La Difesa delle Lavoratrici - anno V - n. 1 - 2 gennaio 1916

LA »IFliU DBLI.Ji:LAV<ll!.t.'l'aUI Perdiritto di conquista barono raria e scop piò un contagio che pre– sto s, diffuse .a,nche nel regno del popolo b~nfante; cos, la natura livellò vànti e v,in– c1 re nel dolore della comune sven tum. . Poi? po; la caresti a e l,a fame e con esse ,l fwrto e ,J delitto. ecco ' trof ei della gueri1ia! &i;;v entati, i ministri, i gove,rnatori pro– muloarono legg i sever1ss 1me per ricomdur– re_-1. suddit i alla semplic ità, alla ,~a-tù pri– !nitn~a, m,a. ormai H veleno Lerribile aveva mqumato 11sangue del popolo e tutto fu va:no. Un brutto g·orno un uomo ma.~saorò un compagino per rubarg li un sacco di fa ri-na · fu inoatenato, tradotto davanti ai giudfoi'. L_assass1no, sebbene fosse stiato uno di queu gu,irni,eni che, neUa famosa guerra d i conqu1Sta ,aveva m ietuto allori, in fondo eira un gran se mplioione. Non sep pe dif end ersi non seppe dimostrare che ,altrj gh aveva,n~ msegnato, anzi gilò ·ave.nano inliJ)OStod'ucc i– der e per a,p1,roplliarsà d ella roba ,alt.ruri. Fu condi.nnato a morte. .li l>O~o app ·rovò Ja ferooe sen.ten,ia,, anzi rupplaud1 perfino n'atroce esec uzione· solo alcun, fHosofi mali gnarono, ,prÒCla~amno che è ·deL,tto so1a:mente uccidere per rubrure un pa,ne, ma che soonn.are, idlevastare paesi in te~, per us1wpare regni, ricchezze, è va– lore , gemo , anl<i eroismo!. .. Piccole egrandi verità LA PATRIA nel passato, nel presente e nell'avvenire Il. . L'uomo anti:e,aniente _non aveva nè case, nè città, nè .pat rie, ma viveva in gro-tte scavat& b!~~a ~e~~~i ~1i.ln cap,anine, fatte di rami d'aJ- La sua angosciosa esistenza si compendiava ~~Il! ~ t~er~~ntro la fam-e, contro le intempe. La p1Jma vita: co_h!~ttLvaè ra.p,presentata dal• la t:i~u. I cap1.ti: ubu, per ingrand.ire ti loro do1;rnnio, [Per so_ggi.~gare aJtri uomini, per con• quistare terreni J)lU vasti e più ferti.U o sor· ~~~i d'acqua migliori, mossero guerra ai vi- Gli a.g,~?'llppa1?1enti delle tribù, divennero semp.re ·p1~ vasti col tem;po; ed attraverso lot. t~ ~ ?aD1?1arnenti infiniti, col progredire dell a c1v11la, si p_a.ssò dal clan al l\'illagg.:io,alla cit. ~à,r~~t;f~~ne retta a feudo, a prindpato od Poi Je dlver~ ~eg~oni trovarono il loro tor. naconto nel r1un :rs1 e nello stringersi in un ~?~~e.nucleo; e formarono così infine la na• .Prima della rivoluzfone francese , Ja Germa· nia cont avt1;- circa 300 picco.li stati, semp,re in lotta f~a d1 loro, m•ano a mano eliminati ed Parla una vecchja ,leggenda jnd.i,ana di assorb iti clai J>iùfort i. Nel 1870, i 29 stai, che un I oGr la ~ mpongono, si. costit:uirono in I~pero . . ~llCCO o regno che fioi,iva s upe rbo di er1:13-mco. La ~sa.z1o ne di qualsia:si oon.ftit.. CJVJllasulle rive del Bengala. lo v10lento_Ira d1 loro, l'elimin azione delle in - .S, compon eva di alcune c.ittà cohlegate fra terne barriere doga nali, delle tariffe e dei da- di loro da fecondi e.amni· d1· frum=to e da z, protetto ri, cooperò 'aJ.lo sviiu, p;po ind,ustr la.le "''"·to 'l-' 0 11 ed al_la ~ran.de ~za e~onomiea germani.ca. l.llVt:J se pr,a,terje. Anc.he m Ito.lta, pnm.a che il pensiero mo. La pace. vi regnava cgmpleta, e siccome ?e{no assmgesse al rid ea di Patri a, vi fumno la .popolaz1cme non aveva ancora tradita la o te accanite, tra ciJtà e città, come Firenz e terra _ctise.rtandola, COSÌ' :il pane e ,· f,rutt,· contro P1-s~, Bologna contro Modena , Milano h '? avia C mo contro Ca,ntù; tra regio e ;rese I oon manoavano mai. I costumi poi . e regione, come la Rfj])ubbliea di Vene. i.ia con era.no ancora ,palJro,arca li: la 1<Anl<> si ',, 1 .. '.,;___1-., _ _· . _ troTquella di Genova, ecc., ecc. · con gu. ,uocern,~w..., ~ \,A)~~~ -- W.1 ~ ---:;: -....., --;:;;;.;· -•---•••ii;::;::= --p '8r uie ,&g.llii'ti, ~1~e "'{r.a!,rjti4,e i;uno_~ate, e <11ella semplicità del cuore sapeva ancora - · oonfigura.zione geografica, eh.e si _-eon<>ret!> nèl'- COfll/Prender e il lin guaggi o delle cose, della la P atDia; e così tulle le vane mttà e p.rov1n- na lu ra tut'a: il -riso giocon do del ru soollo cie fu1·ono gove,imate da una sola legge o co- orjstallino, il chi•acchie~io pm.tegolo degli s·t~:~ io~'!iì:ril•~ 0 ~~• - anche la questione della uccellin,i che, ,neg!Ji ·angoli rpiù fresc hi delle ct;versità di lingue, di religioni o di raz.e no11 fr onde, si o,accoi:i,tano Le vice nd e degli altri impedirono l't\ni one. tra i cliversi paesi, com- -animali e degli uomini. Si commuoveva pr:t5;,a'.;flll .,;'(~~7t~ 0 ~: rt"~ft~;;~,. i idiomi , ancora al pianto som messo del la•gQ, e al- i\a,liano, fran cese, tedesco e romanc io, d-alle l'urlo disperato de1la tempesta che ri,assu- clifferenti religioni, cattoliche, lutera,ne, ca1v1- mevano nei ,loro g;emi\i e nei sing ulti tutto niste, non trovano ne.oguna ragione cli anta· il do lor e, tutta l'ang oscia r ibelle -d{lhlecrea- go-n,ismoo di disaccoul o raggru ·J'Pati come so- t d J \' \1 ·t no nella Federaz ione Elvet ica. . . ure, o Qlf<Ln I ne a v1 a. Così gli Stati Uniti d'Ame,rica. composti da Un brutto gio rno ai mjnistri del re giun- 41,stati, dal num ero complessivo d i 10) milio- se La nobi.:ia che nl sovrrano di uno stato vi- ni d',abitanti, tra razza l:J.ianca e razza nem, cino possedeva dei rubini più v;,rmig.\i del mentre un tempo eran o sempre in sa,ngumosi san 0 aue, più fiammeggianti del fuoco. e feroci confutti t.ra loro, ebMro la pace , dac– chè hann inst au t la forma federativa . Comincriarrono su bito a diimos\ra re rul loro Un grande stat's ta americano diceva ap- pnincipe ch'era un'umihazione per lor o, per J>Unto: ·« La Federazione ci ha ben ,presto i.n- tutto il popolo se lué, il sovrano, non posse- nal zati a grande potenza peochè noi siamo li· de.;se dei gioielli ipreziosà quanto qu e!Li del berati dall'impos ta d~l. .''angue "· vicino, dj qu elle gem me che ornando 1 1 Ma è vicino n giorno in cui dall'impo sta del diadema regale avrebbero riflesso una luc a sangue dovranno essere liberati anche i Po· superba su tutta •la corte, e perciò sul paese poli Eur opei ! stesso ,n~n~=- ara~~~tt~lo ~~ g;l~i~t~u~do 51 ~; Elrano eloquenti i mi.nishri 'l)erchè pensa- una maggi ore en:oluz.ione, il tempo lo abbia ol• vano che da quella gueJ"ra di conquista n- tre.passato e superato; ed il misoneismo, in cui vrebb ero poi ricavi.to grandi vantiaggi an- è insito anche un senso d'ammiraz'o ne e cii che \oro: naturalmente, a cose finite , a·n eb- gratit ,udinè per il bene che il tramontato idea- bero reclamato la loro parte dj boWn~ :~at:en'f:~t~; ~!:r;;~it'".::ti•e ~ iio~t~;;' 11 buon popolo mite, che aveva sem~'l'!; u flone, olezzan,e per breYe ora, si d,ecompo- avuto fiducia completa nei suoi lfeggen \i, si ne e .; guasta ,otto la legge .inflessibile del convinse pr esto dell'opport unità di quella tempo. Peroiò il sacrificio per la difesa della guerra: ·gli si raccontò che si andava ,0\1;1 'f,!~~:;nioanvrr~t1. t,~;·1t1~n~~~t~ir~gi~;,° conquista d i grandi ricchezz e, che avrebb, '· ni dai <Vicni, quand o nc,,,;uno dovrà conqui- ro inondato la nazione intera come di un strure il suo 1>osto al sote colle anno, e nessuno benefico flutto fecondator e. potrà t.em• re cli ,·ederselo usur,pato. u, spedi zione si compi ' : gli uomini, 4 miti ch~e.~~ 1 ~.;:;~~~[~ee~~o;i r~~: ~ ~~~~;;'.:~i:; agricoltori che fino allora non avev ano fal· colla .forza delJe armi, le singole patrie po- ciato che le bionde messi dei loro )am pi, tra.nno god.ere i benefici di conquiste dviii non avevano abbatt uto che , vecch i t,ronch\ che non avranno più hiso~no cli essere rag - morti delle loro foreste pe r accendere la. giu.nt.e coLio spargimento di sang,1e. fiamma allegrsi sul focolare, falmaro no a Le preoccupaz ioni della ,propri a difesa, ed ,t mille a mille le teste dei fra telli ; alJba.(i,c- ~t',~1ri l~e:'.:,i ~:;ru.;.i a~,~~"';~~ 1 ha~~·~:~ i~r:c'.~ rono con furia feroce le case , ; nidi :I'a ifcl\o di armam cnU, che non feooro s, non aocrnsce.ro d'altri bimbi vezzosi come i loro figlioli. 1~t~::ff~~ t~ \~a~!~denza; e furono la causa Il re ritornò in patria con j famosi rubini La stiori.a de.i due orsi, che aveva.no ll)a.ura. fiammalllti come il sa..ngue, i ministri, i l'un o dell'altro, non esisterà più per le pa,trie. grandi del regno, tornarono cao:ichi d'oro. Levate te pelli posticce terrorizzanti, come Intanto, nell'assonz 1 deglì uomini , partiti nella farsa 1nilaneso di Ferravilta , tolti gli p er la guer:ra, le spighe del sacro frumenln ~~a~~~!; rf~~a;.:i;'.\a°t1:.r.~,f~t;\et~~.:'.Ji avevano chinato al suolo le steri l i testoline non rim arrann o che dcg.Ji uomini, che do: Ira · avvizzite, Je ,ia,ppe si erano coperte di uno teLU, ,:on àd.cahtò. ed Jni.eressi com11n;, ed es- strato di ru•gine che aveva il colore del si avrano finalmente com-preso che l'Id olo del- sangue e35icato sulle spade dei guC'J'rieri. \-~t~:i~i~/i~,t~~-:~~~~od 1 ;\f~ltt!sxf~n~:~t. \"enne poi il peggio: nel paese limitrofo, e che per onorarlo non sono più neoessarie le quéllo dei vinti, le esalazioni dei cadaveri lollìe <li ulter iori sacrifici uma,<i, dopo che abbandonati sui campi di battaglia , ammor- l'là<1Lte patriottico ha esaurito il suo ciclo.

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