La Difesa delle Lavoratrici - anno X - n. 4 - 23 gennaio 192

1N MO.NT, t(iNR Sulla d&stt\/b doli:,. Do~n Cll.C srol'l'c bionda o placida ncll'a!l)pia'. vallo o 1€11n– be l<1,f~damenta di un munito fort.o, aprend · lenta il _yn,rco frn i mas..<ri e.ho lo anti 10 v~la.oghe ha.nno lancia.to noi ~uo letb; dai ('Ontrafforti-' del Gra,u Pn.– ì,adiao, si n,pro, fra un bosco di casta– gni e· un'abetaia,' la mul.a.tt ,.cro:cho por– oorre tut.ta la vallo di. Champorchc-.r fino alla Finostrn.. Tutta la flora dP.lle proalpi, da.Ile Yio– Jett.o a.i rodocfondri, dni muschi rosa.ti allo f>6T'.·inrbe, stringo o inr~1,lza.,sullo fiODd1,d o nello erte, l'n.ugu"to sontiero chiamato mulattiera, e.ho V,.ttorio Ema,. nuelo II fece aprire, per rf'Carsi alla i,;ua casa di cacc,a sopro il passo. Questo è un lembo <l'Italia. S<'mi igno. rato, nido di c.a.m06ci e di ringhiali :silo rea.I.i cà.ècie oon.-sacrat,i. Chì. va por la mulatt.iei·a., non.è· cl1ò il n~lligiano o il P,B,Storo<lellè duo conviTli 'di .(:hnmJ>or· çoor o <li Cogne, pci rdati,·i scamb1. Pa~anl' rari 1 casolTLri, a.<3.Soln.ti e-'. .{)UJll: fpo il verde degli >Lbc.timentre la 11)Ulat.liora sa.te e sc,rnbrn. a"acr.onùarc il l't:5.piro Affannoso di chi la ueroorrc; salo sn1.a posa, quasi in una sublime a~pirazione che assçcondi rcsscre: _sem– pre più in a.lto, sem~re -piu in allo! Ed eccQ chl), q,ua,-i_ a.ffiorau~ le vette ohe a'aha.'llo, qtùwehe· ora .pr:1ma, uJte netlo sfondo. 'E&o i:'! Bee Rati. · Oh! tlo"e ma,i si J}UÒ inoontr-arc un m.ont cosi strano, "° non in qui,sti ro oessi' alp•ini,' &s : la natura custodi~ ge!osam~nt<'-. ~O:' met1endo nessu!'!' 10. sogna d1 cusp1<l1 denta.tè, di DC\'J o eh gj,iaooi, chç possano attirare l',wpiui&t.a u l'aloorga.t-0rc.1 . 8001:qmo alti p~ll o_re.n,l.ici pie trose. 1./a.lto SJh,nz10 è rotto ,Tal mormo ri·o doli.e a,cque che· scen.dpno dnll 'a.ll , dello nevi, am :ùdà.te all'ombra- elci on na.Ji fr11, ma.sso o mas,."'O,oom<.'un' offe-r •~- ti.lla.'fatica degli uomini e d<·gli aJll ;;J,,1.i. ' . Ma. roco chll si dis~n"'i limpido, frr uno squ&ro'-0 d'n:,.zurro 10castrato fr: due note ,·ot.t<', il passo. M:. è lontano n.oooTa o a. nill" ,-11, co prend-Osi di grigio vaporn cho scm~ra inseguir clii cammin..1, /orse per sp10- gerlo avanti, ~mprc p1u avanti_. Ohi non è montanaro·sento lu gambe tremare per lo sforw dello, lunghe orr <li maroia e lo sp1pto v1g1lc ad ogm ,;uono e, desto ad 01;n1 be-lle.zzn.,langue noi torpore della sla.nchczza. · Lr. mur1notta fschi,r/. il· ~lo· ~chcrza fra le pubi. C'hiorne verdi d alwti o lar: ghe bracci.a. di pini scmbrnoo l'OBJ}e,Sl nel ·vuoto, la pPtrnia al passo è brulla. Bisol{Ila. ca.mm nare, ma le forze man– cano. Oh, ste-ndersi ... , . . C4,!\ import'![,nO l-0 O\HH, 11_sole, la bel– lena lo mus1clu, e 1 1nlenz11 La st,-~– chez1~1, ~ piÌl fo.rl- 0 d'ogn\ c-OSa,!',i,nm: chilimont-0 nel aonno, pm gradito dt ogni bellezza. NoJl ì; così la ,·ital ,. . Non è una. valle. bella d tn<_)ant'<, n~– tura.li che la nc:,tra. fretta d, camm1- na1'6 tro,icura, ! · Non e vaga. d'umili :f\ori c:he le nostr? mani. forse. per orgo_glto, d1s<legna.n di oogli.erc ~ ' · · No.o offre a. •noi le- ombro profu!"at,, e i riP-OJ• che rit001prano lo ap_1;1t~ e 1fnvigor1scono 11 ~rpot A-rant1. C:he imp,ortano Te nubi ,che sembra'.'!' rin correrci .,J avvolgerci 1 Qua.n½J,pl~ cam– mino ùa perc.orrerc, la!'lo p1u c 1ona.l– ziamo i:;cvr'ca&e, Ve;f90 11 aolç. . . ()Ìò che si credette una. m10noo1a d1- ,·ent-a ·un conforto. . . Vien~ da lontano il suono argent.rno delle campano delle m.a.nùrc, sparse por la montagrra_ o sembri\. ,,t suono dolce ùi>I traroont-0. I . . Uno Kfolgorio di sole avvo ge 1 camP.1 e inonda le v(>tle con una. ebbr!:'a:a di vina o i fiori dell'alpe t.imbolo. della Hna .c.ia . si offrono alfa nostra fatica. y, * JJ Tornn quffll:a y151on~ di un aspr~ e fatioooo camm100. fr'!- 11 ~n~ (lro fio~1to di una com·alle. ogni v?lta che la_v1l.a.. acmbra 6 ,;hiae<,-iare J anima sotto 1I suo P~ 00 pochi i montanari_ della ~ita. Ili che sono rott.1 a tutte le ~a.tic_he, =ti a t.uttc Je bellezze. kmprat1 e 1m a.ssibili a. tutto le bof_erc. P __ L'ebbrezza df:11:J.nta. non è nella . to ." ma. nella lotta - nJ)(:te la lll-00- ~ 1~~ 1 o.I ,-iandaole, sia cho tenti il ca.m– ,:ino a t,ra,·~so l'(!-rduo P~, 1 o vo- lia eimcmta.rS1 cogh ol~ent1 o otiare g la e<:. ,nqu sta dene pt u ardue ve-tto. 1AvantiJ figli<;>d,-.l popolo, nu_~vo lot– tn.tore della' vita. non arl'C$tart1 ,. !'-YI!.:'· ti! W'mpre pi_4 io allo; l!C'!Ilpre piu rn allo I E, VIOLA,AOOSTINI. NOZZE 'i- g~nn:1.t0 1021. Bo,1a <li Sarnia e Còrra<l9 di Havie-r)I: si spos;,ranno doman,, o le donnè d1 Aglio, le umili J)!l~.nt- cho forse ve· dono a.ne.ora in ogni prinC1p<1 un dio, andrnnno ,n. port.,u fiori Ri 111Jic.i o cir– conderanno con gioia ,la. coppia prtb<"i– pcsr.1. cha ha ri('Jllama.to nislt ignoto vil– laggio UQa piccola oorto di r<' dn .1m– m1rnro e <la applaudire. Ar>plH.udiroL. Applandirç n.nchc il teutonico figlio di Uui;Iielmo II, applaudi ro ancho l'n.u· Rbc1a.coarciduca, ehe lnnciarn, 'in non Ioni.ani giorni -di a.ng= in o di Bangue, lo sue schiere grigie, educalo all'odio, inforooitc dall'orrore e dal ~rron•, r:ontro \ i,emfri, g-li nomini di un n.1 4 tro pae.sc , gli \tomini pi nn 'alt.ra rn,1.7.11,, ~paventOS11Ir\en:ta, tr~:icamMto simiL• ad Ì\'!00 nel volto contratto dallo 1<trazio d,-ll'ora .spaventooa:, nrl euore. di bimbi atterriti e ignari, nello stesso di~pern– to a.moro a.Ila vita 1 Ma Rl, a,nchc ai ted~&-hi pri11cipi RP· p]l.tudit,', ad. essi più. che agli altri, ad c--ssiche sono gli ospiti, :id ('S~i c·hc fu. rono gli alkati <li i,-n e che sa rnJUlO più fo,rvi<lam,•.nto amici dolllani. ]>icono ì giornali sai nello notizi<'.tte. ufficio.se f11Ue per ~laYornr_r-,. lo •~irifo pubbh,co, che q_uc.st1 ,matrimoni fra le due ca,.s,, ~ono una tPadiziono (deliziosa ~ inLclligrnte-oosa lo si:òsarsi per ... tra· tli.zion-0!). F., ultimo cl, .ieri, il sabaudo Juca. di G.enoya si unì a un11,prin('i~s– m bn.varere. Non è giusto, non è nn,– ',urnle che la· loro figlia ,sposi un Wit– tel~bn.ch7 · . Non in una gene.razione il.patto è sta– •o ùiment.icato, e Pf.rchè 'I Fra l'ultimo ·nntrimonio o quello di doma.ni · è pas– •ata · u'na hufera orriuilc: la guerra. Clii w no ricorda I Qualch,• mn.ùro forno 1e11scrÌtcon maggior inl.ensit,/,, dolorosa d figlio che; non è piì1 tor11!',to, qualche lonna, piangerà ln.grime ,E rin11ovato dolore o più oruda.mNJt-0 srntirll. t 'o.ng ~ scia d<>ll'aUesa. lungitiss4ntl,,. lo i,traziQ di un giorno lontano ormu.i nel tempo, loot11J10 io tutte le menti. Sul Cn.rso, snl .l'oog<>ra, ulfe i-ho :iride del· Piar Vf\ AJ1cora si nmrnuc-<'h.iano,r.o~i:iàst~ri l;\'rovigli di forro confol'to, i mmlii cli J<'risia. cl,.c dividern,no i popolì fra.t...Jli, o-nemici por il voloro nola.JlCludei r>i·in– cipi dw orR. fan nozzo. E unc()J'Uin ogni valle tre.ntina. i Yillf4:(gi, distrutti, sui fianchi arsi dello m'>ntagn", n.lrnno i loro ruderi gri€i n"l silMzio. cli mor– ta .. Ma vi peOMrn.nno forse domani gli nnguEt,i QSpiti di A,g·li~. adnnnti ne-Ila iicreRB g&iezza di una fr.,ta di no1.1Jl 'I... Facile cosa., e ùoloe, e lmona, l'oullol Ma ·non uno, di quN-.ti pc•Ju,;ieri .am~ ri RU0DB. biasimo n1 f<'lici C'llC' faranno ron,ltà 11 loro sogno <l'amore. Ai pi:incipi noi non ncghiumo·il di· ritto <li :unarsi: noi n<•,ghiamo ad essi con t1ltto lo nostre fon.-, con tutto il nostro bisoi;no di siuooriti, e di pll,(•e,. ii diritto d1 Rcnt.P-na.re1111>1 gunro. orri– bile, che tutti strazia fuoréht\ ,,~~i. il <l-iritt-0.di fo.1-si propugnatori o sw-u– mcnti di una corrotta 80Cir•.tAdi mer– canti -0 di sfrutta.tori, il <liritto di gni– ùaro e spingero alla morto più iuutile Infinito osit..,111.e, giovani, J)re.ziose ,•.ner– gio di ·una ra;,.za, J*r i loro iuterrssi, p(lr lo loro ueghe, per i loro orgoglì. E~i, nei loro p.a1a.zzi, non hanno co– n=rnto lo strazio de.Ha lontananza.; o l'incubo <lei .pericolo o il terrore d,,lla. fame .e l'on·ore dcllll casa ùi,;t.ruttH.l ossi. sapornno cho la sp:i,ventosa, trll,ge-– godia d_i t-utto il mondo altro non era c<heima .PIÌNentes.i sanguinosa. ma. brqye ùop,o la quale si poteva t-0rnare con s<1rorioanimo :i,IJà cordialitit, a,llo feste di giorni non lontani, alle nozze da lunffo tempo combina.t..._ · E quost.a loro ctiminosa =ienza, questo -èimitero di ieri che noi ricor– diamo oggi ai r>rinoipi aduna.t.i in fe– si.a o che il popolo non sn.prà climeot,i- caro e pe,rùonare. G. l:'. ===============- .-=i lj, COSE SEMPLICI FRA DUE DONNE Fn'afosa giornata ùi luglio. In u,,. nolvoro...tj straJa: di cn.-mJ)a.gna , cn.mm : Tla.va,no, ih senso inve;·s.o dnc donne. lT na .tu tfa '.\,esti ta a. lutto, portm, sul!" lp.1lle uo·•piccolo ·,.acce <li fa.rinu. l'altra 8pinieNà un. pi<:eolo cn.rrrtto. · Giunl-0 ·t11 fronto si frrrnA.rnno: De-po Rto il 8U<'CO a terra una ('S('Ja.mò:-,, Mi. buona. Virginia., quancn. c-h(' \pot.rà sa lire RI ci.-lo, fra le brac,·1a rld m10 J){; vero mi\.ril~, p~r-_i,ocle.i:mi un poco. ò pac" e d1 nµoso d1 cw ho tanto b1s0 goo7 · L'altra donna si a.-,-icinò e qu.asi so1 presa di quegte parole, asciul(antlosi la fronte dal sudore, di=: - Como ><e• Jngeoua ancora, amica mia.I p<-rchè tu dici quelle pai'olc l non _è od che an<ehc tu incominci a.- 11 nvf'gharti )) o ocm1n• ci a ragìooaro col tuo c,•n·dlo , e non con quollo del prete o do! t, JO paùrone7 •,,,Ma porche Virginia i-n.gioni ir ci ue,#-0 · mod·o 1 - ·_Quando tu~ II!lirito non era fl:llçO– ra. d1rnntnto soc1n.ltsta., non parlav> oo sl. c,,r.;; do,-r,,i <lire. dnto cho Iddio mi ha crea.a povera." che mi ha fa.tJ:? per. ùere il mio ma.rito sul campo dt bat- taglia 7 ' · - Se sono povera, dovrò essere po,·c ra sino alla morte, queste stesso pnrolP me le ripeteva que<,ta matfi_JJa il prd,. •ho trovai <lavanti alla cluesa; ed 10 1000 rassegnata: i signori ci son sem pre st,.ti o semi:ro c1 8&rnnoo o c-c,ì •lica.si ùri poveri. · - Bravn. Ma.ria! AS<'olta e fidati ,h·l rrctc o Yr<lrai cho ne Rllrai contenta. (i;' st~to appunto mio marito che, divcn: 1 ando socu1.lis~a, ha A.porto gli occlu ~tLra.verso q_ucl poco d1 studio che_ ha :ompiuto, ~ è io quel r.10<10 che ll)f h(!, istruito. un poco aneh 10, e pcre1,, ti ,·oi<lio <lare un consiglio Sai pe_rchè il pre~, t'ha detto q~ell<: parolf' qu<:>sta matt.rna l Porchè nnc~e r.,.so (.''un sl~oorc, .~ è _un fp~r-lt· ~uu1- co ùti nostri padrom, 1 quali uhauo j socia.li' :tti non J,(>rdiè 1i riconc,~~110 caiti\'i, <11,ivsi o violenti, I}'H" }!N~h~ ganno eh., &'> co10a.ndu.nsel'O1 s0<·rnlnrt,1 non p,;rmdl<,rebb.-i·o tal.; iugins(.,t dif– fci-f'nza. tra 110rsonn.(• pe!soua,. . Non è forse vero che ti tno, 11 mio pa:dron,., ùi caqa, il. patlro!lO della fab brtca ove lavora mio marito, souo ue;. mini èomc tutti i::li 11.ltri1 Perchè ùno dev·~cre pnd,oo·e e l'altro oUO servitore 7 E' :Un• ma.le cli e ancòrn -c.~rsto e<l ~ tollerato nella attua.le aooietà., la quale •jnnotte che uno possa nascoro l(ià. rie· o, o un altro, pérchè aca.ltro più degli l!ri, poSsa. sfruttare senza r=ission, '. _rroprio simil<". · Un'a.Itra cosa,. In. quale è <li mas ima. ,imp.or ~nm, è eh!\ questi ,iostr: .fruUa.to1•i o <lei -no,Mi. figli,. i qua 1, ,pprofittaoùo della nostra miu,ria c1l i;nora11zn . cerca.no di tenerci lli\·isi ne ,ootro stooso paose, scmina.110 la di cordia tra. nazione· o ·nazione, C'f~rcan lo, con ogni mezzo di .fa.r scatena,rt· lello gra.odi guerre, rwrcl1~ tra tnt,h iue\ sa.nguo voraato da.i mis~ri la \'01'!1 ori e.ssi' ne riea.vano i milioni <li,,ricm pire lo proprie c.nsseforti. Allontanati,. amica mi_a, <la quel ·,uon moieo del pa<lrone che o il pre.t, • vi<.-ni 1.1·a. noi, nolle uo~re organi1..za zioni. Tra noi imp11rrrai che tu(,ti RÌ ,1eò :10110 ama,rC\, tutti debbono an·ro gli sl<:S><i d irit.ti e gli stessi dovc-ri. Valt:· ,, d.ire in(X}Juincier11.i a<l essero vr.rarnenh-– .-eligi?51/-j ~ J?raticaro i vril insegna. meut1 crtstian1. · · - 1"orso non hai torlo, An-. bisn– sno di Ec:ntire ·spei;so le tu~ buone pa·– ·role ! • . - Vorrò i,, trovn-rli. lnto.nlo Virn, i• Sooia,li~mo ! E. LASAONI. Lettura perle donne ùrrtl_:an10 opporf.uno . 1.pr :,·c. qui una ,·uhri<:a di titoli di op,•rc da ra<'coman. darsi a.l'o nostre cc,mpagnc e, iu · ge– nPt·1,, a tutt.e le <!onne proletari,-. Sta in prima. fila, na.turalnwnt,·, il ManL– festo del Comunismo, di Marx e En– gc '!i. che cc.sta Mlta.nt-0 cent. 50-. FILENI - Pr4.'SSO li ll'tto di mo:b di un socialista . . . L. 0,30 HU<iO - Non mi Ildo del pre. te . . . . , . . . » 0.30 KROl'ATKIN - Ai giovani . » 0,30 LIEBKNECHT - Lettere da! campo, dal carcere, dal reclu· Horio . . .. . . . . . . . » 3,50 SUE -· Grido di protesta di 11n,1 donna perduta . . . > 0,30 TURATI -· Il ,·oto alla donna e le •aJariate t!Pll' amore . . » 0,50 ZIBOIUH - Ai fanciu!II, p,,gi- gin.o <li {'"l•11r·nzi1 ►n•, ,.:'"i·c . . " 3.- tn Te•za Internazionale e le· donne > 0,10 I 1n·fo1c orùini. -io.ni allrt Lihrcri·a ioll'« A,•a,11i! ,,.. Milano, ,·ia K Do.· minno 10 e via Dogan&, 2. 3 T~S-SENDO - C'è neJL,~ia lll'.\ puhiscc,lo YèknosÒ 'tjn _odor:crlnj1Ec,Ìn!-0 che t-Ofli('\il>"€spiro, ·n1u le mn.rd1in'-~ girni;.:,. i tc!.1.i lrn .. ttono eon ritmo <-ad,·.nza, t.om, ·ut ,-~, la. nn..veU,a corre· sugli ,o,ili nli' fE-.ss.,.ncl.u .. Uirnuc le' puh·i(c,o c,,1i ·~ t.ri' dorr. strano, cnc,nko gli illgra:nag~i- n11i~rnl(; ~] lt•-ro rumore girando c-oi dt,1~{j n1Q~trucrSiqua::;.i nn· siosi di ~trito°lHrt, )~ ..esili mani delle lc.vora.(,rio: dio aoeudiscc,no n I loro la– ,-oro. 8i nlt-.f•l"Ua.no m<;,.1 ce►nt innan1oote a-ttorno ali" mMd1ina., c-sutJsl•: o. volte drtlla faticR 11<>nsnndo ... l'&1sa,no lo po,·cre Ji..,•òmtri,•j, }'f>nsn– no a. t_u!to uti p~a~-w:,,-?'">gnano(t1tlo un flYYeDlf("'. Mi gua.rdo :d(orno·mentre il fola.io in moto .le.~so la Rtoffn. ('()l;Ì OOlCle si t,e,;sono unibunrnt.: i .1.J°ol~ri .di I108t,ra .-,;ist,:,nz~ VNlo ·rnlLi p<t-llicbi •cli gim·in,:,tfo sol· < ·a.ti <la rHl(he precoci, ,-~do donne cui la ma.ternità tl'oj>po r,aleoo richiama una m-.drdizìono J)('r·chi le condanna a lavorare nn<:orn, i-ovìna.ntlo' p"rima. de-Ila nascj_t.1.' _gli._ÌIJl!ili iì?ri.. deJ campo pro- 1.-tano., ... VajQ· L,:~bl:. ·t~n~.;~~ Pi~nÙce.Ilost.ra.p• pate;.~Ha ...:,nole,· m,e.nlrn ,e¼,: quoota ùonel,1,/ero- ,impai\11',i la bc,Jlezza della ,·ita, esseri stroncati, int~lligenre a cui si nega il· di-riti.o di 6'\'llupiiò'!)€>r mcl,. te.rii souo 11 pn.drono tir11J1no che li ob),liga a<l un 1t,1·oro fatfro~o e snerva.n• te, oonù,ì.nrmntlQÌi · fin clall'•,nfa.nzia ignara., da qu~ll'infauei" che dovrcl>be !\8$,:e di_ sogno, 0 c;J.a, quel)'~tà in cui la ,·ita so1;rid., sotto .tutti gli aspetti, per farli uomi11~-innanzi Lt-mpo, per por– l11,rli sulla macc-hinp., afrut1,it.ndoli pc.ù aucora della med<>;ima. Tn.nl-0 la. mn.l'chin-a bi&ogna paga.ria, noniro la macchina• umant1.. è un prodot,. o gratii;; o le 1n'iu1ri_prol6t.arie '.rendono ,si f~-on,<lo qÙostq_ qunpo! Vedo vocrl,i_i1·\!)t,1rvi ·a. cui la: .fatica. è ,u<l, YOlf{>·\~,60J)J'Or(.aj:,i)(l,• ,;M:;i,,lo mac– ·lunc gu:ano, ·le .spolc•l,tQ Ei. yuota.oo e ;,,·narnJtc,, d,;nnvwo, chia.0~110·,ricambio i filr si ;~l'.lbt'i:itno;' ti iioflo lil:òilioooa/ frn.nto, colli\' visì,it,· nllo \"oln, offU11C&ti ',ii;6gll:i l~i\ifai·t-.' ia ,ision~\foi bimbi ..he attcn,loùo··pa.n'<:\ <lei.vecchi infenni <la. sost~n~ie, Ìa yii,iooe <li t-~tti i 1:1.90- c;ni mà.i_i,oddisfatti spinge così la sfrut- •fai;!.· ma.,,c ,chii:ia.umi \.na. · E si ag11:ira.nole ombre attorno ·ai t,o– ·~i nella. sc,rn triste mentre forse il bim– •o chiama ·1a m,u11ma, il n-cclio infer. mo i1n-oca, la curn tlt-.. lla. ma.Do a..morosa :,he dc,·o as;entar~i p~r guadagnarsi un tozzo di pimc. . . . Suaano l'Òj>e_.raiÒ, il bimbo, il Y~('hio, ·mdanò., o prodµco,no, e il padrone e.ha .éornn: ùaJ..cl\)b p .. tlalle w,gli_", il patlrer n-0 f>! il,.gi rÒ,.ùc,i1~p.a.rti pt-.r ,·c<lern so le macrhinc uma110.rulempii~no o,J. loro la– vorò. ,,onc egli, lo sfmttawro,. e-gli che gaya.z1,'\ eul nostro stalor<' a constatare ·so 1~ m.1.,,chiuc,rrn<lono. Dopo se ne. n.n. ùr/,,_n. letto, hognando i milioni aocùmu– la.t,i ,ml su,loro di t.ant<' vilf, odio rovi. nat.- csi~t:·nzc tli tanti figli prolet,1rì. Ma il telaio rn, batt-0, con ritmico o ca,kmzato PI\ES0 mentrn la ment-0 la– rnra. mcntrn nrgli occhi dei. miei com– pag11i, ù-0110mie cornpn.gne di la.roro, di lotta e di b·,-enturn J)ll."6..'Ì un lrunpo str.ano. Vi ;, in t\~'!O. ,inttn unu. gammn. <li doluri, <li Ùmilinzioni, di ribeÌlion!i rcp.1~~H\ vi è un rlr..sirle-1·io,una sete in– finit.a di paoo e <li liberti,. f:li ,,llumin:Ù,o ·1u fìnn,t•rù de-I. pa.lazw m,,ntre le mn<X:hin" llll )a.ne teEsot,o. Tf>'sQetc .':IÌ, o <'OJOpttgn~, t~iamo in– Hj••mP la r.-toffn. dti'' ft.i"J'h:diirù n.ncora il pa,clrc11<\mi, fr.si: i.mo uoitameofo la. -h<•nordito~ ci,t.cnn <l~·ll'.uui<•ne,<lei popo– li." T,,s,i,unoJa al di<>0pr1, dì tntt-0 le frontiere, d'.·tutto le tendenze, c)l; t.mt~ gli odii, u+:«iii.ìnola. cos', con frd~ <'Oli fori,,i, 0011. HJ'Ù~1:e, fuii ji,, di quc~ta, fllromo il l,,nr.nolQ .ft>'l>(,bro ,di tutti gli -sfMitta.tch·ir ili' foll1 ·i t1I'11,nni. Te<>siamo, oorr1)1a/b\c',·1it;'Mtena ddla. luteroaziooa.le prole~ria. M.

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