La Difesa delle Lavoratrici - anno III - n. 22 - 22 novembre

r-anzia, ne.5-sun seno controllo. La Ca$a \'aziunale di 1-1reYidenza ptr la \·ecch1a1a e 1"1urnl1dità degli opera, è aJfiduta im·ece allo Stato. Capiret<> che il Gonrno non può mancare ad un1 impeèno simile .. \ll ora tult1 gli imµ 1cgati don·ebbero a\·.er paur<1. per la loro pensioni e lnn:ce Yedete che sono pagate regolal'rnent.e. ."Ilaria. - \"a bene, in questo vi dò ragùo– ne, , ·a.le a dire per ciò cihe riguarda la si– curezza. :\la non a,·ete ma.i pensa.Lo a un 'al– Lra cosa? Gina. - E quale? .\/ar ia. - E se dopo qu.a.Jche anno per una malattia che Yi aYesse resa in,·alida al Ia,·oro non an~&Se più potut.o pagare la quo– ta ecco che oltr e a :non prendere un soldo di pensione, perd:nute anche tutlo il da– naro depositato. .Ilaria. - E no, a\'rei aYuto la pensione d'inrnlidità pur ché fossi slaba, isc ritta da die ci a.nni alla Cassa e aYe3si p3.g13tocom– plessh·amente sessanta lir e. .\1i avrebbero dato r.entO\·enti lire annue di pen:;ione. .ll aria. - E se foste m orta? Gina . - .\Jlora non aYrei pù'.1\a.vuto bi– Sùf!"TIO di nient.e. Del re.sto non l'avrei per– duto il danaro depositato perché sarebbe n-::;tituito. senza gli interessi. s'inten de. ai miei figli ancora minorenni. \"€det,e io mi feci iscr:Yere in una sessione speciale della. c~:-a Xaziont1le chiarn13.to Ruolo riservat o. lnYece ,~ella sessione ~Iutual it.à in ca.o;;o di morte gli eredi non harnno nienbe. Jfa ria. - Dunq ue in questo caso i soldi li man2'i3. il GoYerno. Ginn. - :So. ,·anno a beneficio degli altri openai i~c.ritti. 1/nria. - Questa poi non è giusta. Perchè il mio da~a ro deYe e re goduto cta,,-]i al– tri'? Gina. - Sentit-e, anche ,e fossi morta non IT'·a,-rebbe rin cr2.sc 'luto che il mio danar o fus::;e andato a beneficio dei miei compagni !-,·orat.o ri. Dite; e se io fossi rim i:1.sla ina– bile al laYoro non an·ei forse g-oduto. coll.:i pensione d"in,·alidità il danaro degli altfli? E poi dii.e un poco, e il d\ma ro che prel -en– dete dalla Conzreg-azione di Car ib non è anche quello degli altri? .\!aria. - Oh! questa poi è un'altra que– ~tione. quello è danaro dei ~ig-nori. Gina. - ì. è ,·ero. il danaro delh bene– fi"enza è h buona grazia. l'elem osina del ricco rer la qu ale bi~o'TTlasten der la man o LA ùiYl,t, , DELLE LA YORA1'R1Ci e umiliarsi. Quello invee<>della nostra ,\.s– :;ociazione e l'ai uto Jei nostri fraLe lli, i qua– li ci ricambi.ano quello che noi abbiamo fatto per loro. Dunque niente umiliazioni: oggi :jOno io ohe t'aiuto pel'chè Lu pur e hai ai utato me. Si1&mo alla par i. CORRISPONDENZE Le corrispondenze e gli articoli devono essere scritti da un lato solo del fog lio e mandati direttamente alla Redazione, in via S. Dam iano, 16. Da MILANO, .li aria. - Oh i Gina av.eLe proprio ragtionc. ì\La dite dove aveLe imparato tu Ll,e quest e ccse? Gina . - Dai Socia lisLl. .Il aria. - P ecoato che per me sia trop - 1,0 ku-di ... Gina . - Avete dei figli operai; ripetete i1ocasa tutto quello che vi ho detto 10. Le do1111csocialiste iscritte ai Cii·coli ed all~l Sezione (iel Partito, sezione lii Milano , sono inYitate alla adunanza che si ter rà dom enic a 1 i:!. co1Trute alle ore 1 'i alla .sede della Sezione in da. :--ih io l.'ell1c:o, 6. .li aria. - Sì, ma guadagnano così poco! Gina. - Oerto è un sac rifi cio trovar e il danaro per pagare queste .\ssociaz ioni. ).la lo si può, lo si deve trov.ne. 1 gi ovanott i sac rifi chino un qu nto di vino al la festa un ~1 (larliLa alle 03.ft.e; le ragazz e si facciano una camicettiaJ di meno, sac rifichiJ10 la compera 1 di un ninnolo. Per queste cose i so ldi si Ll'OVBJ10 sempre .. iecanomìzzandoli ma gari su lla co lazi one. ,\1fl il quinto di v,ino super– uuo non dà che peso alla testa e spesso fa dire e fa re g:riatndi sciocchezz e. Le...r{tgm1Zze poi stanno bene anche con una cami cetta modesLa pur chè sia pulita e ben sLirat a. lm-ece che tran qui llità si prova qmnd o si può pensa re : ebbene ve<ngt1tila vecch iaia. che mi to~dierà da l la, ·oro; non avrò da elemo– ~inare un pezw di pan e a que:,;ta o quelh ope ra d i beneficenza e ricev ere mill e rifi uLi mag-ari sgarbla:Li .. Oppure atte-nere un1 ca– rità cos ì me schina che non compensa c.erLo :iè cJ,el tempo per d11to nè della, umiliaz ione subi lo per ottenerla. :\"on av rò il dolore di ,·.edere parenti più pov"l'i di me. toglj.ere un pezzo cli pane ai figli già meschini per rion lasciarmi mo rir di fame. GTUSEPPIN 1\ Mono LANDONl. COMUNICATO. Preg-hi amo ancora calds,mente gli abbo– na ti rit ard atari di mett er si in regola con la Amministrazione. Chi ama il nostro giornal e e comprende il suo compito modes t o m a prezi 0iJ> 1 deve aiutarlo in tutti i modi ; col piccolo proprio contributo e col diffonderlo fra i compagni di lavoro . In tutti i centri importanti, una comp a gna alla quale manderemo a giorni l'elenco abbonati , avr à l'inca1ico di raccogliere ab– bonamenti scadnti e nuovi. Ord ine del yiorno: 1. HeluzìcHe del Comitato. 2. ProJJOsta. cli la\' Ol'o pel nuovo anno. 3. Hi11re~a dei <:orsi d'educazione socia li– !--la pres..:o le sedi dei Circoli rionali. ~- .'\ornilia del Comitato. RPla:.i1,ne del Comitato. [l Com1tulo, ru~segn-11100 il proprio manda– to, compie il do\'el' suo esponen do per sommi cap i l'opera ::;ua durante l'rurno di carica. Fu con la p:1necipazionc delle danne alla lotta elettorale politica dell'ottob re 1913 che il sottoscritto Coinitnto iniziò i! proprio la– \Oro . A mig!iai:.i. i 1nan ifebti €'l'ano clist ribuiti nel– le fami glie operaie, alle porte degli opifici. fra le donne org ani zzate e le a ltre, chiamando tutte a partecipa re alla lotta per la difes,i dei pr op l'i intcres~i. NoteYo!e fu sempr e l'inter rnnto delle donn e ai comi zi eletto rali p1·omossi dal Comitato e a tutti quelli ai quali \::tlorose compagne pre– :-ero pa1te C:O!lleoratrici designate dal Par– tito . E numerosa ed atti\'a fu la ~chiera di fan– ciulle :-ocialiste ed orga nizzate che prestaro– no l'opera l0ro nel semplic e, ma utile lavoro della di--tribuzione delle schede elettorali nel– le \·arie sezioni. Il Cornitato preparò pure e dir esse la sim– patica fe~ta dell'.\lbrro di Natale per i bam– bini clel!e c!onne org aniz zate a lla Camera del l.a\'Oro. 1Iai come in quel gior no il vasto sa– loHe de l Teatro de l Popolo accolse una folla co:=ì sin~ola re di donne e di bambini. Nel rnarzo orga nizzò il Convegno provincia • le dell e donne ~ocirtli:-te colle rappresentanti delle lavoratrici delle officine e dei campi per rafforz .1re con esse i cordiali rapporti di fra– tellanz a e cli soli darietà. L'in tenento numeroso inaspettato de lle donne di città e di campagna qui convenute, proYaro no quanto fosse sentito il bisogno di ta li riunioni. F ece sì che le compagne di i\Iilano prend es– sero YÌ\'a parte e porta~sero il loro tributo di solidarietà e di simpatia nello sciopero delle tessitrici di Legnano e di \l agenta, in quello delle rh;aiole della Lom ellin a, nella cor aggio– sa lotta delle tabacchine, durata circa due mesi ed OYunque le donne combalteY ano per la dife~a dei diritti del laYoro . Accettò e fece !SUO lo sdegno doloroso e ri– belle clie portò a lle indimenti cabili aiornale di yiua110 , rn cui le donne non furono ult ime, nè meno forti. Contr ibu ì, come per la lott a politica, a quel– la per le clt zioni am mini strative sia in Mi~ !ano che in JH'o\·incia e chiamò le cooperatrici della \ ittolia !:iOCia 1bta ad ascolt are la paro– la di ,\ nge!it a Ualab a noff, suscitatrice di ope– rosi entw, iasmi pel' le idcalltà socialiste . Gettò le basi di una iniziativa, elle prnmet• te ottimi frutti, con l 'orgunizzo.re corsi di edu– ca zione soci:1.lisla per le donne presso i diver– ~i cil'coli riu11ali e al la Camera del Lavor o. Il Comita to llon tra scu1·ò cli incitare le com– pagne tutte <illa cliffu,,ione della nostra Di– fesa e ben du emil a copie furono disti ibu ite ogni mrs,· fra le l.norat rici di città e di cam– pagna. l nfiue partecip1J insie 111e a tntte le compa – gne a lla sacrosa nta agitazione contro la guer– r.t nei comi zi, nelle a~semblee, <lisi ribuenclo 01,u:.;coli, gio rna li e cooperando in tal mo do all'orie ntnrnento dell'opinione popolare secon– do le dirnttive tn!cc•ate dalla Direzione del Partito . \uguriamo al nuovo Comitato che verrà clrtto la solerte e nttiva collaborazione delle compa,i:ne tutte, :--pecialm entc dell e giovani ~ocia li--te. Il r:omitoto Da TOR INO. Il Grnppo femm iniie socialista di Torino. mentre esp 1·ime il suo di s'>enso dall'atteggia – mento di Benito J\lus<-olini; approva. incon di– zionata mente l'ultimo deliberato della Dire– zione del Partilo ed il suo ultimo manifesto. opponen do alla m.area guerr a.iola che sottil– mente cerca imp adronirsi di quegli animi che furono i più forti, il suo unico grido, sempre: 11 Abbci~so la gu erra ! 11 Il Grup po femminile soc ial ista u La Dife– sa ,1 iniziò il 2 no\· emh re una scuola setti– ma nale di propaganda fra le donne per la diffu:,;ione dei pri ncipi ~ocialist i. Anche il Ricreatorio Laico. sorto per inizi a– tiva del Gnq 1po, è--:t::toriatti\·:ito a partire dal p1 imo no\ elHbre. Da ANCONA . 11 Gruppo Femmi nile Socialista anconitano riunito in as~emblea il 29 ottobre, considerato l'antagonismo che esiste fra guerra e socia– lismo ~i òichiara avverso a qu alsia si guerra che non sia quella di rivendicazione proleta– ria; plau de alla direttiva della Direzione del P artito e fa voti che il pro letariato sappia contrapporre la propria. forza alla follia gue r– rafond aia: P,~prime inoltre la propria solida– rietà incondi zionata per l'agitazione pro Yit– time oolitiche e contro le ingiuste e le inique pu nizioni inflitte ai ferrovie1i, rei solo di ave– re genero ~a,flente data la loro solidarietà al prolet flriato della libera industria. RI GAM ONTJ GTUSEPPK. i,eren te. Ti,p. Ed itrice della Soci.età « AVANTI I ., VOCI DALLE OFFICINE E DAI CAMPI Cara Lucia , La yic,l'an,, llirichina pensa e risponde. Pare r/t P qualche donna socialis ta sia rli– rr,11tata antif Pmminis ta! Bastò che una com– puyna rimproi:PrassP agli uom ini i loro difet– ti. pPr sr:agliarsi cont ro quPsta malcapitala. rhP diu, dPl rPsto, la minima part e di qu ello chP yli uouiini spesso inyiustam .en te dicono a nr;i, ,.,\_,i r:hP s<,no la causa prinripalP dPlle dP– f111ll':.:.1• p dei dif Ptti del nostro sesso . .il i p11r <li rPdPTP nPUo sto lger e di qw ~sta po– lemir,hPtta, w11u• la donna di fr ontf' all'uomo sia anwra cfo chP e il proletariato dinan;i al– la 1,,.Jrr1h,,. r ,, r,01.·era gPntP chr non conosci, l" inyiusti :.ie sociali continua a star sotto mes– .sa al padru1tP, a lodarlo, a ronsiderarlo supP– f'ir.1re ,. nt.,n idL ribPllar."fi. TolP è lo donna. lo non npqr.,, o riryirtif.l rhP h s:,;mfJ ur.,mini d'a- 11in1r.1 s" ;>,ih,;imo e nobili ssimo, come non rt.P(}O dtl' lP donn,,. abbiano pure i lor o dif Plti. fln:.i.' Jf,i yl i Ut.Jm.ini, ancliP i mir1liori, hanno ,Li/ Ptti rhP fr.,rmano tutta uno loro caratlerisli– ro .tJ1PòalP .r {:1JmP_, /Jou ,andi rhP cosa ha follo la rlon no pn ;,ipr-itarP la coruidPTa:.ionr, dPll 'uorno! Que– .,ta dom anda e paragonaùilP o <JUPlla di un lm ·1Jrrrtr,rP i11()l:1lUIJ ChP quand o il !iOcifJli.ç ta allermfJ r:/ip siamr, t1,ttt uguali. oli dic t>: ro– "'"· rh1> 1JIJl1io111, rottr~ noi porni strorrit:,11i pPT TnPrifaT" lf' rirr/iP-:,-:,p dPi siqnr,ri ? Qu.af,:, F1f1!lro pa r PntP ri ha asSPf/1tatr1 f(llP rirrhP-:. :.IJ? D immi, rirqinia, non le(}{Ji lP ,, Pa9 in1: di \ifo,. riPlla ,ir,stra Dife,a? .\'r,n rq,pr,,:,;i fo Jplfito di wrrifkfo, di (1/111PfJt1:.irJnedPll(I don* 110 rhe 1opporlfJ ron tPrenitrJ. o(Jni più atrOCP rJr.,ilJrP, ch1> i> pronta a tutto pPT rorTP(J(J"TP il manto dai 1urJi J:i; ii PPT il bPnP dPi fi.(1li? .\'rm lrovt in q111>1trJ. rom.pagna rhe narro il 1·no, t11tfo quanto di piu P[nr1fo 1·i p116 PSSPrP in 1.11(11nima.:- E pPn!iQ f'hl' r1Jme f/1J"slf1 mir;lir,io rJ1 rfonne d,irmr, yiorno pPr giornr, mirafJili ,,_,,,,rr,pi rii ,,rrifkio n11n f'l>rrar,r!IJ t:ILP lii ri,J rli.,fa;i1JrtP rlPl propri,;, dortrP J/11 .~t: f111• f1P lo fflQf/(Jitdar1:.a (1,mm,11ilf, fJ'1· rr;, r11:1>UP/r1llr.i !)Pf Plr,rrJrù oll'oltr,:,;tJ .rnr1Q/P dPll'u1Jm1J. " pPrf"/1,e ,,.,sr, '" hQ 1Ptf1f1rf' impP– d,tr., di {or lff prr,prifJ J'f1/r,r,fr1. {,11 tlr,11n11 lw lrr,ppa pr,rr, UJfltidPra:,ir,111, tli fii 1t1?HtJ ,, do ronfi ol WfJ. f-/1io i, rorrtr• un fJirrtl.10 rhP rr•iJP rii 1·o{Pri dPl pQdTP 3r,1;pro, f~ non i, vifr r lu 1 flJJ{Jro{lltfl rJ, qu.1:sl/J suo rj,;,J,o/P:,:;,rJ _:, l 'i.rr ;ir1ifl mi acr111a rii 01 Pr yiudirnfo &UpPT fkir1lfflP11t1• .._.,,. il miQ yi111li:.i1J ~ f.1a1ato !1.l /1111. ,.,, Pf/'(J/ Quanti UfJTfl.Ìrti thP ltr, (JÌIJ(/i. N1fr1 iTtt:O{lfJ,., d1>llr1 miriima /ri1;1Jltzza, ho visti fori, ,,,,; ffl[lfJOrti rlPilfl dr1onr1 ,,;, p11i 111•rn1>nr1 tli q1u111fr, frumr, 'Jli altn 1 [Pf}(J''fi ,, i ,PTl•fJ srr/Jpf.Jli' f111or,tr, rf)ltP ru1r/1P 1 rr,mr1or1111 111, ~lrl I P11fjl1fll1 Tf1P11r,01 rlr1 1'PT I r•r. f1 lo dr,1111fJ f> Jr, /omi1Jlio' -.:oro ,,,, imi lfl. ,, rPflJ. tflfl ir1 u,qlir1 rlirt• flllP rr,mor1qnP miP di 3tru1, i1t r11111r,[ir1 di ,,. vrirl' r1t: r,t'r/1· rii nr,1, (oni trr,ppr, l1n1(f, ifflJ– sir,ni. {;fj 11,,r11ini u1ra11or:, rl'onimr:, nof,ill' P rii tU– !ililfli sP11timn,ti. 111-rrnwo l1JltP lP l,11r,n1• quo fila pr1.\.~il1i(i, mr, r,;, rhP Ji(1nr1 1Jr:,min1, ,, sP ,,r,,;, ..; rio rr111trr1rrP ,,,111:.ir,r,,, r:r,n 1;r,r, rii Pg.·i trUPi prrmtfl r1d IJ(Jni PrPnlrJ. A 1·,,,i orrhir, r,,,,. rir/PnfP P"r <.r:111tr1.rP [(J 1;1111 animo, s01JfPi, kl' 11f' ,; il rosr, l.lflrltP tronrorP gr,n:,a lomp11fr, {11 rP/fl:.ir,nP. ~rr:r, 11 dtP i rirl11rP f11tto il m1(j ;101·1•11/P. 1·ri/P 1wniu,i ·mo. F, pPr,1•1>tli, r11r" J.11ri11 qior- rh r': ho la penna in mano , di parlare un po' co1t la. Sonna? .\r·t suo articolo H fllle pili, giovani )1 essa dice che l'amore ha vita breve. SarlJ troppo giov one per yiudicare, ma io no11 sento di ac– rPltare ,1uesta aflerma :.ione. Muore l'impulso fisif:o, nw orr, la i•olu ttà , 11Utnon muor e l'il1n.o– r e nella suo i;Pra espressione morale. So di mollissinii che si unirono d'amore per fr,r mf!r" la loro famiglia P chr ]Joi per col])a dPlr uno o drll'altro si sono .tPparali. J-,"bbene uno ll°Pssi e rimosto fedele all'amore e sareb– h. JJrmilo al perdono. ('iò si yni/ìca chi' l'amo- 1"' non muore cosi facilmn1le C01llf dic e la Sonna. C,,ssa facilmente l'auwre nelle nature pas– .~irmr,J-i ,. im"'11tl.<drf': non riesce ad amarr•. sr• f'ltrP lo cndP. chi ha 1m·animn troppo indi– J)f'1tdrm10 e solitaria JJer natura: ma in yene– mlF! fro due esseri che .ti sono ben salti l'o- 111or P dura P rlel'" durare pur cambiando ll'in– ten si tà P farsi più .çerio e più eleva to, quando s'ri(JyiungP la usponsabilità dei {ì,(Jli. IJ'or: r ordo con la Nonna. oiudi:.iosr1 nel 1i– fl1•lfn1> primo di accoaliere oli omaaai dei aio– mmi rorleyaialori. d'occordo UP-l non cederr .whilo ol sPntimPnl o chP trasrina sl'n:.fl il con– trollo llPlla raaionP, d'acconlo ndl'flttr•1ulerp w'r form orP una fam i alia di conosrrre a f on– do ruom1J rhe si scealie. .\lo pur 110n /oNndomi sov erchie illusioni. rrPrlr, rhP ill um in ot, , rlol /n,on sen.rn , 1;apre – r,t0 /rmrlrl.rP vnn /r1111iglio in rui l'amoTP non rPJifJO ,, manrt.U-P 9ia 111Mr,i, f.r, r(JTltJJfl(Jrtn torin ese. Tu <.f!i ,nolto ingiusta co11la comp ag na Vir– gi11i:1, la quale non di!-se diHl'samente di qu:111to io affermai. E rir;et<J: quei difetti di r·11i tu fJ('Olpi gli uùrnini sono il n,1tural r ri– fles:~o delle loro r:<Jndizioni divi!r!-e, anrhP pn 1111li1rr1,, dn quellf! <folla <founa.. Certam ent e JJoi :1\TP.t11moragionr di pretendrrP un a m ng– ~i,Jl'e coer!)nzn. da rwrte rJei eomIir1gni nostri, 11J:, c:hi non :-;:J. di<· <! a..;;sai diflir:ile anrhe ad 1uiJJ r•()~riniza .~ocialista "ottnirsi ag\1 influs– i tJell°:11Hhl,•11tr borghrsf~ -, Sl;1 in nr,i rfonnp ~o<·i<1listr·, iinponc• nr:i no– it,· f'(Jmr,a;mi d1 tr;itbrr·l di\'n~:iinPute dallP • fJ <'. dir• :irr<JnlPnt:111r, <li rimcJTier delle <11:,l\~ t \IL 1 11 r<1i r·r,rnr· 1•<.t:mp1,, <li \'irtuosità, 1•,.• r m:i tl1'.I 11ostn, n1rnanu, d ;1pp<!nrli1'.e' °"'>, nr,. rnr• lr, prnn,:tta la tornp:1g-1ia r·tw n· 1 nr h· llf' S\'1•nt11rP.noi non po~sianio 01Sl"ri \P.11• a merit(), tutta qu<·lla (!\°:ingelir.a rn<.:<.;(•. )'.!fl'1Zi(.1fl(• P (IUP.ll 'ingn111:1 ll.l1<•rf1T17/1 PM' rni (><; n h;i tr:1<.rin;: i.to P"'f' .1rini 1rn:1 r:ilrna t 1nto pf•'-::intr•, ha s11hitr, l'rr<l:dt:1m,-nt,J di un \lfl· ,-1,lr, r:r1117n:1nte, pr<J<:rNJ11do d1•llr· rr<'.1t11n• • r111 1111 ur,rn<J inde,zn,, di ('ctq,rru· 1,:1dn· '. I·, nr•JJ.-. r1:.1~inP. fJiN1r• di w•rità rJu, l:1 rom– f1:l.g-na trM·ri;i, r, i• tuti:t J':imnra r·nrifr>s<.:inflf• d q11,-sta tran,wz1rJt1e dr,lrffn~n, r> r•'i: il rim– p1antr, 11() di nr,n ,~-~sr>rP- tal:-t più forff, r ,1; 11r,n :n·,!r s:tputo ril,f'll:1,ni :ti 11rr12"iudizi <·hr, ,Joµ-ni r,:-trte premrv:,nr). La rrJmpai:ma narra r-on ,·Prita. " non vunle irtsPgn:irr, ma rl:ti fntti t1Jtl(J 1111 in~f•gn:-imr>n– t() sraturisre: l'inut lità di tanto sarriflf"i(J ,. l<.t nree.cgità di una edu,·azione più rnzionnlf' die dia ;dia rlonn:, la forz:-i di difPnd<'1,, i 1101 diritti t·d i c:uo, c:te~<.:rlo\r-ri. i\Ia tu fai alla nonna un'altra obbiezio ne: Tu non sei del pa rere che l'amo re debba ces• sare . Ecco : :s·i tratta ::;opratutto del valore che si dà a questo termine AmoTC, che consta di complessi elementi psicologici, Sì, è bella e giusta que sta aspirazione alla costanza nel– l'amore, che donebbe essere aspirazione di tutt i quanti creano una famiglia. È onera del socialismo rompere certi diyie– ti iro1)po in cont rasto con la natu ra e perciò causa di degenerazione nella \·ila stes sa; ma non contrasta col socia lism o l'ideale di un amore duraturo e costa nte . .-\.nzi! Augusto Bebel, che fu proprio il banditor e del libero amore (inte ndendo ciò come reazio– ne alle coerc izioni legali) è stato fedelissimo con sorte alla compagna sua fino alla mort e che l'ha rnggiunto nd un 'età veneranda. Io non ho tuttavia una lacrima da spre– mere per coloro che come tu dici, nell 'a bban– dono, continuano ad alimentare di pianto l'a– more tradito. No, questa è u'!la fissazione mor– bos~ che bisogna guarire , nffe11nando il di- 1 ritto :1. nuove sod disfa zioni del cuore, a lla for– mazione di una famiglia più fortunat a. Caro 1·omrwu1w, In , erità l'a rgomento a cui tu acce nn i fu alti-e volte tra ttato in questa rubr ica ; ma nep– pure ,·oglio esse r scortese con te che com pi un lavoro tanto utile aiutando le compagne. di Gardonc. nell'opera di educazione socialista . Risponderò perciò brevemente. L'atto legale del matrimonio ha sopratutto lo scopo di tu– telare la donna ed i figli. Che ques ta tute la poi si risolv a in un'ironia, non discutiamo: ma i! certo che , in linea di massima, il codice ha per iscopo <li far pesare la re.:;p_onsabilità della famiglia sul l'uomo. Questa tutela legale diverrà inutile con una maggiore coscienza del do\'en ~, con la con– quista di una posizione di uguaglianza sociale della donna, con lo sviluppo dc::lle Yere for– me di assbtenza sociale. :\la dire oggi alle nostre lavoratrici: rinun• ciate al 1J1atl'i111onio legale e affidatevi alla cosc ienza del com pagno ,·ostro più che alla legge, non ini pare oppo rtuno nè utile. Noi non par li:rnio alle poche donne socialiste che godono sullR 111assa delle loro sorelle il privi- Pe1· conto mio ho in -serbo una buona mas– sima: u Chi non mi vuole non mi merita" e la condi sco con una buona dose cli orgoglio. t vero che il cuore può far brutti scherzi. ma il cen·ello se è ~nno, lo sa dominare. Sono le piccole intime battag lie che lutti, a secon da l'età, :ù)biamo passato e che dobbiamo passa– re se \·o<J;liamo verame nt e pre11nrarci alla vita. 1 legio di una su periorità morale ed economi– ta, così da ~entirs i di ~tffront a re anche pel· sè stesse la responsabilità dei figli. Queste so– no com1>!eu.imente libere del loro volere. Lu cia. Coro Lucia. SonrJ Wt tuo as.çidu o Lellun •; no11 dubito che 1·01-rai concP clPr111i 1w po' ili spa:.i o, benché loi·nr.J sopra un or(JCJl11('1ito {lià più t.·olle rip e– t11to. T1Jn10 a parlar, • llf>l matrim o11io. ('110 .,;r,r(1, lro /!a ml111,1i, rom, , di .rnlito, nella Sf>rlP .rnrirllf' rJr•l t'irr-fJICJ 1,,r,1111i1tilr' sorialista, in olt,,.rn rii inr·o11dnf'ir1rr• l'rus,,m/Jlea. mi Pro rrlrrr,lto rou par1•1·rhi1, r·fJ11tJia(J//1• a {1•ouerp la D .l(•-,:1: ,11u111do 1111,1 rli ,,w,.d,, 111'inli-rrompr•. inrilrntrlomi a <lor lf'lluro arl una l('tlna a lf! ,n rrncl ot o, rlal r0111pr10110,'-ii111011i11i Alb t'flO, 11f'/– lfl 111wll· ri 1• 11110n,ndrrn111 1 rii i11r·o1'rP1t:.rl pPr i 1·r1111Jr1011i sol'iolì.<.:!i r-lu• s,•0110110 vratiche rP– li(Ji,,sr, e ((lii sorr,1· s1d1ilo 1rn11 rira,·1, (lisrus– .d,,111' i11 pro ,, ro11tr11 {1' dirhioro;ioui drl Si– lfH111i11i \11d1'ifJ 1,r,•111/o tr, paro/o, 1' dico: .\'r,i sr,rirtfhli, l°/11• rt1111l1of/ir11111, /o ('!ti1•s11 111rn{1' i.<.:tit11;ion1· rlr1u11rr111 l i.H110. rU .rnprrsti;io,1P P rl ir/flf1rn11:.o, rlu• r11111lio{tin111r1t111lo (Jlll'lfo rh1• ,. i11rli.H'11fil1ifr•, r(J1111•.<.:ar,•IIIH' il <loo11111.rloh– l1ir1111,1 rr,ml1111/1•r l11tf1· qur•lfr (1Hmf' rli r11l/() ,.1,,, si 11I/P11110 ol dor/fllfl ,. e,,- ,., . 1ir11lirr,ndo q111•st,,, 1·110( rtin• ,·,,/!11 l11Jrr,r,, fil 111rmlr11im1;11tr, rii "·'·.,-,,. ,. ro11 1's.~1•olt'i117,r,r,111:,a "nlfa s11p1•r– fi-,i1J1,r•, r111i11di /r1r1• 01wr11 111J11 ,\·orio/isto !~ tJ(f(JÌ1111r,t>1·r, m1rr1ro S.1• noi sririoli.<.:ti. pl'r (1, 11r1.1lfr' ir/r•f', i11t1•orli11111r1ltJr/fir•rf> fll 1)1'1'/1•, w•rrhr~ ,u,1111,r·r,111r•noi, ,..,,111//rila ,u 1111irPdu1• (Jiorrwi i,1 ,,,,,tri111M1io fJf'rt• lu~ rlnhl,iamo ri– rr,ur,.<.;1·,,rr• f//11'.~fr, rn, torilrt in 1/ft'ollro 1}f'rS01/fl 1·1/1111• uoi. q111il'i, il .\'i11flnr"? Il IIIJ.<,;lro 1no/ri- 111r,11ir,, 111,11 rf,,,•p (l/'('f 1,i.<.:O'fll/J rii 1111'':.Zfl(ri 1011 rl1•n' orr•r 1,iu,ann ili ,·,,rn P rr,riproro fllfl()J'f>. {'J,p ,1,, 1/iri. rrari {,Urio rii qnrmto ho llfrhin.* mfo? no,11,11i ur,o ri.1w,sto 111 proposito. rh,, r111rllf' /(, rr1111(Jflf/fll' l'lltlP11r/{J11(J {lfl .~foutmPTltP. _r..:.0l11fifroll-n11 ,,,,, tuo ~WFRIO C:ONSOLJ. Ma noi parliamo alle operaie. alle contadi– ne e, benché !--ocia.Jiste, non possiamo preten– dere che es..;e abbiano quella fiducia negli uo– mini che questi non sempre hanno potuto in– spira re e neppul'e possiamo pensare che col magrn loro guada,Rno ~i sentano pronte ad as– ::>urnere tutta la responsabilità dei figli. Per di più voglio a.ggi\:ngere che i figli an– che ..;e leyittimati non godono di tutti i dirit – ti dei figli liJ(Jiltimi (nati da matrimonio lega– le) e quell i legittimati tln. un solo genitore, lw.1rno biso.~no nienh"dimeno che cli un decreto 1·eale prr :l.\ ere, ad esempio. il clirilto di pas– ~·nl'e alla terza categoTia nella leva militare. E ,·ero che. so110 piccole cose in <·onfronto al.la gra ncle lotta per la \ita. ma quale genitore , orrcbhe dt1nneg-1:~fare 111enomamente il figlio? lo prn<;o q11incli che il que sito sia mollo più rorn ples~o cli qunnto lu non lo veda. La fnm1g-Jia \'f!nà tTa..<.;fol'mnndosi nel di\'e– nire :-.oda le fino a non a\·er hi~ogno di tutela o di ('Ostrizioni lcg-nli, ma non mi pare che il rihellarsi oggi possa at·cele rare qu el mo\'imen• to rcono rnico rhe i• la hao.;e cli ogni trasforma– zion~ .._o<·ird<' anchr di quella dell istituto fa- 111i~lrnre. Questo atto di rihellio11e lo fa.ceia chi sa di f1oterlo fare con eora!'.{gio ed orgoglio, e noi -.,:11110 qni a hnt~Pl'e IP inani. L'uomo, si ca– p!'-r<', ha tutto rrnte rcs..;e e non ha a lcun me. 1·!to, rna la rlonn ~1 <leve essere forte e agguer- 1 JtH. Giù: 11~Ji 11011 ah h_in~no piu tempo di spa r– gere l:uT·111e sul le v1tt1111edrlla infe<leltà ma– sd~il<:, ~une gfov:ini madri nhhandon;ite, per c·111 "P foti.i a11d1e troppn lelteratnra senti- 111e11t:de.. Voglinmo {'he la rlonna conquisti pe1· forza sua l'rmancipnzinne dalla t11tela del co– dice, \'o,t:!i<1t11<J dw l'uo mo guadagni IB fidu. c!a coi fatti e non con le so le parole. E pen. siamo <LB<·hcc:hc tutto ciò dipenderà da un rnig-liorc a<.:petto economi co culminante nel <li\·Pllil'P .:of'inlìstn Lu da

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