nessuna pista .era da scartare a priori; epperò, aUo stato, non avevo elementi che consentissero di formulare ipotesi quali Dio, la sopravvivenza dopo la morte, l'inferno, il paradiso e consimili bizzarrie ... (Curioso poi che tocchi sempre al moderato, al sobrio, a·lminimalista, di doversi giustificare di fronte ai massimalisti, agli estremisti, agli ebbri, ai portatori delle idee più fantastiche, ddle teorie più' gratuite, più arroganti ... ) Lei disse che invece suo marito credeva fermamente, e lui, che sedeva di fronte, fu lieto di confermarlo, non appena ebbe finito di rompere coi denti una chela e di succhiarne il contenuto. Il marito, il ricco imprenditore, mi spiegò amabilmente che « ci sono le prove » dell'altra vita. « Prove scientifiche »: registrazioni su na,stro magnètico di messaggi di defunti. E come spiegare che tutte queste anime concordino ,sulle stesse ,sensazioni? Che sarebbero: l'esperienza del distacco dal corpo {esse vedono, dall'alto, il loro corpo morto, abbandonato, altro da sé); la luce abbagliante; il passaggio attraverso un lungo tunnel (ma forse ·il tunne'l viene prima della luce) ... • « Che sono le stesse sensazioni, » interviene la moglie, « raccontate da coloro che si risvegliano dal coma ... » Vorrei obiettare che il coma non è la morte, ma preferisco non dare aHmento a una discussione cosl frivola (però l'associazione è sintomatica: la morte non sarebbe altro che una crisi, un coma da cui ci si risveglia). Per me l'argomento più forte e evidente, ancorché emotivo e moralistico, contro la fede nell'immortalità dell'anima, è fornito proprio dalla tavola a cui siamo seduti, dove in meno di un'ora otto persone hanno fatto fuori, divorandole, centinaia e forse migliaia di vite, di creature, tra gamberetti e gamberoni, calamari e scampi, polipi e seppie, soglioJ.inee, trlgliette, .scorfani, naselli, muggini, saraghi, cicale, cozze, vongole, arselle ... E neppure per il solo piace,;e, ma altresl per procurar,si bruciori di stomaco, cattive digestioni, arsure, sonni agitai-i, nonché per il gusto perverso di spendere, gettare soldi. Senza contare il sacrificio doppiamente gratuito delle bestiole,- pesci, molluschi, crostacei - avanzate nei piatti, tra lische, valve e- gusci . . . Persone cosiffatte sarebbero .destinate a1la vita eterna? (E ancora: ·se io trovo disgustoso che fa nostra vita terrena costi la vita di troppi pesci, che cosa dov.rebbero provare, se .solo ci pensassero, coloro che credono che un dio s'è fatto amBiblioteca Gino Bianco 63
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