno dei vunti essenziali per i·alutare la situazione 1·iroluzionaria in rapzwr– to all'a'n:one da sv~lgen;i, _cl,e dii-e_rs(t'Ì 11i è fra la "Oncezlone dei comu1usli e quella dei _riformfsti? , . Legqete ~i Corriere, com pa(lna Zon, e 1·ed,-etò se il riformiamo consolida o sgretofn il 1·coime l,or(lltor. J,' ,,I/ora che differenza c'e sempre a r1li effetti della 1·ivoluzione fm /'11na e ['a/t,-a tendenza quando queste lavora. nu, sir1 pu1·e in modi rli_cfrs!·, non. o consoli.dare, ma a demohre 1l reyim--: :&or[lhrse? ~Yoi a1Jbianio l'al.1it11dine, comJYl'fJna di stare ai fatti non alle 7,a,-r,/e, di e– sa111i11nre i docum-e1 1 li non IP rhiarclnP• re, di to(Jziere O(Jli uamù,i /11 menzo. qnera 'l'Crnice ver cono.,cere la forza, del, Ìa foro coscienza rii-olu:io11aria. (11, d. r.). ::===============:: Mano nelringranauglo Rutan lr cinolile, stridono le macchine; Indefes81 ne l'opl'c, al/ey.-i canti l'l'JC1ano i laroran/i. Ma un diBaen11ato (lrirlo a un trailo levasi.,· E pare lace>·ante 11rlo ài brtra J:."e>•ita in 111~aReft·a. Fra i denti acuti un in9ranaofJio purtaat - Pw,era donna bionda e nwfilata! ... - l.ina mano trcmcl'Jtfl. ... R6ton le cinyldt, atrlduno le ,,,ac<hinc; Ma te -ruvide vod i lavoranti Plù. non &cioluuno ai cantl. Btillan, oon/11Be cui auàor, le lacrime; Da lontano ,·ombando, la motn_ce Cupe teou~nde d,ce. E a,nza tregua appare ayli ocd,i torbidi - p(J1)(!ra donna bionda e m11tilatal ... Quella mario tronoata. ADANEORJ. In basso le tombe del cimitero cir– La sera scende nella vallata. cond.a.no la chie..'la- La. maggior parte Il villaggio, ·che spunta. tra la forrot.a, di quelle croci di legBo, piantate alla e il piano, è già avvolto nel crepuscolo. oot-remit,à_ di g1:1eJ.Iepovere .sepolture, Nella notte stellata cli prima-vera sa-- cadono cli veccl11a.1a,orpure 'la neve le le una. nebbia leggiera. svelando l'om- ba mezzo rovescia.te ; ma esse sonò là bra dei boschi e velando gli spa.zi sc0- a vegliare sui sepolti, prokggencloli perti d'un sottile strato azzurro dai colle loro braccia. di5to.s). · ritle..<si argentei. E dal bosco come dai prati, da.i ca.m- Tutto è calmo e melanconico come rn pi oome dalle rive del fiume, si inalza sogno. nella notte sino a Mikheitch un a.ere N 011 un g,rido, non una voce, non un S(•Htcre di verdura giovano, di fiori vi– canto, non un mormorìo; tutto riposa ... cini a &bocc.iare, a.I soffio puro clell'im– Fra le basse capanne che sul fondo va- menso sonno delle cose... Che cosa por– poroso spiccano colla loro massa nera, terà per lui quel rinnovarsi delle star appare nn lumicino, poi· un altro e an- gioni i cora un altro, e ora emi scompa.jono Dovrà egli continuare a, salire fin ]a,s– dietro uua casa, orn camminano don- sù, ad ogni crepu&:olo, per svegliare t\olandosi al ritmo dei passi uma,ni. le _p,rofonditì,, dello Slj>a-zio i Una porta stride ... un'imposta viene Oppure sarà finalmente permesso an- sbattuta ... un cane a.bbaja .... un carro che a lui di stendersi ]agg1(1, sotto una rusticano esce da. un cortile e si a.vvia crooo i cigolando per la strada. - Tu solo lo sai! esclama il ,·ecchio Delle ombro sopraggiungono dal b0- faoenclosi il segno della croce e alzando sco; r,Ii abitanti delle capanne sparse gli occhi. verso il ciclo scintillante .di nei clmtorni si recano in chiesa. miriadi di mondi. Io ~ono pronto a vi- Es,sa sorge, la piccola e vecchia. chic- vero ancora se questa. è la tua volontà.. sa, sopra una collina dalla qua.le do- - Mikheitch, Mikheitch ! chiama dal mina la vallata. Da pochi minuti le sne lw:;.;o una voco trellll>lante. fmcstre si sono illuminate: csaa è corno E' il ,.a.grcsLano. Egli è v=hio tan- incencliata dalle fiammelle dei cori. to quanto il campa·naro. Colla mano Resta wltanto cupo cd oscuro l'alto distesa <;opra. i suoi poveri occhi sta.nchi, C!'l,mpanile che si sprnge nel cielo. ha un bel aggrottaro le ciglia, ma non Ma nell'interno della vecciia torre può riuscire a. distinguere Mikheitch quoclrata si sentono gemere i gradini sull'a.lto del campanile. della scala ta.rlata. Qualcuno salo !on- - Sono qui, rfr,ponde il ca.mpana,ro. tamento. E' il vecchio campanaro Mik- Como, non mi vocli i heitch. La dooole luco della sua lantcr- - Non ti pare sia giunta l'ora cli na brilla a,d intennittenza e sempre più suonare! in alto alle strette fì.nestrucole del cam- L'altro guardn, le st<,lle, le stello ri– panile; la si direbbe un'anima che sale snlendenti, le st.-llo bellissime che gli timidamente al cielo... ammiccano amichel'olmente, com<.' ad Jilikheitch sale faticosamente la stretta una vecchia conoscenza ... Il carro inccn- scala. dia.lo è gii, alt,ie'\imo ... però non anco- Le sue gambe da qualche me6<'~i sono ra abbastanza ... ancora indebolite e i suoi occhi ci ve- - ~o, rispondo Mikhcitch, è ancora clono sempre meno. tropro nresto. Lo so io. Mikheitch sale faticosamente la s.tret. E infat.li egli lo sa. Forse eh<.' ha ta scala. bisogno cli nn orologio il 1-c,cchio cam- E' tempo che il ,,ecchio se no ,·acla pan aro 1 al riposo. Ma il buon Dio non vuol sa... I soli dr) buon Dio non sap,,rnno r,erne ancora cli mandar'3 la. morte. c.-,_,inrev<'nirlo quando sarÌt ginnta l'o– Mikheitch ha sott~rrati i suoi figli ocl ra di agitare le campa.ne 1 anche i suoi nipoti ... ocl eccolo Mltllprc Egli conosce tùUo ciò fin cll\lla na- vivo ! E' triste!... scita e non ha nulla r><'rduto di vista, Giunto accanto alla campana, po~a la neppure per un i,,econclo della sua lune lanterna,, si avvicina al davanzale d<>l-'ga vita. l'ampia fincstr;i, d,1.lla. quale t'ra pochi Vita! ma può chiamàilài 'l'itii. quella.! E il passato sorge, il più lontana passato,· confuso da-i,prima come una forma int ra,·eduta nella 'nebbi:t, poi si disegna a poco a poco più clettaglia.ta , e sfila t11tto dinnnzi a,gli occhi cli Mik– hcjtch,. così nettamente e così Yicino, che Sf,lmbra a portiita delle l'Ue dita, e il ea;npanaro crede di poterla ·quasi af– ferraJ·e. .. La prima volta che suo pa– dre, tenendolo per man:,, lo foce salire sul campa.ni 'lo ... /e-gli si vedo a.ncora. biondo fanciullo, cogli occhi scintillan– ti cli gioja, cli fierezza, di ammira.ziono. Il vento, non quello che- rade il suolo sollevando turbini <li polvere o di ncrn o cli foglie secche, ma il vento dalle ali nilcnziose che soffia al _disoprn della tor– ra, gli sparr,a.gliarn i capogli. Abbasso, gli uomini sembravano pic– ca]i, piccoliesimi, le case erano <lin~n• tate poco più grandi delle cuccio dei cnni e n. foresta sembrava schiacciat,a., mentre la vallata si allungnYa sinuosa, a perdita d'occhio. E che mirabile striscia d'argento for– mava il fiume! E come era dinrtente cercnrc la pro– pria casn, fra quolla sottile linea di a– bitazioni cli na.ni che costituiva il vil– laggio ai piedi della, collina! Ma. quello che lo colpiva maggiormen– to era, l'estensione smisurata della. ,-al– ]ata: - Ah! dice il vecchio campa.naro sor– ridendo, è come la vita; in gioventi, non ric,;,ci a rndcrne i limiti ... ed ora oocola, come se fosse sulla palma della mallo, da;] rr,mo ricordo fino a quella tomba adora.ta in fondo al cimitero ... Gloria a te, o Signore! L'importante è di non a.ver deviato mai nè a destra nè a sinistra. dalla g·rnnde via dell'o: nestà. Per quosto io non tremerò 11,ffat– to quando dovrò coricarmi pel riposo eterno nella terra umida.; sarà come oo ontra"5i nel seno materno, ma per ri– nn,seere questa volta ad una nuova Yita, alla vita. di lassù. Egli guarda le stelle: l'ora è venuta. Si a.llontana da.I pa.rapetto, rn leva il berretto, fa il segno della croce, poi si ricopro i ca.po e colle duo ma-ni tira la corda della. campa,n.a.... I sacro bronzo risuona di un colpo p()SSente, le cui vibrazioni commuovono l'aria con un• brivido fiolenne. Poi un altro... un terzo... Ùn altro a.ncora.... E lo scampanìo s.i succede, fe– stoso, annunciando la gioia delln, vigi• lia. di Pasqua, la resurrezione della na– tura alla calda luce e dell'anima alla, e})<>ranza.La vecchia torre geme o scric– chiola nelle sue quattro pareti, da.lle fondamenta fino alla cupolctta. Le onde oonoro si slancia.no a.l di fu0- ri come enormi scia.mi di mosconi e prendono un volo j:,a.zzo;verso i quattro angoli dello spazio; sp;\-rgendo sul loro passaggio :la buona novella .s1ul villag– gio, sulla forcata., sul. fiume, sui morti che dormono nel picoolo cimitero. Finalmente la voce della campa.na tace. L'ultimo eciarrie esce meno ruu!t>– roro, meno ra,pido, come st.anco O ooo– r~.ggiato della sua impotenza a rao;– g1ungero nello spa.zio quelli che ve lo hanno preceduto. ' La messa è oominciata. Gli altri a.nni Mikheitch scendeva SU• bito in chiesa, &i inginor.chiava in un a.ngolo 1-icino alla. porta del campanile, e pensava e meditava ascolta.ndo la sal– modìa. e i versetti. Oggi egli resta a.I suo posto; si sente così stanco c\,e gli sembra di non poter avere la fon,a per ritomare poco dopo sul campanili, a,] momento voluto. Si siede su un& tavola o N>Usa. .A che cosa i Al soffio della brezza notturna la oor– cla do],Ja eampa,na dondola clolcc.mente. Drullo nn,va.tjl della, chies>L il canto spiegato dei focleli a.rriva 11,dintermit– tenze fino lassù, 11,]ternato nella melo– dia, confuso nelle parole. A che cosa pensa il veccliio ~ampana– ro7 Lo sa ogli almeno! L'a.nimn, della campa.ne . lo avvolge ca– rezzevolmrnte, gli susurra lo co~ d'al– tri tempi e dinanzi agli occhi del suo pcns1ero eyocn, <lolle formo da il,anlo tempo perduto. un coro r,li hainbini celebra le glorie misti,·he od è il vecchio pope, il grande Naroun, morto da, quindici e forse da. 1·ent'anni. che officia. I fedeli a ce.ntinaia cur\'anò o ria!• znno la k..sta al Ec,gnalc. r.ome le spip:hc cho si inchinano e si drizzano a. volta. a volta, a seconda clep;li sforzi del rnnto. Tutti quei volt-i gli sono famigliari, quri volli ormai scomparsi dal mondo. Ecco la fisionomia se,·era di auo pa• d,·e o• accanto quella di suo fratello primog,•nito. Poco lung.i è lui stesso nllora fiorente cli salute e di forro,, coi'. la fede e ]11, sporanzn, nella folicità ... Dov'era dunque, dov'era tuttò ciò i E oome unn fiamma che sta per apcgnors;i e dà un ~lltil)1o guizzo, così .la memoria.' del vecchio illumina. perfino le aolitu-
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