La Difesa delle Lavoratrici - anno X - n. 6 - 6 febbraio 192

J LA DTFESA DJ,'Ll,E T,AVOT/ATRrrr t,alia,ni e_ap~nuo!i,. ~!sero oontrp \a,! t.olava accanto a.Ilo chauffeur di_ a~t-:, monarchrn. di ~:,mg1 Fthppo, a.ncli_rost mobili, che trasportava~o soldat,1 _rivo• s1 s.ch1eraJQDO rntomo a una bandrnra- Juzionari • con una bandrnra rossa m te-· rossa., c~o porta.va il motto: ·« Li~r~à sta marc{ava.n_o gli operai e i contadi– e>_ morte n. An~e n<?l1848 essa.. :f:u il nj . .Attorno a.Ila, band1e.rn . rossa,~– simbolo d~ll~ rivo_hwone a Pn.!'1g.1. E batterà e vincerà il proletariato d It,1- s1mbolo d1 rivolu.z1one CBS& fu 1n Ru~- 1ia e di tutto il mondo. sia. in· Gnghetia., in Germania e in A·J- · 11 tria. Unn. piooola ba.ndiera. rossa sven- :Bandiera rossn. trionfarà. ·un po'di storia delSocialismo u Prim•nla Ravennak n tina nostra oiornne compagna ci chieu, tempo fa, delle notizie sulle origini del sociali ,mo, della Repubblica e ~ll'Anarchia l' ers ua,,e che rimcirà utile a mr>lte co111pagne, _le quali non a'l!endo temp, per legge·re i JJ_esantivolumi hanno tltt• ta ,•·ia desirlerio di conoscere le origini e la storia della no,tra fede, comi11cia- 1no, con questo numero la pubblica-zion, di qualche pagina ,ulle origini del so– c,1,a.lismo. Storia dunque? Si, ma alla bnona t che ù1segni, senza annoiare, come sorse, qua.le ca1nmino percor1e, tJUali 'lto1nù 1 _i 11e11.saro11c e lott,a,rono per la grande •· dea che infiamma ·• nostri cuori. Molti di noi imma;giniamo forse che questà idea che ora si chiama, socia.li · inno sia del tutto nuova.; niente (li pììi falso. Quando Jlll uomo. cireondò di sie pi pochi metri di terra. e dil)Se a.gli àl tri: questa terra è mia, il eopiaJismc; certo non era ancor nato; ma comin;ciò negli. altri che era.n pova.ti di quel,) 1: terra un bisbiglio confuso, un doma,n. darsi, un cercare le ragioni per le quai li quell'uomo se ne impjl,().roniva.. E di qui due voci discordi e nemiche: I 'tw.1 che cerca.va giustificare quell'usuqca– zione, l'altra che nega.va ogni diritto al– l'usurpatore. Man mano però ool vo. gere degli &Il.DÌ, il proprietario stab, lirn pii, fortemente il suo dominio, e il larnra.tore spoglia-to perdeva. ogu1 giorno più la speranza d1 poter acq u i– stare anch'€(<1li una. terra. che vede-va. di goneraz1one m genera.z10ne passa.re per le mani degli eredi del primo occu– pa.nte. Si forma.rOllo oosl pian piano clasri di proprietari e di nullatenenti, si sta– bilì un diritto che proteggevca quell~ propr.ietà, e la condizione del Ja,yora– tore divenne sempre più misern.. Nell'Asia. specialmente le elami pri– rilegiate o ca.ste erano innumerevoli· era una specie di scala alla cui' basi sta va iI par'ia. Il paria non aveva, per legge nç _tetto nè terra, ·non potea g'>– gcre <li niun beneficio della vita soeia– le, cd era guarda.to ed evitato come uri' ajCpcstato. Il paria.non poteva, ribella1·– •i. le altre claaii premevruio su lui; e gli era negato perfino dar ropoltu~-~ ai genitori. sguardo non può oopportare? Cielo e ter– ra, vedete ciò cbe noi 8lamo. Non per nol oole per l'aria il fumo dei sacrifizli, nQn per ·noi I fiori coprono la ter:ia, rion per noi i frutti pendono dagli alberi ... Cielo e terra, Wòete ciò cbe nol siamo. · Im,rno ho sfidato fa morte cercando di sospendere i mcntrams che eYoc.nno gli Dei; inv,iuo nelle fosse più scure dei bosclll ho compiuto le !Lbazlonl sacre <-Ile li propizia– no. Gli Dei sono tugg·itl nl mio nYvi<'inar· si. .. Cielo e t:€rra, vedete clò che noi slamo. Qye sono le sorgenti di ncq1rn pura per dlssetnrci? L'ncqun cl1e c:tde negli aòbe– ve1'fitot f:·ia le gnmlie del bestiame è l'uni– ca nr>S'tra bernnd-,1 ... Ciclo e terra, vedete ciò che noi slamo. Ove sono 1 cam11ie:he rrnducnno per nùi 11 riso e i grani ~uinu.ti '! Non v·~ nel mon· do nn g.nmbo dì flOrgo, un 't'i.Lo d'eroa. unn. foglin di rosu cq,e ci ,sr,pnrteug,a... Ciel,; e terra. ,·edete ciò clic noi si111no. v, b1'Stlc'feroci hnnno le loro tane, i ~r– pènti' -li lot'O nido, 'I' ucc-ello è libero nel– ra~in, ogni rn..hlo d'nllx>ro put', :i~r-oglii>T'e il, suo nido e In sua <·.anzone: l'l10roo delle q1tattro CMle 111'.lse<> e wuore in e.osa ciel p.'1'dro~e suo. Ove <lwique i figlii clel pnria pQ~sono flPrire gli oceh.i? O"re è ht terr:i.1 .ami• ca che ric·C\·erà. _le 10110; s,vogH,e? .. · Ci~lo (' term, Yedéte eiò 'd1e ·uai aiam:.O. Ed ecc-o ehe i! p,irin esce in un griùo d'i ribellione: · Chi .soffre, pregn ed nma è un uomo.. Il r,.arin soff::2-, pregia e-<l .runa... Il [)lll''La è un 'U-Orno. Tutti quelli ai quali la ragione dice: que– ~to è bene. qn~t"o è mn'le, ~,no uomini:.. Il pnrin conos<:e il -~ne e il male. Il pnria è un uomo. Tutti quelli che veneran(, gli avi, risp<>t– tano i loro pndri 1 protep:gono le loro cl-0nne e i loro figlinoli, !:-'OBO nomini. Il .1xni..1 rn· i:,rlfiNlagli Dei. rispetta suo paclrf, rirùtei:– ge sua moglie e i suo1 figli. Il f>:l•ria è un uomo. ?\1a1e<1izi-0J.1e n c-oloro ('he hanno int.er• detto n-1pn:in la terra, l'a('(Jun., Il riso, il fuoco.. poiC'hè i p.a ria sono 11omin:i. Mnkdlzione a rhi li hn molecletli. l'.fole– dizione a chi li ha c-ostretti :1 un~x. -onde.rc , la vec,cbiez,a 'del pnclr\• P la culla del l>f1m- 1Jino nei (IQ\'Ì clelle be:stie fero<:i. .. L)C•1·c-llt" Che -r,a,p-prcsentnno qu...-,,,..,; versi'/ 1 paria rono uomini. Sono la risposta che l'umanitit soffe– rente aveYa fatto a s,è stessa cire.a, l' o· riginc della proprietà e il dcminio dei privilegin,t-i, in t.e1npi in cui non si a. n,va ancora una chia.ra idea del diritto e del dovero di 0gni cittadino. . (Cùnti111,r1ì. M:a il paria gettò il suo grido di ven– detta e di maledizione, e dopo seimi'..1 L' AmministrazìÒn-e della ~Difesa» o più anni si sente ancora il suo accer.· prega le abbonate, i Circoli e le Leghe to straziante. a rinnovare l'abbonamento al gtornale, Ecco alcuni rnrsi ckl Canto del va,·ia: perchè l'Amministrazione possa funzio– Che giova che _So.tra (Il eole) prosegua I nare c~n r~golarit_à e per ov~iare agli i~• n<'gli $J1·1zlicelesti la = coma eternn.· e cimve111ent1_ fin ou, lamentati n-~lla spedi• aporga in fiotti !n(.'ffl8!lntl .-aggi che Jo z10ne d~I giornale. . AI'PIDNDIClll 2 TRISTI: SOGGIORNO Confusamente, come attraverso al-le E, dinanzi a lei vercossa dall'orrore vaghe reminiooenze d'un torbido sogno, e dal <lisguoto, erano realmente avv<>– ri,·eùeva un'immensa. pianura c6perta nute s_ce!"ed1 violcnz_a, di siu:chegg10, di ùj neve, in cui era passata, in wuto- nssassrnrn, stupri v1olent1, bret1alt, cl, mobile, credcn.do nel suo delirio di at· povere creature ind,fose o imploranti, traversare le steoppe sterminate della- oppure nncho la guerra, con tutti i suoi Russia. Ricordava. di essere discesa dal- orrori, col cumulo dei suoi spave.ntosi l'automobile coll',ainto di qualcuno che' delitti, era un'orribile, sogno, di cui !"aveva poi sorretta aiutandola a cam- perdurava il ricordo, ricordo che ,i minare, perchè nello stato di debolezza. sarebbe _certo diJe ,gua.to quando ella ri– in cui si trovava, ';l-OD poteva fa:lo, tanto destatasi completamente (~on sognava più che una spe!cla di corregg:ia le ,er- forse ancora 7) ea sarebbr r1trov:,.ta nel– raYa le gambe l'una <:0.ntro J'a.ltra, im• la sua casa tranquilla, vicino a suo ma,– pedcndole il passo. rito e a;I suo_ bambino? .. , Suo marito. E peri7 Si era. ella addormentata, so- su_o figlio7 V)vovano. essi, oppure era gnand.o visioni atroci di d!struzi_one_ e lei che n'?n esisteva più, era lei. che e_ra di morte, o veramente dCi!"liuomm1 ID· pa.~,sata in un, a.\tro mondo, 1n quel ferociti assetati di sa,ngue, trasmutati mondo nella cm esistenza, non aveva mai dall'odio si era.no sgozzati dinanzi a cr'edùto 7 lei, str;ziata. da.ll 'impotenza di arre- .In quel momento una don!la ancor stare la strage j . . . giovan~ e _bçlla, dalla , cam1c1a. c~e l_e Nella realtà, o nell'mcnbo erano n- scen~e, a. fino alle C11N>gl1e,passo 4,. i,uonate alle sue orecchie lngubramen- nanz1 al s~o lotto recando un b1cch1e· l<' le impreca.zioni le urla le invoca- re colmo d acqua.. zi;ni di feriti i :'rantoli dei morenti .- Da bere, da; bere - implorò An– oonfusi accata.i :ta.ti coi morti, di cui ri- n1e stendendo la ma.no . vedeva,' con un ~rcmito d\ ra.ccapriocio, La don_na porse il bicchiere; Annie lo membra, straziate le fiaonom10 stra.- bevve avidamente, mentre una rifles– volte., contratte dall'i1l~irno spa.simo del- sione ai imponoYa :i.Ila sua. me"nte of- r agonia. i fuaca.t.a. LEONETOLSTOI <leslino7 Eppure lo a.ma ancor&, o ap- punto rer questo·"!':Ì.fiup,'! : ' · Nocklindoff ·compremle· 1'1mmenso .,_ Sola.mante qua.ndo il pensiero ai con- crificio di ·1ei, la sua idt;tip,,- la. donna ?reta 11clll!-vita quotidiana, quando tra. eh~ h,1i ha, per4uta,: 17p~rte., ·_Ch~ fa,~I idea, toor1n. e azione non v'è contra,;to oh no, non r1tol'Dera ·nell ant1~ ~• Ia-,;cia.dietro a 8è una, di quelle scie /u: l falsa '.' poiohè, dioo l'autore, e'mw~ mmose che sono le guide dell'uma.mtà per Jm una· vita nuova, non ·ta.nto per eternamente in cerca. della, sua mota: I le mutate· ·condizioni déWesser euc,, \a verità. quanto pe1·chè tutto ciò éhe vede _etuu_c> E Leone Tolstoi visse dayvero la vita oiò che fooe · da quel moroen:to ID J>Ol, d'angoscia delle creature dei suoi ro-; assunse ai suoi occhi aiver,<,a, significa,. manzi anelanti alla, giusti,zia, torturati zione 11, da.ll 'a.ùto-critica, da.Jl'el;orna domanda: I E noi le ~min.mo ancor ~i più le cr~ - Dove vado 7 e perchè vado 7 ture toh,toia-ne p~rchè _dietro loro ~ à Pietro di Guerra e pace; A.una Ka.r&- l'autore non n.e_lricco ~lcga:"t~ abb1gl!a,. nine e i! principe Necklindoff di Re-I mento, corteggiato nm salotti, ma. I&;– surrezione .sono davvero creature della. I postolo èhe nel suo rude costumo di sua anima e ripetono il suo grido· dolo-· conta.dino sla.vo tende· la: mano al mu– roso, anzi il loro gemito, il loro sin-I gik a.I qua)e ha d?nato, nuoyo _S. Frw– ghiozzo non è che l'eco del pianto reale· cesco qua.si_ tu~to 11 suo o gh dici:': dell'auture. - Tu sei 1gnora~te, br1,lto. Ebbetaei Una delle sue opero più vibra.nti di appunto per _questo ti amo, perch~ bu ma l)iecà, e che non è, forse, che l'illu- h'.1-1~v1;lato, 11 grande debito d am?re, st-ra.zione del vcr~etto del Vangelo: d! J?lota, d1 op-era che,_ho con_te, p~1ma. __ O perchè osservi tu Ja pagliuzza vi~tima ~ppreS!'a da.Il immenso ego181Do ncll"occhio del tuo fratello e non bach de, ciech1. . . . • al!.a tra,·c nell'occhio tuo1 - è, appun- Grnscpp1na,Moro _Landon1. to, Resurrez,:one. In una vecchia casa signorile vi è una giovano cameriera, Kantinscia, .figlia naturale di una s·erva allevata. da.Ila fa,. miglia. . fi Core comvaone del Cru.,;z•,o·-Fenmiiniie La fanciulla vivo felice e ignara, n- ,. chè nellrs c•asa capita il giovane prin- di Milano! cipe Necklindoff, nipote della signora, La.cinte che in questo momento dì Tra. i due giovani na~e un amòre rnno- trngua, io cito ho_ frl!,ncaipente a.deriL.> conte che· la- partenza del g1oval)otto -a-1 grupva comunista, scuMa su quee.;o tronca. foglio, su'! quale forst1'·domani non a- D'opo tre anni c,gli ritorna nella vec- vrò più il diritto,. lo. ni.ie .·.i~prcssioni chia casa dello zie; oh, non è· più il ·Slul Cong',:csso. Cho sin. -st-atò .gra.ndio.:.o giovano onesto da.li' anima, esuberante di l' avreto letto _sµi _giorn:i,1-i, .che sia riu– poroin., è il brillante ufficiale il quale scito ad apriro gli ._occhi" a, .molti ooru · c1,e,,lc.fermamente di poter tutto osa.re pagni ne dubito, che gli umili inscritti o che tutto a. lui sia lecito. E, dice si sveglieranno più ta,rdi condivido con l'a.utoro, qucst,o orribile· cambiamento molti oompagui la certezZ/lc, Non cred" si era cO'.DJ'iuto in lui solamente perchè che la, nostra minora-nza sia- rimasta L·i,. à.Hvn. ces ,m.to d"aver 'fede i-n se stesso e le, per il modo con cui è stàta. fa.tta, I.a comincìa.to a credere negi ·nitri. votazione, ma ritengo che sia riuscit'\ Il nuovo incontro suo oon Kantinscia tale, porchè tr-op,pi sindaci, trop,pi &e· s9&na la sventura per la giovanetta, il grda,ri di ca.mere del · !a·,·oro, troppi prrncipio della discesa che la, condurrà orga.nizzatori ha.nno avuto deleghe. Sa all.1 prostituzione. ai post-i di tutti. questi capi, vi fosser,> Trascorrono ancora due anni e i du0 stati dei semplici addetti, aiiche 66 u– s'inoont-rano alle Assiso lui il seduttore, nitari prima d"1 Congresso, la Yotn.zi·,. il responsabil-0 della sua perdizione, è ne sarebbe stata molto diversa., rcrch~ tra coloro che hinno il diritto di giudi- avrebbero _os!ierva.tocon a.nimo_pii, sp,._. caro o condannare; lei la sedotta., la siona.to e sereno .ciò che si svolgeva da,. vittima, tra gli aocu1 >a.ti ,_tra. coloro che vanti a loro, e avrebberò ossen-ato co– i primi, in nomo della morale religios:1 me a.bbivmo -fatto noi, che le <liverge.,– e ci vi.le condannano. ze c'erano o serie, che due coscicnzo d '.. Ma il principe·ha, la Yisione' di tutta verse osisteva110, rois.tono ancora e non la ana terrihil,e rcspofi,rn,bilità., della c,unbierauno mai, e &o èamLiNanno " sua c-0lp.1. e s'.a<lopera per saTvn.re la vorranno lavorare, di' -coni.uno accordo, donna dai lavori forzati in Si~r,ia ai <lovranno avviç.inarsi ancora a noi, op– quali è condannatn.. Non v.i riesce: pure andare S61.nJHe pii, verso lo cou– Kantinscia <levo seguir" il suo t.ristc <le- oczioni 'Iuratia,nc. ~tin, ma la luce della, verità non è Quando ho sen,lit-o Ila-ratono inneg– bal0n,at.a invano nella, coscienza <lei si- giare a.Ila u.nità del pa-rtito, e dire eh-, gnore; egli purn espierà il suo errore la borghesia n, Hr.'IO lo òfaoelo, che b,. giova.nile se-e;uendo nel triste pellegri- sr;gna essere forti o ccmpat-1.i rnrso il na~gio l:;. detenuta., &pooa.n<lola, 66 oc· cammino della I ivolnzione o <lei-la ditta.– corre- tura del proletariato; o smto ancon La, prwtituta, è aggrega.tn , al gruppo Tura.ti sootenere serri.pre 0ho si otterrà. di e-onclannflti politici e qui incontra la presa del potere governativo, m,,. Simon&on che ·completm-à la sua reden- dianto la· maggioranza dei donuta.t.i ? zion{'. delle amn~ini~trazioni, 1na.lgTa<lo si v , 4 Così qua.ndo il principe le offre di clano ogm giorno Comnni conqni~t-ati sposarla- elln. rifiuta. Perchè sacrifica.rn con la l0galità, venire assalt.ati da.i fa.– a.ncho lui inca.tenandolo al s110 triste scisti con la. tacita approYazione del Ella aYe,·a a,vuto set-e, aveva bevuto; du11quo non c.. ra n1orta perchè i morti non pos.sono :,. ve.re, nè soddisfa.re .. dei bisogni materiali ... Viveni o riviveva, ascva sognato o sognava 1 Perchè mentre ricorda.va il pa.'\Sato, il presente rimaneva avvolto in un iTn– pcnetrabilo buio? Pcrchè nella sua me– mc-ria Yi 0rano dc,llo lacune? Pc.rchè mentre 1·icordava nitidamente il nome, lo fisonomic dei parenti, degli amici, dello compagne r:i(1 note e delle più u– mili, le sfuggiva. quello ùcl marito pùr– dutamento adorato, del marito che la guerra lo aYeva s~rnppato e gli.austriar ci a.vova.no catturato 7 Lo infe,mic,re si cr;i,no int;i,nto avvi– cinate al suo letto. - Ebbeuc Annie non chiama.te Guido quest'oggi? Gorno so quelle parole :,.ve,-sero ride– stato in l<>,icol neordo, i I folle biso– gno di gridare in quel nome caro, Il/O· mentaneamcnte dimenticato, tutta la sua angoscia, ella inrocò disperatamen– te, appassionatamente: - Guido ... Guido ... Guido ... E scoppiò in pianto. - Non pia.ngetQ - disse con dolcezza l'infermiera -- lo rivedrete il vostro Guido, quando uscirete di qui. - Do,·o sono 7 - A Mombcllo. - Mombello - ripetè Annie con in- differenza, o quel nome lo riuscì affatto nuovo. - Liberatemi quest,o bracciçi, ve ne r:rego,. mi fa così male. - Sa-rete buona, non ,·i gellcrctc dal letto7 - Sarò buona., YO lo prometto - as- sicurò Ann ic. · L'infcrmic-1'.a tolse la cinghia,• Annie In. guardò con unn. grntit,u<linc' che si mutò in ammirazione. - Come sci bella-. La ragazza, bionda. e bellissima, sor– ,-i~o. -: Epp_uro .un giorno avete tenta.lo ucc1tlern11, m1 a.vc ,t.o scagliato una. sco– dolla., che per poco non mi ha. colpito al capo. - Non è possibile - protestò Annie t,urbata. , - Co!"e vu~i che ricordi? - osoorvn I altra rnfernuera; e moose incontro & duo rag_a.zze vestito _d'un abito a qua,. ùretti bianchi e nen che entrav:,.no re– ca)1do . delle soodel le fumanti; Rachele (s1 ~h1amava _così) .ne prese una, e la. porto a.cl Anme. - Suvvi~ mangiale, giacchè sembra,. to così ragionevole. ~f?- Annie era !)Osì de,b.ole che il cue– ch1a10 Loca.dde d1 mano. · - Vi a.iuterò, io volete 7 d dò Rachele. ' oma.n- Annic ~cennò dj s\, _ma subi-to un SO&J?etlos I-J'.!lJ?n.dromdi lei; eia re&J?in– se 11 cmcch1a10 colmo che l'infermier& ajCpressmvn, alla, sua.·-bocca,. (Continua)_.

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