Diario - anno VIII - n. 10 - giugno 1993

sensi e giudiziò, scambiando beatamente stupidità per intelligenza, ar-roganzaper autorità, maleducazione per ,spregiudicatezza... Tutti vogliono esser merda. Neppur e g u arda n o . Nel frammento 145 dei Taccuini 1956-1969, Horkheimer, prendendo spunto dalla tela di Longhi La mostra del rinoceronte (che si trova a Cà Rezzonico), osserva: « Difficilmente la stupidità umana potrebbe essere meglio rappresentata. Gli uomini sono l'unica specie che tenga prigionietii gli esemplari di altre spede, totimentandoli in maniere diverse, al solo scopo di sentirsi superiore ». Ma, preso dalla tesi, peraltro sacrosant'<l,. Horkhe1mer cade nell'iinesattezza, cioca il contenuto del quadro, di descrivere il rinoceronte prigioniero « mentre viene guardato a bocca aperta dall'elegante pubblico ». L '« elegante pubblico » non guarda affatto « a bocca aperta » l'an~male. Dei nove esemplari umani rappresentati, sette guardano molto al di sopra del rinoceronte, e precisamente verso il pittore che l,i sta riprendendo, moddli in posa davanti all'obiettivo. È come se già si specchias,sero nel quadro. Dal loro sguardo fisso non traspare nessuna curiosità per l'insolito, esotico animale, anzi nessun sentimento, tranne la preoccupazione di dare un'.immagine di sé conforme al proprio rango sociale. 11 rinoceronte, opaca massa ,scura, è collocato nella zona infel'iore della te:la,ben al di sotto del gruppo di aggraziati e compiaciuti manichini che si trovano 11 solo per presenziare al rito, all'occasione mondana, e ai quali nulla importa del rinoceronte, ma di essere ,rappresentati con il rinoceronte (ai loro piedi). Gli unici due personaggi non irrigiditi nella mera funzione mondan'<loccupano una posizione laterale, alle estremità della piccola piramide umana. Uno dovrebbe essere H padrone dell'animale, l'impresario. Neanche lui guarda i1l rinoceronte, ma lo indica con una mano, mentre nell'altra stringe un ridicolo frustino e il corno già dell'anim'<llecui è stato prudenzialmente asportato. Egli recita la sua parte di meschino imbonitore, tentando di eccitare artificiosamente una curiosità che non riesce a prodursi. L'altro è uno spet- ·,o Biblioteca Gino Bianco

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