La Difesa delle Lavoratrici - anno VI - n. 20-21 - 16 dicemb

COSE PIANE La malattia delle ragazze :mu • .-- E~co finalmente giun ta questa be– nedett a aomernca 1 Domani voglio divenirmi a tutto and~re ! Ne ho il diritto veh !... ho sgobbato ~~tta_sett_imana come una bestia da soma! Auf ! I I d1_co10 che il vestiro di quella piaga d'una Damia ni m'ha fatta ammattire ... Ed il corsetto tr_opp~ attillato ; e la sottana troppo corta, e la ?1eghma che la faceva goffa , insomma un vero mc~bo ! come se l'operaia potesse farla ringio– vanire . assottigl iarle la cinrura. raddri zzarle le spalle cur \'ate ! ma dom:mi veh r domani la si- gnor a la voglio far io.. ··· A_ngela. - Sentiamo un po' piccola mia . che vuoi fare domani ?_ An na. - Figurati cara , che ho un vestitin o nuovo da sfoggiare . un vestitino che è un amo– re . un _2.more verament e ... grigio .. . con un gran collo bianc o.. qualch e cosa , insomma. di vera– mente elegante. . vedrai. vedrai!! .4 nge/11. - E dove conti di andare ? Anna. - Ho già un programma fìsso ... Verso il rocco verr à 1"Erm inia a prendermi. .. sai I'Er– mini_a quella mia am ica impiegata, sempr e ben vestit a. que lla bella ragazza alta .. _ Angfia. - Si. sì. . Ma dimmi ~n po· piccola :1~:a. come mai ques ta tt:a amica. se mplice im– pieg ata , r uò sfoggiare un lus.so simile? AnnJ . Gu adagna S3i ! gua dagn :i più di ce n- to rra nchi al mese .. Angel a. - .\i\a con cento fran chi al mes e non si possono portare scar pine da conte ssa. Cento fra nchi al mese. al giorno d ·oggi, sono una miseria .. Anna. - Ma sai.. k questo lo dico a te ... mi raccomando ). Dicon o... che il principale l 'aiu– ri.- i! prin cipale è un signorone.. Che male c'è.. ç.er tenere l'i mpiego, come si può rìfìu– tare que llo che offre il padrone!._ fanno tutte così. ... \1a que sto non importa.. per me è una buona amica . assai buona ... Dunqu e senti un po· que llo che dobbiamo fare domani : verso il wcco usciamo, si prende il tram e si va fuori di porta .. . a Monza. A Monza si balla.. E' così bello balla re.. io passerei rutta la mia vita co– si. .. Vestirmi bene, divenirmi , spendere e spa n– dere.. Possedere una bella casa ben arredata, piena di cose be lle e di po!rrone soffici, came– riere e servitori. essere servita e river ita come una gran signora.. Che bel sogno ! Angela. - Anna, Anna, credi tu che la vita , che la telic ità consista nello scialare? Credi tu che la donn a non abb ia altro comp ite che quello di divertirsi , d'esse r bella, di piacere? Altra missione , che quella di solleticare i sen– si di una folla di bellimbusti infrolliti nel vizio ? Anna. - Ma certo ! Bisogna godersela fìn che si può, più che si può! Per quel po' po · di buono che nella vita spetta a noj donne! La– vo;are . intisichire , invecc hiare. . Io non ne ho propr io voglia ! Del rest o. trovare sempre qual– che baggeo che vi sposa .. altrimenti si resta zire!la ... Ange la. - Oh, ma che donne . che spose . che madr i. sa ran no mai , quel le che come te non per1S2.noche a delle futil ità? Anna. - ,\la io non ho ness una volontà di Jccasarn1i sai ? . ·o. no! Rovinarsi le mani un– ~·imzndo, lavando, scopando. La noia del pranzo . della colazio ne da a.rr.m2nir e, la baracc a da ti– --are a,.·ami, ! ·economia, i bambini che strillan o, c'i e distur bano. il marito , un operai o, magari , che non sa ves tire , nè parlar bene , nè farsi il nodo -.'.ella crav atta ... ma è orri bile tutto ciò cu a mia.. alla larga! .. Io un opera io non lo spose rei per tiJtto l'o ro del mond o .. Un ricco. s.e sai ,.. estire chic parlare bene. lo puoi tro– vare benissimo. Angela. - ?',1.ache co.s.:1. speri ~ O ·aver rag- giun:u la pace, la gioia? Anna. Ser.ti. ur:a volta che ci sono i wl d1 .. ·e rutto! Al marito ci s.i guarda fìno ad un ci:no punto .. Quello che ~e·;e fare la donna è di godere e di divertirsi il più prissibile. ;--;onabb iamo ne5- un 'altra ss.dd ! :azir.,ne nes<.,un'altra ·.-ia di scam– P'J; gudèrG. gùdere e gr;dere.. Ed io credo cara mia, a"z i ne sono sicura. che la maggior parte de!:e dr,nne la pensino c0me me'.. An~ela. -. Purtrvppo t wsì. E la m2lattia delle ragazze d'oggi giornr_) que<:,ta~ere in--azia– bile di lus.StJ! E' il frutto di un'educazione falsa. del i ·educazione che generalmente viene impar– ·ra al 1 a donna nella .:>Cuola ndla C<:!.;_a coi fatti cogli e.s.err:pi. colla paro!e, coi libri. mnrali. s::nt:mtntat!i, all'acqua di rosa ... i.; la con<:;c– guenza logica dell'attuale stato di cose ddla ~0- ciet:;1 che ren:!e 2 fa~ dtlla donna la schiava, 1·og1;etro Ci lt:'>SO, lo <,trumento di piacere, la bé'stia èa ,,ma. ne~and0le <;gni caçaci1à giuri– dica. ogn i partecipazione alla vira sociale. non la.:;.ciandole aperta che la via della fatica, del dtJlr,re. del s2crifìcifJ_ o quella della prostitu zione ... Anna - E c11e cosa, secrmdo te. dovrebbero :.re le donne? AnRela. - Riscattarsi, 1iberar~i dai gi<Jgo, ri– he!lars i a rurto ciò che è falso, gretto. a tutto ciò che è ignoranza. superstizione, rivolezza rNgiudizio . Anna. - E con che me zzo ? Angela. - Collo studio e col socialismo. Lo studio distruggerà i concetti falsi che ci hanno fìr"!o;a incu lcati nel sang ue LA DIFllSA DBLLl!l LAVOP.ATRlCI Il soc ialismo ci addite rà la via da seg uir e. --~ nna . - Ma che cos'è '-tuesto soc ialismo ? Angela. - E' la sci .!:.1:a che studia, che cerca di risolvere i proble 1::1sociali , quei problemi sor– ti J3.!1'incg uag 1 ·.,nza d1due class i ; è quello dell:.t Ju nna è uno dei più gravi . 11 sociali smo considera le donne perfettamente uguali 311 'uomo , vuole per la donna tutt i i diritti tutti i privilegi di cui !'uomo gode, non contesta 3113 donna la libert à di partecipare alla vita pub– tilica, alla vita sociale , di eserci tare le cosidet te profess ioni liber e: non contesta alla donna il di– ritto di voto. il dir itto di disporre liberamente di se stessa. mentre oggigiorno in realtà essa non è che una schiava, prim a dei genit ori, della fa– miglia. poi del marito, infine dei figli, della so– cietà, del dovere .. Ann a. - Saran no tutte belle cose, amica mia . ma se ru e.redi che le donne la cap iscano , ti sba– gli !.. Angela. Non è che le donne non capiscano ques te cose , le donne. non le sanno .._ e non le :sanno appunto perchè non vi è stato chi glie le abb ia insegnate.. cJh-i abbia loro detto : Non è vero che voi sia te diver se, inferiori ::ill'uomo. non è vero che la vostra intelligenza sia meno aperr~1di quella dell 'uomo, non è vero che siate fisicamente più deboli, poichè fra voi vi sono donne che lavorano come bestie, sc ttoposte a dure fatiche. quali molti uomin i non saprebbe ro sopportare . Non è vero che per legge naturale voi dobbiate vivere sottomesse, tutto ciò è falso! E' la società borghe se che conta sulla vostra debolezza , che teme di vederv i vantare del com– pito che vi aspetta a fìanco dell'uomo , che teme di vedervi portar e nel proletariato l'eno rme con– tributo di forza. di fede. di intelligenza. una novella se te di libertà e di uguaglianza! Angela . - J'.1a e col socialis mo che c'e ntria – mo noi? Angela. - Che c'e ntriam o? Se il soc ialismo è la fede a!la quale tutti i proletar i tengono ri– volti gli sgua rdi pieni di speranza, poichè So– ci3lis mo è libertà , è pur e, giustizia e benessere, come può la donna che nell'attual e ordiname nto socia le è debole ed oppre ssa non esse re socia– lista? Come può la donna non sent irsi parte del proletariato nella lotta contro la borghe sia ? Anna. Davvero m 'interess i. E.. dimm i.. il proleta riato .. la borghesia. . che roba è? .. sono così ignorant e! ~ .. Ange la. - Ora è tardi e senza accorgercene siamo giun·re a casa.. se vuoi potremo ripren– dere lune dì la nostra discussione ... Anna . - Sì, sì e non scorderò di certo quello che m 'insegnerai .. arrivederci a lunedì! f\ lSTOR~H TE I POPOLA.BE N,eri na. Cilioli Volonteri o. La diff ere nz a è questa: dai r isto– ran ti popolari si esce con la pelle; dagli altri, in vece, si esce pelati. Perché l'operaiode~e farpresto. Il pajrnne di una fabn rica di matt oni grida ad un ~iJO opera;o di far presto. Un individuo che 1 tro•:a prestnte chiede al padrone· Perc hè dici a ;.jUe!l 'upcraio di far presto:' Perchc io io pago acciocchè faccia pres to. Quanto lo r:aghi? fJue cic,llari al giorno lJove prendi i danari per pagar lo ? v~ndendo i mattoni. ()uflnti rnattrini ti fo ques t' uomo in un t:i'>rno? .\1.illc m media r:. w qu nto pren.Ji •.-cndendo mille mat- ',11-:.. J>iet:i dr,!lari C...<,sicc 1è non sei tu eh<;.paghi lu,, ma è u, che r,aga ~ re la diherenza di orto dollari giorn(1 affinc ..e tu c...riabighbllonando qui at– , n(1 rer dirgli crmtin.1amente di for presto. . \1a j(, forni ;e,, a ui la macchina per fare , m.:1.ttoni Dove ha, nrc<:;r, danari pc:r comprare la VendtnJo I mattoni. Vendendo i marroni che 4uell 'operaio ti fa– c1..:vri prima ancora che la macchina fosse inve n- Ces.~a di farmi queste domande perchè se 1 miei operai ti sentono sono capaci di mettersi " fure i mattoni per conto loro t Da un eiornall' omeri canr,) Come le donne russe ottennero il suitragio E · interessante il rintrac ciare . nelle sue gra n– di linee, i ·azione delle donne russe che ha por– rato ad e&Se i! riconoscimento del diritto di voto. Durante i prim giorni della rivoluz ione russa noi ci domand avamo qual e sarebbe stato per le donne il risulrato del gran de movimento di li– berta, e noi non avev·amo tort o di farci questa domanda con una ceria ince rtezza. Ogg i, i det– tagli che ci per vengono ci mostrano che se le donne russe hanno o!tenuto il dir itto di voto è verame nte perchè esse hanno (( volut o 11 otte – nerlo. Riand iamo per un istant e ai rece nti avve ni– menti : Passa un bel soffio rivoluzi onari o degno di attenzione : nei primi giorni del governo pro v– visorio le donne russe attesero dapprima nella speran za che la situazion e della donn a sa rebbe Stata studi ata e avrebbe avuto il suo posto nel programma del nuovo governo. • 1\1.a non udendo alcuna notizia in propos ito esse pensa rono che sare bbe stato urile ricordare ai tondator i del potere della Russia emancipa ta la loro esis tenza e i loro desiderat i. Una soc ietà femm inile, a nome anche delle altre. inviò al governo l'ordi ne del giorno se– guente: 1 < Nei giorni solenni della grande libera zione (, del popolo, la Lega russa per l 'enrnn cipazione 0 della dor.na . partecipan do con tutto il cuore " alla gioia gene rale , fu profondame nte meravi– \( gliata di const atare che nel programma de! go– . verno provvisor io nes un accenno è stato fatto Der J 'abol i.lione dcli'ingiustizia sanzionata dal* 1 < la legge antica di fronte alla metà della popo– H !azione, di fron te cioè alle donne russe . 11 Nel timore che una omis sione possa poi con– rt durre a malint esi e a tard ivi rimpian ti la Lega u russa per 1· ema ncipazi one della donna do* t, mand a: I) che dopo le parole: 1< preparazione im– f.1ediata de l'Assemblea Costituente sulla base del suffr:.agio universale diretto e seg reto 1, si aggiunga: H sen:a àis ti11zione di sesso 11. _. 2) che dopo le parole: e( abolizione di tutte I~ inter dizioni di classe , di religione, di nazio– r; iità, si aggiunga : <( e di tutt e le int erdizioni ng 11ardanti le donne 1i . • •t: mentre questi voti erano trasmessi al go– verno provvisorio e al Comitato dei delega ti de– gli operai le femminist e rivolgevano un ap– pello a tutte le donne di Pietrogrado e invia– \ ano lo stesso appell o in tutte le grandi città della Russia. Le donne ben presto furono convi nte che Go– verno e Soviet tràttava no con tepido interesse tutto ciò che riguard av,a le rivendicaz ioni fem– minili. Esse organi zzaro no allora dei comizi, nei quali il popolo era chiamato ad esp rimer e la propr ia opinione sul suffragio delle dOnne. Que– <;ticomizi ebbero un successo prodigio so : in al– cuni si dovette ripetere persino tre volte la con– terenza, uno fu tenuto in un locale vas tissimo ~ malgrado ciò. per la grande affluenza, si do– vette tenere il comizio 21 'aperto. La stessa pro– paganda era fatta in provincia. Alla fine, visto i'indi fferenza e il siientio ufficiale riguardo alle loro richiesre . !e donne organi zzarono una gran– de manifes,azi one: dett ero di ciò avviso al Go– verno provvisorio e al Sovie t e, in un giorno ~tabiliro 1 tO.OOO donne in corteo si recarono alla Duma. Alcune donne a cavallo alla tes ta del cort eo erano incaricare del mantenime nto del! 'or– dine. Al centro del correo, su di un autom obile , vi erano Vera Nicolaevna Fig ner e Shish kina Yavein, circondate da studen tesse. La folla get– tava fìori al pa~agg io di Vera Figner: le socie tà iem mi,:iìi segnavano il corteo con stenda rdi por– tant i 1 1.:: scri tre: , Posti per le donne neJl'As– semhlea Cost iruemc ,1 " Senza la part ecipazione Je lla ùonna, il suff ragio non è univer sale n ., Donne. unitev; ! , 11 Le lavoratrici domandano il dir itto di \'Oto II H La donna iibera nella libera Russia"· Tut te le profess ioni erano rap prese n- 1are. 1.~ sale. dei pa 1 azw Tauridc erano troppo pici;c:t; f"•· ac;;.c,gliere tutte le manifes tanti . Vera r-igner e Shi shk ina Yavein entra rono: Vera Fi– ,·ner f,1 accolt~ molto curcfoi!men te come un apo– .... r0!0 del!a libertà. Le due rapprese ntanti chiesero quuic 1 os...,;;e la ri~.j)OSIJ del Soviet alle doman de c.... postè dJlla Lega e sosten ute dalla manifesta– :,ionc; Tscheidze. preside nte. e Skobelef, vice* presidente rispo~ero che e~si dovev ano· consul– tarc :1 Comitati). Le due delega te ritorna rono prcS.<-,'1 le manifeHanti d<h"c :lttl!scro fino a che ...:,kobcìef si prl.:-'">..!ntò, JL. ITC il ben venu to alle donne e ter,11inò dicendo " Per la rea linaz ione dei vo~tri giusti voti noi lotteremo con voi n. Le parole di Skobc lef non sodJisfecero le ri• chicdl!nti, le quali insistettero a fine che il pre– ,idcnte Tcheidzè e R'>d7.ianko. presidente della Dn:va, ver'Ji.--.s..:ro a dare una rJdìniti\·a l! chia ra pO(.ta ~ul!'estensi'inc del diri n,, di voto alle donne. Fu risposto che Tcheidze non avrebbe potuto presentarsi perchè affetto da raucedi ne: a questa motivazione le donne risposero che sa– "Pbbe stato sufficiente: un 110 od un sì senza al– cun di,;,cor-.o. 1.·. s<:duta stante, incaricaron1J una loro rappresentanza di recarsi dal presi den te del Soviet e dal presidente della Duma per infor– marlo come le donne fossero decise ad attendere fìnchè si invias,;e una risposta e che se Tchei dze non voleva parlare avrebbe potuto limitarsi a fare un segno afferma tivo o nega tivo Questa resis tenza. ottenne lo scopo voluto • due presià emi si pres enrarono _: al presidente del Co:rntato deg li ope rai Shishkin a Yavein ricor dò la p.irte presa dalle donne nella lotta per la li– b1.•nà; ella disse che le donne volevano che i loro diritti fossero es plicitamen te riconosc iuti , poichè in Francia e in Austria la parola H uni– i·crsaie n, usata dal Governo provvisorio, escl u– deva le donn e dai diritti ele ttorali. Tche idze rì– ~pose ass icurando le donne che i rappresen tanti del popo!o ern no favo revol i alla causa femm i– nile e che a\ rebbero lorrato per la loro eman– cipaLione. E con chi si deve ora lottare? si do– rnandaro no le donne ? Rodzianko apparve. Shis hkina Yavein si ri– '.'o!sc ;-i lui. ripetè che le donne recla mava no i loro diritti: che nel nu ovo edificio delle leggi rLi~Se bisognava costru rre subito un fabb ricato c:he dO\esse accog liere tutti e non riman dar e a più tardi le riparazioni. le aggiunte e le rico– stri..:zioni: elia con cluse il suo dire in questi ter• min i: 1( Noi non vogliamo più promesse di buona \ cronrà: .og!iamo I'irr.pegno ufficiale ed espl i– cit0 che le donne avranno il diritto di voto per l'Assemb lea Costituente. Noi non ce ne andre– mo d1 qui che a questa condizione, poichè solo in tal modo sarà rapp rese ntata la volontà di tutto il popolo. In altri term ini : ,1 L'As se mblea Cos tituente ~arà elet ta seco ndo rincip10 del suffrag io universale diretto, u– gua le e segre to. simil e per gli uomini e per le frmne . ;.;ich~ senza la r4rtecipa zione delle don– ne il "( ro 1:on è universale 11. Rodziank o confermò alle donne prese mi che la D~1masimpatizzava con le loro rivendicazion i e tcrr1:inò con l'i ncitare le donne a recarsi dal principe Lvof. presidente de! Consigl io dei mi– nistri. Una deputazio ne si recò da quest 'ultimo, il quale solennem ente dichiarò che con la paro la 1111i •crsale i! governo inten deva affermare l 'e– stens ione del diritto di voto alle dorine . Fir. · Marthe Big ot. ( Dal git?r. Le Populair e dei ·min orikl.ri par igi ni). Dobbiamo trarre , da questa esposiz ione di fat– ti. un msegnamento: E· necessario sem pr·e lot– tare per acquistare i propri diritti: ques ti non Yengono mai riconosciuti spontanea mente, lar– giri \·olont ar iarne nte da chi sta al potere , anche t;c chi det iene il potere milita in un partito nel cui programma è il riconosc imento dei diritti dcli ·umanità . E noi donne... dobbiamo ancora tan to lottare! a flanco dei nostri compagni per le battaglie com uni ; da sole. in falange com- patr~. per !e nosrre rivendica zioni. L. P. Prnrnrmi ~ella mvuluiinne ~uiia SOFIA PEROYSCAIA. Da L·università Pop olare - bolle ttino quin– Jici nale dell a Scuola N1oderna Francisco Ferrer - che !'aJ11'. Luigi Molin (lri , con bella fede di apostolo. t:erie coraggiosam ente in vita a Milano nello inf un are della bufera guerr esca. - toglia ~ mo questa biografia di una delle piil arden ti ri– rol u;:forwrie russe. Il ric ordo di questa donna che diede la vita per le proprie alt e idealità re– sti perenne nelle menti delle proletarie d'Italia. Il 3 di aprile del 188 1, dopo· lunghe torture prevèntive e dopo un 'agonia ter ribile, periro no, sui patibolo, a Pie troburgo. cinqu e giovani eroi ...:onvinti di 3ver contrib uito diretta mente al– : ·ucci;,;ione avvenuta il 13 di marzo dell'anno s1esso. Perfin o i nem ici dovetter o ammirare la sere– nità ero ica con cui que · giovani salir ono il pa– tibolo - paghi d'av er sacrifica to la loro vita al bene della patria loro. Non altrimenti mor ivano, 111 Italia, i precurso ri del risorgimento nazionale. 1 on era quella la prima volta che dei giovani rivoiuz ionarì russi morivano sul patibolo; ma ciò che rese ecceziona le quella carnefìcina , fu il troYarv isi una donna - la prima donna giu– stiziata in Ru55ia, ove non era mai avvenuto che una donna fosse stata condannata a morte e giustiziata. Gran de fu il se ntimento di venerazione, che ;nspirò la giovane imp iccata; grandissimo lo sde– gno. che susci tò contra a' suoi carnefici . E.~sa, al par i delle prim e martiri cris tiane, senza affettaz ione - colla maggiore semplic ità e coi maggior sangue freddo, sac rificò la ·sua 113. Ourantl: il trag itto dalla prigio ne al luogo del ~uppliz;o_ con~ervo sem pre una calma ammira~ hi!e e sali il patibolo col viso giovanile sempre vivamente colorito con un 'esp ress ione di dol– l:L 'za t! ùi ferma convi nzione, ine ffabil e . La sua viti non fu me no imponente della sua .1t1rt• , essa visse come mori : se mpre · fedele ai ...,uoisentimenti um,, nissimi se mpre coeren te ·oi principii, che eran o la sua fede. Sofia Perovscaia può rapprese ntar si come I'in• carnazione vivente del movime nto rivoluziona rio russo del finire del seco lo XIX. Essa era di nobile famigl ia. Figlia di un uo– mo. c~e fu già min istro dello Czar , parente del– la farn1glia imperiale, Sofia Perovsca ia ricevè la sua prima educaz ione presso a sua madre donna piena d'abnegazione pe' suoi Agli. '

RkJQdWJsaXNoZXIy