pare il romanzo di Alberto Moravia: in Moravia - cosa che 11011 si nota in Da Verona - trionfano sempre disperazi'one ed incubo. L'indifferenza ad ogni cosa e la pas:1ivi1àdi fronte al vizio sono l'abito di tulti i suoi personaggi: e tanto ne e Gli indiffcrenli • che nei cinque saggi de e L'Imbroglio», l'ouusa inerzia del protagonista si com·erle in azione solo pèr l'improv,,isa entrata iu scena di un secondo personaggio (Elena de Guperis ne e L'A\•aro •, Amelia de Cherini ne e L'Architetto», la pulzella ne e L'Imbroglio• e<:c.} che imbroglia la passività del protagonista e lo fa agire: ne nasce una crisi e di regola lutto si risolve nell'amplesso. Anche Pitigrilli, da buon giudeo, riduce nella sua produzione lelleraria. ogni a!!pello della vita sociale a uua que~tionc sessuale; ma, mentre Svevo e Moravia raggiungono l'arte, Pitigrilli rimane completamen1e fuori dell'ambito di e~a. La sua ironia è quella stessa di cerlì umori• Sii e scrillori dozzinali della Germania prehitleriana; essendo quindi dj seconda mano, ril"ela senza infingimenlì la ·pro• pria funzione pratica. Cionondimeno la produzione di qut:!!lo scrillore da bou• lc\ard è deleleria quan10 e più di quella di uno S\evo o di un Moravia: quest'ultima influi!!Ce- è \'Cro - anche sugli sviluppi della leueratura italiana oltre che sulle classi intclleuuali; ma l'altra semina in compengo la conuzione ne:le dassi della soeietà meno ele\•ute, \'aie a dire in un numero ben più grande d'a• nimc. Ritornando alla murativa ebraica (a quella cioè che aspira o realizza l'arleJ, aggiungeremo che dal romanzo \'DSlo ed arehitellonicamenle equilibrato di Italo Svevo, si è arrh•atì. attra\·er$0 al roman- • zo bre\'C di Moravia, alle no\elle ultra• documentarie di Terracini. La tendenza di .Mora\'ia. al e racconto di una crisi » s'è fatta strada tra i gio\'anissimi: la novella tende sempre più a gostituire il romanw, Ma la. Frammenlarietà non è la sola e nemmeno la più notevole caraueristica dell'ultima narrativa ebraica: tanto nei coetanei di Moravia, come Loria e Crego, che nei più giovani Segre, Ter• racini, ecc., il documento e la cronaca hanno del tullo soffocato la Fantasia. Non più figurano negli scritti di questi ultimi quelle oasi di poesia che riscontriamo .nella produzione elm:,ica prebellica. (Voglio 111ludere. limitandomi ai soli scrittori ebrei d'Italia e tacendo quindi di uno Zweig, ai bagliori di p~ia - rari peultro e nient'affatto e:dantescamente pe• riodici • come ebbe a dire Raffaello fran• chi - di «Senilità», e al lirismo diffu. so nella meno sca'dente produzione di Da Verona. Chi non ricorda. per esempio, il finale di e ~1imì Bluette ... •?J. U.Sen• zialmenle documentaria è infatti 1'01>era di Arturo Loria. Nien.l'altro clic deì po\·eri esseri, in preda ai più ba.ssi istinti e quin• di capaci delle più ba.$.SCazioni. sono poi i personaggi delle sue novelle, dal sozzo caffelliere di e:Caffè Arabo • alla ragat• za di « La parrucca• che, slanca di ri• manerc ,·ergine, corre. 1.tnto per non perder lem1>o.a genarsi nelle braccia di uu . ,etthio. e si giustifica pensando che l'o• neslà• non dia alcun pregio alla donna; dal muratore morbrui:amenle assetalo di nudi1à muliehri di e Muratore $1anco • e quel po,·eruomo del signor Muzio de cl..a scuola di ballo> che, do1>0 e..-sersi M:Jn• pre contenlato di avanzi e per essere più facile l'averli e., forse anche per la coscienza di non meritare di più ~. riesce poi, con mezzi ha~i e pietosi, a legarsi con una ragazza di cui non è degno cd alla quale Fa schifo. Ed ora pa..."Siamo ad Adriano Grego e precisamenle a quel suo romanzo e Remo .Maun, avvocato• il cui eroe è un tipico ebreo, malato di una e frenesia di grandezza, di una ricerca del suo io di cui tro,•a brandelli in ogni storia eroica», Orbene queslo eroe di Grego, un bel giorno, per determinale circostanze, pensa che ogni ebreo - ad un certo momer110della sua ,•ila - s'accorga di avere fino allora < perduto il ~uo tempo, copiando la vita dei sanli e degli eroi> e decida di cam• biare rotta « 1>er servire la sua razza. odiando». A questo punto critico ... il giovane Mirnn pensa di essere arrivato: sente infatti e in que.:otipensieri, impro\'• visi per lui, la cllia,·e di tutta la sua vita>. Difaui, mentre, prima del cambiamento di rolla. aveva pen~to di ricattare la conle~sa Barel al solo scopo di poterne $posare - lui plebeo - la figlia. che in fondo gli piace; eccolo invece, dopo la crisi e il capovolgimento di coscienza, compiere il ricatto al solo scopo « di d1,·e111arericco da un giorno all'ahro ». unicamente pt"r ,·endicarsi < in una ora sola. di tullo •· Quanto alla contessina, « continuare a scriverle delle lettere d'a• more, baciarla di nascosto, come prima, come un ragazzo .. ora non può più. Spo• &aria no, a nessun costo, mai, per nessun • motl\•o »,Sarebbe.stata infatti questa, per Hemo i\hun dhenuto ebreo militante, una soluzione as!urda. incompatibile con l'insorto odio di razr.a. e Sarebbe slato un ricatto da bor&hese... ». Ma pur dopo questa rabbiosa ,·endeua sul des1ino che gli incombe, l'ebreo rimane sempre in p'teda alla sua disperazione. « Sarò sin1ile a tulli gli altri. Una Ca!la. una donna, delle idee fis.se e monotone, dei figli a cui non Niprò cosa insegnare>. Così si chiude il romanzo, con questa disJ>erala negazione della famiglia. che ben corona l'a• potrosi di un ebreo. Ahra apoteosi della razza ebraica è il romanr.o e Agenzia Abram Lcwis » di Alfredo Segre. E' la storia di un ebreo, Abram Lewis. che. con la sua morale e non imperniata &u alcun principio trascendente, ingegn0!.8mente flnodata. maneggevole e poco ingombrante come tutti gli oggetti destinati a 1,arecchi · usi> riesce, da po,·ero dll!graziato a di- ,·entare padrone di quasi tulla una cìttà. Privo di coscienza, che anzi egli ironicamente .definisce « un tribunale interiore. illimitato per competenza e alla mano per territorio » che lddio, giudice supremo, aveva deciso tJn bel giorno di creare per sbarazzarsi dell'immenso ruolo di oause che continuamente lo tediavano; il giudeo Lewis., trafficando in cocaina, ingannando funzionari. tradendo correligionari e goym, finisce 1>er lrionfare :-u tullo e su tutti. E' quindi chiaro che l'autore, circondando il suo eroe di una aurco:a di trionfo, viene implicitamente a giustificare, purifican,Joli. i mezzi illeciti che altuano l'odio di razza e la sele di \'endeua degli ebrei. Visla cosi l'opera narraliva di Grego e di Segre che, data la sua intonazione ed il suo significalo quasi messianici. si altm( .ancora nella slesura vasta del romanzo; eccoci di nuovo al genere di narrati,•a ebraica più comum: di questi ultimi anni: cioè alla novella, Più ancora che in Loria. la tendenza di Moravia al « racconto di una crisi • ha tronto eco nel giovanissimo Terracini: e racconto di una cri..,i » è infatti ogni no,·ella di < fantasmi alla fesla >. Vido Borghi di e Haga:u.o staneo » e Giovanna di e Fenlasmi alla festa• - tanto per citare i protagonisti delle due prime no\·elle di questo libro - sono esseri abulici, completamenle privi di pe~onalità e di energia, e quindi incapaci di uscire dal loro stato di iner• zia. Solo l'inter\'ento di una seconda per• sona li fa agire, provocando una crisi nella loro passività. Questa crisi però non si risolve sempre nell'amples.,o, data l'impotenza psichica -del protagonista. Anch(." quesli racconti di Terracini, sistema1ica pinacoteca di ritratti psicologici da trattalo di psicopatologia, diffondono nell'animo del lettore un ,..enso cli pesa.me incubo, di ffl'Jarrimento e di melanconica inerzia, implicitamenle esaltando una vita sessuale torbi-da e ragionante (il cosidel• to e soliloquio interiore». regalatoci dal giudeo Freud!), Crediamo poi ov"io insi.,1ere su un fallo d1 cronaca letteraria. essendo il libro di Terracini uscito proprio nella collana creata da una delle più significative rivisie letterarie d'Italia: rivista che prende il tono specialmente dagli scrilli, sia Cfi• tici che creafo,i, dei molti collaboralori. ebrei (Enrico Terracini. Gianfranco Con,
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