La Difesa delle Lavoratrici - Anno VII - n. 8 - maggio 1918

Le vittime ~ella soeietà LA Dl/è"EFJA DELLE LAVORA1'Rl01 divenwranno-~nevitabilmente dclinquen-\ ogni nmiliazione e privaziono escla– ti e prostitute, destinati, più tardi, a mando: « E' destino!. .. » popolare gli ospedali e le galere. E la _Lascia.molo ai preti il compito di ~o– miseria v~ra ! Quella che non si vede, pire ogni istinto di ribellione, colla che non si sente piangere, la pii1 ter- promessa di un... posticino tranquillo Mc,rta. - Sicuro cara mia, la vita è 1·ibile delle mirerie ... La lotta feroce all'altro mondo!. .. Persuadiamoci piut– grama per me: Forse tu non credi, ma a·ogni giorno, cl-'ogni ora por l'esisten- tosto che la nostra miseria dipende da ,·i sono dei giorni in cui non so d<YVcza; lotta continua pcrchè il focolare un'infinità cli ptoblcmi economici, sco– battero la, testa. Ho elci debiti anche... non si spenga, i bimbi non pial)gano nosciuti alla maggior parto di noi, e Come si fa ... ai bambini bisogna pur per fame, Q l'insufficiente, salario ba- che yanno risolti. Studiamo od occupia- <lai· d'a mangiare.... sti a t[rare avanti la baracca... moci di questi problemi che ci riguar- · Gegia. - PovBrina.!. .. Anche, tu sei Marta. - Ma scusa; questo è il dc- clano o dai quali dipende il benessere una vittima della società! stino della povera. gente! nostro e dei nostri figli; scuotiamoci .llarta. - Io1 Ti-sbagli, non sono una · Gcgia. _ Fammi il ·piacere,!. .. Quc- una buona volta da ogni rasscgnazio– vittima della società! Ma se mio marito sle sono le condizioni cli una classo da ne e debolezza inutili o dannose e ve– non si ubriacasse, se i bambini fosse- luni:;o tempo oppressa da angherie e d_a n/amo al so!)ialismo che fi inscgner_à l_a ro sani, se il padrone mi paga.'lSO cli rngrnst1z1e scnzà fine; classe tenuta 1- via da segunc. La societa att~a_lc s1 eh: pit1. .. forse potrei star benino ... Ci vuol gnorante e divisa perchè non si accorga m~stra rnett_a a tutelarn gh rntcrcss, pazienza, ... è destino! della propria forza. dc, ~rolctan ed a risolvere 1 problemi Gegia. - Grà,zio tante ... è de~tino ! Guai per le classi borghesi il giornO" cho li r1guard'ano 1 Ebbene abbattiamo- Ecco un errore grandissimo; quanto e in cui tutti i proletari insorgessero co- la una buona volta questa soeictà .... quante altro vittime che come te porta- mc u n solo uomo insofferenti cli qual- Mai·ta. - Ma che cosa vuoi che fac- n.o sull(l spalle magre tutto il peso del- sia.si giogo, a ~!amare i, cliritti eh:, eia io debole ed umile I le angherie sociali, inveoe di _soffermar- loro spettano gridando: « Dateci la Gegia. - Quello ohe puoi. Sono ap– si e studiare le vere fonti cle1 loro ma.- nostra parte ài sole, cli gioia, di libcr- punto i deboli o gli oppressi che cleb– li delle 101·0 miserie, curvano sempre tà! Noi pure abbiamo il diritto di vi- bono fidaro o portarn il loro contributo, pii1 la fronte ed e,;clamanc, rassegnati: vere, di godere d'istruirci; anche noi per quanto tenue, al sociali&mo. Tutte « E' clostmo ... " vogliamo una parte di riposo e di be- le piccole e grand"i forze unite in fascio, Sai Marta, siamo un po' tutti vitti- nessero ! ,, · creeranno una leva possente e torribi- me della so~ietà, vittime clell_acl1sugua: Ma-rta. - Cara mia, questo non av- le, eh~ potrà_ divellei:c la società attua– glianza soc,ale, v1tt1me de, pnvi_leg, verrà mai! le dai vecchi carclmi arruggrnit, su che una certa classe. gode a1 dann_i di· Gegia. - Certo finchè saranno quel- cui s1 gira! un'altra._ Sei una vi_ttima t~ C~J ti af- li cho, corno te, ~i assoggetteranno n.d .Verina GilioZi V'olonterio. fanni, t1 struggi, t, macen .senza Y": Lapiramide m ntre infuria l vEnto dBI desBrto 3 Anacronismi Ottoore di lavoro? Col oostante evolve:rsi dell'industria verso il perfezionamento meccanico•, ool frazionar&i e .semplifi,ca,rsi dell11 produ– zione, sì da riclun-e l'o,perari.o addetto .a,Lla ma,cchina un sempl.ice aJCcesoorio di essa, non è il ,oaso di a-iip,rendere il postulato delle otto or e per gua,!'Cla.re se, per avven,tura, non aves.se fatto il suo tempo 1 Infatti, non sono tr oppo. ot– to ore di lavoro pe1· operaie costrette a ripetere incessantemente lo stesso movi– mento, quaisi sempre ;in gara. dò velocità co.i compagni che g)i stanno a fianco 1 E' o-isapu to, come sia pregiudizievole al– la salo.te l'invarì,a,bi Jità de l lavoro il qu1 1le, ol tre a da,re origj.ne 11 distutrbi nervosi e psicbici, logo.ra l '-o,rganismo, l'insterilisce e ne ab brevia la durata. Son trascor&i trent'anni 1:J-acchèvenne fissruto cli reclamare - nella protesta di Primo Maggio <lolla dassc- sfruttata. oontro• l'attu·ale oo·d,inamento sociale - fo•3, le altre ,,i,venclicazioni proletarie, la giornata di otto ore. In trent'anni il ,ritmo del1a .produzione è andato enorme– mente aocelei-andosà. La tecnica ed il •processo mecca.nico fecero passi da gi– ga,nte. T-"Johè l'operaio non ta-ova qua.s,i più nel lavoro - come, ,a,d esempio, av– veniva ail'epoc11 dell'a.rtigi.anato, in otri nire a capo \li nulla; ,_ tuoi b~b~n\ che avrebbero bisogno d1. cure_, cli cibi s11ni ed abbondanti, cli ana, d1 luce, di libertà; tuo marito, al quale non han_no mai insegnato che non b1sogna ubna– carsi perchè è degradante per un uo– mo, perchè è dannoso alla sua salute, dissolvente per la sua famiglia;_ per– chè vi sono tante e tan~ altre_ ncrca– zioni che sollevano lo spinto, mgcnti– liscono l'animo, abitu~no .il cervello a pensar~ ed' a s_entue 11 bisogno di ~c– cupars1 eh studi, cli _p~·oble~1, che a.p10- ,,.... . ,- . .. ...-- ~ / / / / 1/" ~ ~~'.:::.- ~~/ _,:/ ~~~~~ ~~~~:-~~~~~ i i~ prodotto usciva :per intero dalle sue nrani - .alcun sollievo, alcuna so.d,lisfa– z,ione intima; n1a ]o, subisce ~a:ne un castigo, come una pena.. no la mente e nuovi 1dealt. . E non solo: vedi qucll'impieg_atucc10 che passa striminzito nel soprab1to sco– lorito e stretto1 Anch'esso è una vitti– ma e cli che sorta!... Sulla sua fac– cia' patita leggi tutte le preoccupazio– ni c-he lo tormentano. La scadenza ancor troppo lontana clella riscoss_ione del mar g1·0 stipendio, col qualo b_1sogna tener il decoro, pagare la camb1alc che sca– de provvedere al mantemment~ della fa:i,igliqla, comperare ,I cappelJmo al– la moglie... Come st fa, senza e.appel– lo, la moglie ~i un imp_1cgato. .. e 1J decoro1 !. .. Vedi quel g,o.vanotto ele– gante, azzimato che passa facendo vol: teggiare spM-aldamente_ 11~toncello d1 giunco1 E' un parass~ta,. dicono, un uomo che vive d'espedienti, un_lazzaro– nc uno scapestrato ... Sua mactrc e)eve av~r fatto degli sforzi e dei sacnfim enormi per elargii una certa coltura, per m;ntenel"Ìo in un'atmosfera, di be– nessere, contrastante colle su_e,"ere. con– dizioni ... ed il g,ovanotto s1 e abitua– to a viver bene. a non pensare. ben ve– stito, ben calzato, inc-urante di tutto.,. il primo imp)ego lo ha stancato; fau– cari>, rompersi la. testa, ~tancars1 gh ?C· chi sui libri, su, numen, per centocm– quanta fran,·bi al mes~1 ... lfa nemmc• no pc 1· sogno! ... E il g10vano_tto ha tro– vato molto più comodo farsi mantcn~– re dalla madre prima, dall'amante poi; egli ruberà... lo condanneranno, lo chiameranno· ladra ... è vero ... ma cg]1 ;, innanzi tutto una vitt!,ma, u~o spo– stato ... E queìla donna cl1plnta, mfron– zolita, dall'aria sfacci_ata che lo cl:mne <,n,.:stcguardano con disprezzo, e _gli uo– mini r,on un sorriso amb1guo'l ~luante nigbe -e che pallore sotto il bflletto ! Jfortr,. - Ma quelle donn~ I_, non so– no da compiangere. 1 ono v1z1osC", fan- nullc,nr·. . . 1 L GF(f'a. - Che _ne _sappiamo_ noi . a maggior parte d1 esse sono_ disgr_az1at:e che inavvertitamente hann? _ratto 11 pn– mo pas,o sulla. scala del v12.10e nessuno ha eletto loro una buon_a parola, ba da– l-O un consiglio, la socicta non ~a am– mes,;o che anch'esse potesse~<? clty~nta– re oneste o sono scivolate g:,u, grn, fi– no in fondo. Ad-_alt_re è 1;1ancata una famiglia, l'esempID: 1 mezzi per mante• nersi sulla. retta na, a tutto una eclu– ca.zion;>,sana, forte ~he_ le avrebbe do– vute guidar,, " cons,1,:J,~re. Esso sono delle vittimll della s0c1el;1.. sonn il pr'>· dotto della miseria, ,1,,11:,gn~,r"!''-~: E quantP, qua,ntc altre v1tt!me. ~eg,1 '?· spedali, nelle case poyeri: negh stabi– limenti immensi,. turb!nos1, nelle pn: l'(ioni, npi corrc21onah ... Dc,nne r,bo_ •;i rovinano la salute. lavorando, ll0T/Illl1 chi, abbrutiti dalle . fa~ich", _afhgano ~1ralcool la loro m s~n,i.: hllfib• ra nb·tir-i e1orotir·i. minati rla}la ta_b", chr• ~uoiQ~o prr mancan1.. a '11 a~ s1~ n za, a'~i c}i,} rrr-srono ahl;<1i1clc ·na.ha i~s,, senza -educazione alcuna, e c hr· _;::;---~:~= 2~~;- - ,·,_ - - --- .,,,,,_. /1/ -~ - / 7/. - . , _.;;:,~-::/. ·-/-~~...-;- ~4~ ~. . "_.,,, ~-. ,,. . . -· ~:}'f;::?~- ~~ ·-~¼ - -lf\, . ·:~ ~. ~":;'" -· .r 1 1 ·~ ~• . • • • • 1• t j biuti, .-o.<rriti,camice, _per 730 xaga.sr.i, _ed altret tftnto a 400 rifugw t, d<'lle xeg1<>m in- I fHOf I llfi fflUilmDJO ia I~ il va.se . nuesti aiuti fianno assicurato uaa fi"- . . .. . . . • ne queru ,A{seolastica quasi completa, fin dal ~a,:111on:,:"°.u,,..B~~- è un i:,o. so _comdal rpuillleipiodella guerra. . dei f<?bbolohl par~olDl, amm_in,s_tr,:1-t.ovilltoTerre Incolte: iJ Comune ha f.alto colLl. ~ocialist,, che ha 11 mento di me ~ vare tutti i terreni che erano nella cerchia il record nell'opera di ass,stem-:t_"?{'Ja 10 du- del Municipio· uno ili ei;si di 200.000 me– ra~ la ~erra. Jlacelleria_mm_11c1pale._lat- tri, è seminato a grano, ,Ìyena e patiate. ~-,a muruc,r,ale, !!1-boratoiso~ 1 confez\ 00 : Inoltre, 500 i.-:,ttt· d1 400 meh·i sono stati rmllrore, &-cuoiad anse1,'11Umc1? 00 frurn_glllre illslril>uiti agli <1bitaDtl del Comune. per 'lie ?ag;azze, scuola profess1onnle di m~.<'- . . .· . . . . . canica per i ragazzi dai ]~ ai lti a11:nJ. ,ap- Macelle1 la IDUlllCLpa_le. comprn dn1'tta plicazione pratica delle 1egiri di assist:emYK'l. ~nte la ca_rne al me1cato centiale <li' Pn– vitto gratuito ai figli del mol:lilizzatl. cul- ugi e la mend~ con uu aument? de!l 8.50 tura comunale doi terreni incolti ed abbw:t- JXlL C1'~to,per coprire le spese dt locale " donati. 1·ipa1·tir.'.onedel carbone e cli tutte del per~nafu. . . . . . le derrate ... tutto un cornplc·s.~odl provv"° !,aborntorio 1;11umc1pale d1 co.nfez10nc. da dimenti della cul e!licaci'1 cd imoortall2.o n,e tmru ~ mc-ao occu~a seicento do11110. V! si ]IUÌI giudica1·e da qualche CJ,el)l[)iO. SI COll!C7.lOJU\110 pc_r l'rntendeu~a mUitJ;("O: . . . . . .· 1 . d. mooa- oabon,. cam1cle, gmubc, ,.,,echi, ecc. L ,m- D,sr,ensa_uo murucipa e· ~e ico e · porto l11tegrale del lavoro è ripartito fra cl.ne_!,'Tatu,t,; soccorso massimo. ~lla !~- le opemie e rappreS(IDta già centinaL.'l di ge_d,_as«,stenza r,er ~- paitor;(;l]ti;_\\8 ~';:: miJ!l.i.,'lia di franchi. · chi di ~col~~;' o~n•_.r,a~. c.-on\gita dl Carbone: fin (],ol principio della g11en-a, pleto. a, n~at1, ilist~!buz;ione gra_ f 11_ il C'onnme ba assicurato a tutta la po– ';!' htro dt l~tt( a) g.•~i-noa tu_!ti ~ f,t- polazione il 1·ifornlrnent.o completo del car– <rnlh floo all età d1 diciott o mes1. I . oone al prl'zzo c-orrente N<'s><uno ne è mal teria munlcipalc ha l!ss_i c-urato.JJ S('i,i_zlo mnncato, Jl('J)r,ure nei momenti clellà forte rl..i ]ntt:c fl('r 1 malati, 1 vecchi e d I fan- crisi, sol ,primi <lel 1017. ("''rf.;t,~/4i<,n<> s,colastica: nel l!J17 si sono ùi- ~,:uole r,ro~<_"Ssionali: _ la RCuolacieli[!mec: ~ribuiti 141 .l()(j pasti caldi " c.-omr,Jetlagli c.~~ic.~ha i:_1~dito più ùl c-e_ntog10vam alunni. oltre a 18.170 agli a.p1,re111Jlstid<•l- Of~'°:''.'- 1,ratic1 cl I lor" mffltlero._ Jn ,r:u,,la di m<"('r•anir·n.Ai fiJ.(li _dl'j_ m"- GrnzJ.O a tu~te qu~te of)('ie, 11 Comune bilizr.ati e <lPll" famil(li<' r><,vere si sono di- hn potuto ~ssJ.Cu~·a_re 11 funzionamento elci J.:tr'.Jn1P..i 'll'd]o ste~ r.>eriodo R- titolo os.q,,-. fitH>~ serv17,1 muruc1pall !"l'uzrt.farc n~sun lntn 11 wat~ h'Tutuito, J~!.27G f,ilsti, oltre deb1tn, nono.'•:tm1tc le cl1fficol!ta ft~n1_,.1.!1rie a :~:;.(KJIJ J>ttg-;1ti a ragi<>uc• di 30 c,•HtPfiirnl d<-1 Jl1ù11wnto; ha fatt:<1 front,, agl 1mr)f'_gJ1i cln ~r..:.uu<.1: JY.Hrti composti tli 11na. znr,r,a, di IH'<'<•e(krrtl, 'J~(ln, _<lCTcun ~)ldo a<l aI<;uno un 1 ,;,au., <.li carne, <li ,,,._ pintto di !c-guwi e<l hn fX'J" <11 pm sotlrnttr> kl pop<1fa,,101){! e di (!<'1100 i,ramtni <li l"""· J faneiulli di,! n!lo sfrutt.:inw11!,J d;,J C()mmc1·c10 privato. rn,,lJilir.1 ..ati ·e ù.elle falJlig-Jlp f)ùVPI'~ hanno Rlmm1e 11_1~<.'0 pP1·~ e~1e 1 ~0<:la1J~1 non vi.cevut.<> durante l'iuy<:rw>: ;carpe, grcm- sallllo awmm1~trarc 1 Cowum. ·b iotec Nello zibalclono di provvidenze ~ciali pel dopo guer.ra che, da t11tte ,]o parti, si sb11pe r amma nnire al ,p.roletari.ato - pe·r ou, a,nche i ca,p,taJisti fanno, a gara nel voler dòmòstrarc- di riooncscere i sacri diritti di ooJoro che producono la ricchezza, coJ.l'offerta di compa,rtecipa– zionc agli utili ed altri simili zuccherini - sarà bene che gli op.era,i pongano co– me problema pregiudiziale la, ,,;duzione delle ore di lavoro. Si deve abbandoo.a– re 111ri ven<licazione delle otto ore per rool!rurrM,rne s tte o sei, a seconda che ii genere dii lavorn sia nocevole. Ci11lto·oniche mai la vora.rono. grideran- , no .a,] sahotaggio della produzi~--. _, ~ abb,al)lo n,rgomenti sufficienti p?· stnire i, conti·a,·io. Industriali che h,rnno esperimentato ~ turni •ridotti di lavoro p9'1,erono constataa-e come, per la ridu- zion~ stessa chille. ore Javoo·a.tive, la _pro- I duznone -noo v1ene affatòo diminuita, non l solo, ma essa ebbe al vanta.gg10 di es– se,-e notevolmente m;gJior.ata. Soltan– to oa.pitahs_ti miopi persistono, nei m,:I vezzo di esigere orati estenuanti. Altri, anche di parte-· nostra, o,biette– a·anno essere-troppo ardito il pretenclm·e I-a, giomat-a di lavoro inferiore alle otto ore qua.udo, anco1· oggi, se ne lavorano undici e do-dici, cd addurranno l'inelut– ta.b,ihtà delle conquiste graduali, della S1Ueaessione metodiea dello forme econo– miche, ecc. Tecria questa - che conce– p.i$oo iJ divenire sociale a base cli scaJe croma,t,iche - ehe già ebbe a. subire qua,Lche smentita, e<l altre se ne appa– rooohia a subire in avvenire•. · L'incontent11bi!ità, spingendo al pro– g,·esso umano, spingo anche il proletar riato alla conquista di maggi.o,· cop,ia cli ben.essere e costi,inge la produzione a per,petuamelllte lrasformar!ii. Perciò es– sendo il sistema di produzione in conti– nua trasforma.zione, e di conseguenza. an– c.hc la forma cli società, è fao·e opera cons e.rvalrice l'insiste-re sull'enunciazio– ne cJ,j postulati anacronisLici. Pii, copiosam'ente fabb,·icando- il pr0,– dotto, in virtù dea progresso meccanico, pochissime o,re cli ].a,voro al giorno sa– rann.o sufficienti a soddisfare i bioogn' della società. Quando l'operaio avesse ,p,iù ore disponibili per il così detto sva– go, avrebbe campo <li o, ;s.,-rvarn, 1~fleittc- re, accorgersi come es.ii; tano dei bisogni ,intellettuaJi da sod disfar e di gran hrn– g11su.periori a quelli mat<,riali. Egli mi- gLi>orere,bbe moralmente ,~ stesso. di– verr.ebbe più cosciente e, anche nell'e– splicazione. manuale del ,suo lavoro, ne trarrebbe maggio,· profitto per sè e pe,r 1a collettività. N. M.

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