La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 2 - 16 gennaio 191

Anno V - N, 2 . 16 Genna io 1916. - -- ~ ox1· 11 1r ~ Dr: l'ò · 1 ft:u or 't!uuv · l''O! _.quJJJJ~ .i.11_ j,{{) .T -~, ,l /JS!/ll )I . u • li jso c1 --I.100 ·oJo - ,~ ror -JJI. JO.t l!1 -~ - i.a E LA 3.• DO MENICA. DE L .MESE O//Op CSOJ!Q A■IH NAIIIENT0 1 REDAZIONE ED AMMI NISTRAZIONE: Un n umer o C. n t . 5 Anno L 1.50 Semestre .. J,. 0 .80 60 copie. , L. l.!11 100 copie . L. 3. - E S T"ti:P\O IL oo .-P' IO MIL ANO - Via S. Dami ano, 16 - MILANO E S T&:flltO IL OOP,-10 Considernzioni dell' orn occhi , incoraggiando il misticis mo nelle brin– cee. . E il papa, fra I.anta fregola religiosa, ila– hana, e strani era, - La, Fr anc i8, pare voglia n tornare la figlia prediletta della chiesa - ha 0red uto opportuno di fa,· sentir e la prima no,t.a,_e non e uomo da rinunciare alle a ltre . Laveritàdell'amor materno " La caratte ristica rera e maggiore dell'at– tuale guerra, è quella di essere stata imp o– si.a dal popolo ». "S i registre rù la ribellione di tulle le clas– si soc iali italiane anche.clelleclonnedi ogni a lo che vollero e fol'temente vollero l'attua– le guerra perchè i moti nazionali passano sopra t utti gli aJ'l'elti domestici» ... Questa., che sarà. per le futu re genern– .zioni, la storia delle giornate del maggio, di– mostra come l' esattezza storica non sia al– tro che la passione storica . Perché. se ,·i fu un moto, che tenne lon– tano. la mag giora nza delle don ne. quella che non ha ripugnanza . a scen der nell e piazze. fu proprio il moto dello scorso maggio. La donna prol etaria non rn lle la guerrn. 111<1 la subì e per il timore cli una prospetta– ta le isnsione tedesca: e per l'i ndignazione , tul!a matema. e tu tta femm inile, delle bar– barie commesse. sui bimbi del Belgio . Per la rnri tà, bi'lOgila ruegiungere. che que– . ,1i bimbi dall e mani mozzate. che si dice– rnno essere nella nostra () ,l.lù e che lanl o cordoglio e tanto odio. susc it,arnno fra le donne. cercati dovunque e da molle pers one, non fu possibile rintracciarli. )la il popolo è credenzone. e rit ene rn a,n– che la stat uina del Pellini. che. sfruttò come altri artisti. il momento ecceziona le. una ri– produzione dal ,·ero. Questo stat o d',animo della donna prol eta– ria era , in gran parte, anche quello della borghese e piccola borghese, perchè, quando la donna è tenacem ente aninl.a agli affett i domestici. ha un substMto affettivo iden- --- -....,.,,~ iliSi classe appartenga, Queste donn e. adunque. secondo i futuri storici. a1Tebbero " tenacemente » voluta la ·guffra• E in qual modo• lgnora,·ano forse. _questi storici, come le donne italiane. appiano partecipare ad un mol o quando lo vogliono? Ignoravano forse 'l,li eroismi delle pop ola ne milanesi ne_l '4,8? E se questa del maggio. fu part ec1paz10- ne. quella , oome donà essere chia mal a ? O che forse per « vollero e fortemente vol– lero ». quegli storici. non int endono i tea room , le adunanze artistico intellett ive. le esercitazioni estetico senti menta li: i procla – mi delle intellettua li roman e e certi sconclu– qionati articoli d' incitamento alla guerra delle pa cifiste? \la il maggio scorso non ha dato, fra quel– la borghesi, nè una Withe- )l ario: nè una Arpesani-Gor<ini. Diranno che I nsch1 e le persecuzioni non potevano aver luogo per– chè ... anche il governo voleva la guerra ! La donna in genere e la pr oleta ria in par– ticolare, più impulsiva , più appassionata , più ignorante e più donna nel vero senso della parola , ha per orizzonte solo la breve ce rchia degli affetti domestici e per quest i solamente vive e soffre. Infatti , l'interesse di una donna per una cosa non è mai per la cosa in sè ma è su– l#·dinalo ai suoi affetti o ad un suo part i– colare attaccamento. suoi figli, non abbia più qual cosa di vago, ma fol'za virile. soltanto allora, potranno mani fe1nm.inili aiut are a guidare i dest ini dell'umanità »- Ven iva così a riconoscere l'in capaci tà de l– le donne. di ogn i ceto, ad afferrare i pl'o– blemi politici, ai qua.li è atta cca to il suo beness erc e la sua pace. Ma come. dopo una mala.ttia e quru1l0 più ,~,rave. la mente riacquista in propol'zione u11;3. lucidit à ed una int.ensità eh· pensie ro– mai conosciuta, fenomeno che man mano Ya scomparendo per las ciar campo allo si.alo abituo le, così dopo la guerra. Nuovi e giravi prob lemi, specialm ente di indole morale s'af– facceranno al mondo femminil e, in tut.t,e le nazioni colpite e in Italia specia)m ente, do– ve la libertà della donna ru1zichè essere fon– dala sopra il dirit to cl1e le danno le leggi è sottra.tL1 e ca rpita e simulata in odio ,alla consuetudin e. Qui non vi è che una. coscien– rn femmini le di cont,rabbando. Assillanti preoccupazioni maLeriali ci colpiranno. Ar– riverem') all ora a oompr enclere come i de– stini umani. dei quali non è leggero il carco che ci pr eme, ci tengano inutilm ente lon– t,ane. quand o devonsi decidere. Oggi però. incomiinoiano a rid estarsi. Da Be.rlino. finalmente! è part ito il primo grido fem1nini le. Voglia_mo la pace! Viva la nuova int ernazi onale! . uni ca e trag ica. realià iimaine, un popolo dissangualo, un cumulo di inenarrabil i do– lori, una vis~one di lnagiche mise.rie, e que– sto br_anco clt peco re che è ancora il popo lo, non s,gnore ne padron e dei proprì dest ini. Chi f_a l' op inione pubblica , sarà domani forse p,ù tedesco dj priina. ' La conc lusione è che tulti costoro tol"o no alla sit uazi one g,eneral e1 utl.o ciò che pu ò av– ral ora re e fa vOIJ·jr e la lol'o borsa, e t.rasc u– !'ano, come non esisten te, tulio il resto. li popolo è per loro come la pelle di tam – huro sulla_qual e si può battere impunem ente una marcia fun ebre od un inn(} alla vìtt.01ia. Ess, son_o come l'avvo ltoio. La, pelle che lor copre. Ii capo è nuda di pelo. Dicono i naturalisti che questo sia rnn, adat.tamento che lor perm ette di frugare incessantemente nelle ca.rnj putr efalle. Enrica Viola Agostini . ATAVISMOFEROCE Ho un ?dio ragionato per tutta gl'idoli ; n?n alzerei la voce, nè prenderei la penna a d~fende rne uno, neppure s,e la lunga abitu– du!e a v_~erlo esposto alla venerazione de– glt uomini e l'averlo io ste ssa amato me Jne facessero s-entir.e la suggestione. Credo al male che fanno, più assaii che al bene fatto Ma un a.rticolo_di Vieille Ortie sulla Di/es~ delle Lavoratrici, ha consi derato idolo ciò eh~ pe_r me è una verità ed una luce , Ltno dei ran segn1 attestanti la nobiltà dell'a nima u~11a,na -.e ha vo.luto abbatterlo con iironi-a e v.1ole11za. Parlo d,ell'amo r,e materno. E mi alzo a ddenderlo come so, non perchè lo p ~ssa.no demolire un artico lo o cento volu– mi, ~1a perchè il nostro desiderio di abbatte– re c.,ò che è ingiusto e nocivo non deve po.r– tarc1 a voler tra volgere quello che ha dir,itto di restare; poi, perchè quella parte di verità che sentiamo iin noli, non <leve essere taciuta . Donde ha tratto V5:ei1leOrt1e jl pessimii– s:no che la fa indurre a menzogna letteraria 1 amor mateiiinO?, mettere la femrnina de l br ut~ più in alto della donna 11ella gradazio– ne d1 affetto e di volontà ver so i suoi nati? Giò ~he è .scnitto .nell'articolo della Difesa·. n~n da ragi one d, tanta acerbità di pessi– mismo. · ,< Se è ver_o- dice - che il figl io sia come una parte v,1va della madre , milioni dri donne a\-rebbero avuto strappato il cuoJ"e in .questa guerra>>. E l'hanno avuto ·e l'hanno . Ricordiamo la vecc hiett a che, presso i,l porto di N a,poli al te~1po della Libia, morì di colpo, con un gndo solo, non vedendo il figlio tra i feròti E com e a Berlino, così a Sofia le donne buk;,rnre recI,amano la cessazione della guer– ra e come le berlin esi a.i poliziolli che le ,·espingono colle sciabole sguajnate "rida– no: e< I nosl,ri uomini de,'.ono !--anguina~·eal- ta front.e e noi dobb;,,....,...,, o,;.; <:n r r,. ,...,..., - · •- ·--. qui? )>. ·Ecco infrant a quella 6aco llà di 1;tdatla– mento, che è la maggior nemica della cfonna. Temp o fa domandai a un grazioso ragazzino di otto anni: - Che cosa varres ti far e se tu fossi ·g: an~e.? - Mi :tsp ose : Vorrei viaggia re con de miet compagni, andare in paesi lontani fabbricare una fortezza, mettervi tanti cannon/ e poi tirare, ammazzare tutti i nemici che ci ve~ nis~err. ad assalire . ""r:ù"~fa~-{' ' 0 ~ :;tt eran ricor di rece11tj_;Jel– da dare grana~ ;'~ii'b'/ianUrO. Un~ risp osta simile, in cui parlò più l'immaginazione che l 'animo . Ma non è singolare che un fanciullo cristiano, cresciuto in un paese civile, in tempo di pace, in seno a una buona e tranquilla famiglia bor– ghese, esprima in tal maniera, come la cosa più innocente del mondo, dei desideri di conq uist a e di strage r Non è un indizio che l'edu cazione in– tellettuale e morale che si dà ai fanciulli è anco– ra impregnata d 'un selvaggio disprezzo della vita umana , d'una barbarica adorazione della forza brntale, d 'un concetto della guerra brigan– tescarnente primitivo? ~f~~=~~ nt· n · i abbracciato, quando gli fu scoperta l' or.ren– da mutilazione ch'egli aveva sofferto. Noi? ... Anche per noi il pr esente è minac– cioso . La casa ,deserta, - t1isle cons igliera ed oppriment e compagna! - l'incubo con– tinuo di un p-robabile amnunz io di morte , lo spe ttro della miseria , di cui an che i nuo vi balzelli ne sono i tenta.coli , costit uiscono l'oggi della nostra esistenza. Domani? · For se anche noi , domani , can– tere mo la nostra ca nzone di guerra ma non alla dannunziana con un 'a rte che è la brutta copia della natura e una. poesia che è con– torta versificazio ne della storia , ma con tut– ta l'im pulsiva schiettezza della. nostra na– tura: la prima. strofa sarà: vagliamo la pace! Amche il pa,pa sembra, come le donne, stu– fo della guerra ed asp ira alla sua pa ce: una pace della qua le egli sogna di esse rne l'ar– bitro: così affacc ia ,n,uova mente a.l mondo , il suo potere , non solo morale, ma civi le. Pov eri i nostri morii del '70! E i nostri fi– losoA della Rinascenza , spenti sui roghi pon – tifici! E nel maggi or sco rso, fra le tante mem.,o– gne, si scio rinava a l popolo anche quella della certa caduta del Vaticano, come uno dei p iù importanti risultali della guerra li– lrr at riee: " Le baion ette itahane, nassando per le vie di Vienna , segneranno là carlula del Val.ica no » . E il popolo , app lau diva fre– netico, a q1Jesto pistolotto reto rico. Abbia mo un bell'edu carli a sentimenti civili e gentili; ma mille altre forze operano con effetto opposto nell 'animo loro: mille cose che essi veggono, leggono, intuiscon o, odono da noi me– desimi , e quasi respiran o con l'aria; le quali so- no manifestazioni inconsapevoli degli antichi istinti feroci della specie, addolciti , non spenti e anche più mascherati che addulciti da una civil- td, che non ci è ancora penetrata nell'animo e nel sangu e. Si pr edica al fan ciu ll o mitezza , e gli s'insegna senza discerniment o una storia tutta violenze e macelli umani, che confonde in lui il conce tto della giustizia e gli ottunde il sentimento della pietà. Gli si insegna l 'amore dei pr opri simili, e si scherniscono in sua pre senza, quasi come paz– zi peri colosi, i sognatori dell 'affratellament o del popoli e della pace univ ersal e. Due casi, ,ma -se ne potrebbero cogliere a miglia ,ia ne,l vasto mondo straz.iato da dioiot– to mesi di guerra. Un dolore mortale può esse r-e dato soltanto da un amore eh.e abbia radici in tutto l'ess ·e.re, che racchiuda in st tutto ;1 bene e tutto il male della vita. Se Vòeille Ortie è l'isoluta a spogliare l'amor materno di quella i•nt,ensità e di qu ella gran– dezza che nessun seco,lo ci ha negato, che l'arte, espressione spesS1issimo di verità, ha consacrato in pure forme immortali , potrà obbiettare che anche fratelJi, anche amanti sono morti di dolore sul cadavere o sulla ro~ vina degli esseri amati. Ed è vero. Ma, l1a– mor materno si diflierenzia da quelli , non solo per la -morte che può dare: si d •iff.erenz.ia per la estensione, per la durata, per la immuta – bilità. L'amor dei frabelli, specialmente di f,atello e sorella, ha dolcezze ineffabili. An– t,igone non è solo una forma ed una creatura letteraria: è 1 1 essenza di un affetto che si è dimostrato ,in tutta 1 secoli e f.ra tutti i po– poli civili. Ma gli anni e le v.icende hann o potere su di esso; altr,i affetti lo mutano, lo affievoliscono 1 lo rendono spesso so}a.n1ente una consuetudine od un rie-orda. Si direbb e Donne che hanno perduto fi!;li in guerre, oggi dimenticano che la guerra esiste e ,e l'Italia conquistasse l' Europa intera o la ro· vina incombesse su tutti . rimarrebb ero im– passibili . Gppur e quesl'an'ma. talrnlta . alle tacite rasses'fla zioni .,a far ,;,>guire gli scoppi di nassione imp-rov\'isa. qorsl'anima dalla par– wnza mite e serena cù,·1 le rit~ llioni pi 11 tenaci! La guerra intanto, fna gl'immer liati ,risul– tali . ha portato ·il clerica lismo a.~ i ant icle– ricali. Quest i, ,o Jo oggi. sro,.,i alle velate aspirazioni pa pa li. sc>mbrano slropirr·ia,·si gli occhi e domandarsi: dove anrliam o• ,,1a pur , com'è romoria, a. loro, quest ,1 religione rt,e tien e ra,;se,,nal i al fato rlelliL guenra, i figli e le madri! Perr-hè romJ,atterla? Che la– sr-iamo a llora al popolo. prn·hè <;,>rvaa,i no– , tri fini? :'lei r,or,o rl• i se<·oli, le r·lassi rio· rrinanl i, hanno sempre t1ovrcto nel le nazioni . rlei vuoti <la colm1r" r,ol sang ue riel [l()[lOln e ve lo hanno spint o r,on aslratw ideologie. Gli si parla d'umaniti1 e di gentilezza, e il nostro lin guaggio è a11cora tutto pieno d'imma– gini sanguinarie , di traslati canniba leschi, di fra – si e di concetti indulge11ti alla prep otenza. alla crudeltà ed all' omi cidio. che non si pr esentin o in fo rm a di delit to volgare. Que ste assurde con– traddi zioni sono ben significate dal caso d' un buon padr e di fam ig lia. che, per premiare il fi– gl iuolo dall'aver fallo un be/l' esame di dott rina cristiana, g!i regalò una pic cola sciabo la; la qua– le egli brancll imnwdi atamente e prese a mena re con gran furia, in atto di tagliar la testa a dei f rat elli in Cri sto imm agi11ari. ch' esso dimostra ancora una volta la nece s– sità che vi è in og,ni esser,e, dell'affetto di una creatura di sesso div.erse; necessità rad – dolcita , attenuata, spirituali zzata, appena ap– pena ,in ombra, ma che ha la sua forza e l,1 sua suggestione. Ed è tanto V'ero, che quando l'amor~ svolge dai semp lici afl.etti fa_ milia11iiil fratello o la sorella, essi 5d ricerca - 1w meno e s-i amano in altro modo. E quan– do i dovei; di un'altra fatniglia li hanno di– visi e riempiti cLiloro , si accorgono di non essere più nece ssa ri l'un -aill'altro, di potere senza so fferenze essere dlvii.si . Avviene s-pes– so che il dol ore disperato dell'uno è appena t, istezza per l' ailtro. Si può, tra fratelli. sen – tire !'•invidia, essere divisi dal mio e del tuo. divenire accusato r~ e giu dici. L.a donna è pur sempr e l'eterna sPrrn r· ribelle, misPra e divina r:he, sublim e prrgin e d ifell'J. h.a sr,lo una grande r:apaeitit aJTet tirn. L'a mor e è tutt11 la .sua yila I'<) a lui ,M·rifica co.si i frulli dell'inte lli·?enUI e rJe! pen.,iero com e gli afTelli lrasoondr-nt i i,l suo ·n t<>lletto e la sua psich e . Cerio che l'uomo eol mal r:elato dispregio per la dDnna colla ed intelligenl <>,ha con– corso a formare in tutte 10 sp;rito v,1go, i;,– r!efini'.o. conftL50. che ci si attrihui<ri' . Giu5tam enle. Ellen Kry, scritlriCl) non·e – :sese. andava rip etenr!o. allo scoppiar della -s:uerra . in numero se conferenze _: " li giorno in cui la volontà delle donne per sè e nrr i [n .periodi norm ali. la ,·r,JiJ:(.ione non 1' nr– r·ess aria, ma in periodi cr itici , sì. Essi gi11n©"vano pers ino ad affermare . c.s– s~re l'onimo itaJiao:) . di o~(.!i, <mima mr– r]i0rvale, e vest,i e fiori tributavano a qur– ,t' anima mist.ica e guerriera e carez1R ai sn– r,€rrloli che la r'('(·JuLavano. Per sin0 i flr-voti rlell'arr·hitetlo dell'univer<;0. r·hiudevano gli Farebbe url 'opera gra nde chi inda gasse CfJn intellett o prof ondo, soll o le apparenze inn ocue ed anc he benefiche. e dimostrasse con sottil e anali si tutt i i germi d'iniquiliJ. e di fer ocia eh.'? ins inuo la socie td con fa parola e con l 'esemp io nell'an imo dei fan ciulli: molti dei quali non è mera viglia che, di venta ti grand i, pensi no e di– cano che in certi momenti critici . per risanare una nazione, non c'è alt ro rime 'i?. ed è deside– rabile 1 anche se nfJn imposto da necessità di di– fe sa, che un bagno di sangue, e altre sentenze come questa. insensate e orr ende. E. De AM1c 1s. L'amore tra uomo e donna assurge certo ad altezze sublimi. Nessun senti mento può, com'esso, diventarie dolcezza e spas imo, vo· lontà e disperazione; può condtu•re presso le porte della vita e a quelle della m◊r~e. Ma non dura sempre. Anzi, quanto più è vee– mente, eschts~vo, e profonda le sue radi.ci nell'essere, tanto pili presto s',inde bolis·ce, esausto qua s-i dalla sua stess a 1intiensità. E 1 avvenuto, avv1ene tutti i gio rni che , senza dolore , si ritrovino estranei quelli clie han -

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