~ qual punto i prowedimenti per l'eipulsione degli ebrei dalh1 noo:lrascuola fosstro necessarii . .si ,·ede in ispecial modo nel cAr11podell'arte. Nell'immediato dopoguerra. la scuola fu. purtroppo. la slrada e il preleslo per operare in modo rapidiASi.mo la sna• zìonalizzazione dell'ard1ite1tura. La strada. perchè allora ,i o:i i11canalò un culo numero d'ehrei slranieri; il preteslo, percl1è la parola « ~iovani >. sapientemente adoperata, dh·enlò, in 11ud 1cm1•0.la lt>,a per i.'Sl"ah.are distruggere la tradizione naziona:e. Verso il 1927. un primo contingente di ebrei slranieri si ltrnre:n-a in arc-hitettura. E fu allora che l'ebreo ungherese Faludi. a Milano, e l'ebreo italiano Levi Montalcini, a To• rino. coadim·ati da elementi <li ahra J>rO\'tmienza.costituirono i primi centri tl'inlema diHusione del C"O:!d!eÌtto razionalismo: bCrvendosi d'una nuova ri\'ista d'architettura, fondata allora dal• l'ebr(!(J Bo11fiE?:liolie, nella quale. in seguito. tra i più aui, i propaiandisti. dove, a 1lis1inguersi l'ebreo. Rogers. Asse• comfou,lo il giusto sco11ten10che c"era in molti contro ~li accapttrramrnti degli incarichi. ,spinsero a poco a poco In 1113-3,sa in una direzione dil'érsa da quella che essa realmente crde\a di seguire. Desiderosa d'idealitit., la impigliarono in una teoria, che fu c-re<lutaliberatrice, mentre non era che un mezzo 1,er 11ggiogarr l'arcl,itettura alle 1lirelti\'t ebraiche. Il mo,,ìmc11lo. perciò. ebhe questa caratteri.;;tica. Serpeg• giando. in principio. qua.;;i esclu!!ivnmcnte tra i gio,,ani. fu lra~formato in un'aperta ri\'Olta, non ,solo contro l'arte dei più an1.ia11i.ma .soprattutto contro il carattere italiano del• l'arlc. Confondendosi, per inl"!lperienza. i più anziani con la tradi1.io11c.si creJcue cht' le forme. in gran parte estrantt, da e--.si allora u.;;ate, quali. ad esempio, il bar01Xhetto \'ienneM:, fo,s.sero la tradizione. ,\la quando si vide che questi stieui an• ziani, impauriti della ri\'olta. non face\'ano nulla per oppor• ,i11i. d :!!iconfermò sempre più nel;a legittimilà. di qul"!lta, e si pcrdelle aHatto ogni orienlan~c~to~ Finirono con !'esseni coimolti ugualmc11te gli uni non meno degli altri. Anche tra gli aniiani. del r~to. l'elemento t'braioo era sfato prcstnte. Vi sì nota\'a solo questa diHerenza: Hl gli uni agi,•ano gli ebrei intellettuali- su gli altri l'inleres..-.e. Gli chrei che si annida"ano in tuni i grossi affari dell'edilizia ,i a,e,ano. ~nza dubbio. la prima parte. Ma sintomatico. ,;o. pra tulli, appare queslo fotto: nel 1932 ru bandito il Con• cort'lo falck. Falck era un ebreo. al quale face,•a capo gran parte dei commercio del ferro nel nostro paese; e il 1932 era l'anno in cui la propaganda per l'architellura razionale comincia,•n aJ allec<:hire, pres.so larghe schiere dei nc,3tri ard1ite1ti. \J)profittando del momento f8\orernle, egli lanciò, con que,:to concorso. :·idea, 11011ancora penetrata in Italia. che ogui ge• nere di cclifizii. e, prima di tutto. quelli d'abitazione. do,el'l~ro c-ominciare ad eMere c~truiti in ferro. Infatti, ~e si riflette un momento, quelle ca-tt bUi trampoli e a lunghe finestre orizzontali. ideate da Le Corbusier, e quegli eclifoii a gabbia o a forma di serra. immaginati da Gropiu$. che cos'ahro erano se non modelli. da diffondersi in tulio il mondo. pt'rchè. anche nell'architcllura. dl\·eni!!St' il più forte cd e51eso 1>ossibile. l'impiego drl ferro? Questa presentazione t!i modelli. adatti all'impiego di certi materiali, era. del rc-.-,lo, un rilro\'ato di\enuto da qualche tempo abituale- nella propa• ganda per •1e forniture. Mendels.sohu, Tau!. Gropius. Le Cor• husier, c-reando il razionalismo. non aw,•ano fallo che et'ten• derc que:ii'u:!!O,al campo. ancora non ahbastanza sfruttato. delle costruzioni edilizie: in modo da permcllere alla l}lulo• crazia. detentrice del ferro. d'imporre il consumo di qu~to. anche là do,·e, con \'&ntaggio, se ne era fallo a meno. Per::iò " Rcrbbino" di Cha9all i modelli da loro Ì1Hentati. furono, con una inlensa campagna. diffusi rapidissimamente in tutto il mondo; nè è difficile com• prendere come: quando sì pensi .sotto quale inrlucnza si trovavano. e ~i tro"ano tuttora. circa i tre quarti della stamps. mondiale. Ecco in nome di che co~. si batteva in bre«ia la lradi• zione. togliendo ogni nobiltà all'architettura; s.i rinnegava l'halia. dichiarando morto il suo HinaM:imento; si vitupera• \"ano come « passatisti > quei pochi..'-!imi, che. non ddlettcndo d\111 pollice. sape"ano. con ciò, di custodire, in questo campo. i valori della razza. Tra CS!i ci sia permesso <1uiricor• dare ii nome di Gusla\'o Gio,annoni: che, ostinatissimo resi• stelle finchè gli fu possibile. in tulle le giurie. e quando non ili fu pO&libile. intensific-ando la ~na clotta e nobile opera di storico de:l'architellura: della quale. per trent'anni, attra\'eri.o l'incomposto fluttuare delle mode. unica ru sempre la direi• tiva: la nece;siliì, per quest'arte. di non distuccar~i da Roma. Ora il di~lacco ,eni,a rid1ies10 in nome di s.emplici interessi materiali: dei quali incoscientemenle la maS!a dei« no,•atori > si rende,·a l'inlerprele; e non sapeva neppure di chi f0-3SCrOquesti intere:§si. Meni re essa ,•ocia,a di \Oler di,enlare «moderna>. il ferro inutilmente importato, fattrn scendere ahrellanto oro nelle tasel1e della plutocrazia in1erna1.iona:e. Ciò che CSM11011 ,·ede,·a, lo ,·ide, pr0\'\ 0 idenzialmcnte. il Regime: clie. onde for c-essare il giuoco. limitò l'impiego del ferro,nell'ard1itettura. \1a altri gra\'Ì danni non erano, intanto, mancali di manifes1a~i. Prima di tulio, la di.stnn:ione dell'ar1igianato edilizio. Intaglia• tori e fa;egnami. dalle cui mani erano uscili, solo fino a pocl1i anni prima. i capìielli e le colonne del Viuoriano. i bugnati tlel 17
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