È come se Fortini spiasse di continuo la scena spaventosa in cui corpi umani sono dilaniati e straziati da altri corpi umani. Questa angoscia dell'uccisione e della sopraffazione fisica diventa la fonte di innumerevoli metafore ossessive, non solo poetiche, ma anche ideologiche. In questo è vero che la riflessione politica di Fortini è la riflessione di un poeta lirico: di un uomo che non riesce a raccontarci una storia, ma torna a riproporci con circolare ossessività le stesse idee e le stesse figure. La prima frase del brano che ho citato, nella sua tautologica semplicità, è un vero groviglio: « Il combattimento per il comunismo è il comunismo ». La definizione ha inizio dunque con il « combattimento ». Il lettore dovrebbe sapere già di quale combattimento si tratta. Nel corso di una lotta aperta fra classi ,sociali, in cui un proletariato cosciente e organizzato affronta il suo nemico storico, una classe dominante, un'éfoe del potere economico e politico, certo l'immagine del combattimento sarebbe chiara. Questo in realtà non avviene. Quando Fortini scrive questa definizione di Comunismo, nel gennaio 1989, non c'è nessuno scontro di classe chiaramente in corso, l'influenza del mar,dsmo è assai debole, quasi assente negli stessi partit-i tradi21ionali della sinistra marxista. Il Partito comunista italiano sta per cambiare nome, i gruppi -della Nuova Sinistra nati verso la f.ine degli anni Sessanta no:n esistono più da tempo. La definizione di Comuni,smp, quindi, non può fare riferimento al presente, e il termine «combattimento» è usato nel modo più intempestivo. È Fortini stesso ad aver elaborato, per spiegare se stesso, la categoria.dell'intempestività. Cioè: dire o fare qualcosa nel momento meno opportuno. In questo caso l'intempestività consiste nel definire i-1 comunismo e nel parlare di combattimento come essenza del comunismo, quando nessuno combatte per ,il comunismo e pochi riusdrebbero a definirlo. · Se infatti il comunismo non è altro che il combattimento che ha il comunismo come scopo (scopo non definibile in altro modo), in assenza di questo combattimento i1 comunismo è -indefinibile e, più in sostanza, almeno per il momento, inesistente. Fortini dunque, definendo il comunismo, dice che esso non è definibile in teoria, ma solo in pratica: come combattimento reale, appunto. T•rattandosi Biblioteca Gino Bianco 7
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