Diario - anno VIII - n. 10 - giugno 1993

ricordo di questo parco è legato a Mazzini (dovevo avere cinque o sei anni). Incontro, in un certo senso, decisivo e pressoché definitivo. M'inerpicavo con altri bambini su per la collinetta, ed ecco farcisi incontro un ragazzo un po' più grandice'llo che andava strillando, eccitato, la scandalosa novità: « Hanno sputato su Giuseppe Mazzini! » Come subito potemmo constatare, il volto dell'Apostolo appariva coperto non di uno o due ma di innumerevoli sputi, come se poco prima una squadra di monelli si fosse impegnata in una furiosa gara di tiro al bersaglio. Erano sputi freschi, freschissimi, che coprivano generosamente la fronte, gli occhi, il naso, la barba. La testa tutta ne riluceva e gocciolava. Dalle mamme e dalle zie si elevavano espressioni di deprecazione. Quanto a me e ai miei compagni, credo che il sentimento più forte sia stato quello tipico dei bambini beneducati, cioè di inconfessata ammirazione e invidia per l'audacia degli ignoti attentatori. Lo sconforto, l'amarezza, lo sdegno che il volto irrorato di Mazzini esprimeva, in quel momento li mettevo direttamente in relazione all'oltraggio, come se la statua fosse viva. Poco .più tardi, attraverso lo studio della •storia patria di cui cominciavano a imbottirci già dalla prima elementare, appresi che quella tremenda serietà, la sconfitta, la delusione, la sventura erano state destino e divisa del personaggio e lo scultore ve le aveva impresse ab origine. Non erano la reazione agli sputi, ma ciò che li aveva provocati. Non la conseguenza, ma la causa. Il gusto di rompere e guastare, disturbare e profanare è sempre stato dei giovani e giovanissimi, diretto indiscriminatamente contro tutto ciò che è opera degli adulti e i valori che gli adulti apprezzano e rispettano, dall'illuminazione pubblica ai fiori, dalle esecuzioni musicali alle vetrate, dall'album di famiglia alle lapidi. In quello stesso parco, non il solo Mazzini, ma anche gli altri busti recavano tracce inequivocabili della -scarsa simpatia e dell'animosità giovanile, daHe scritte irrispettose alle lesioni fisiche: i nasi soprattutto ... Le offese patite da costoro erano sostanzialmente gratuite, e uguale sorte sarebbe toccata se al loro posto ci fossero state figure mitiche o simboliche o maga11ianimali, senza rapporti con fa storia e la tradizione. Ma neppure si poteva ignorare che anche questi personaggi, nel loro piccolo rispetto a un Mazzini, erano Il come oggetti Biblioteca Gino Bianco .53

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