AL DI SOTTO DELLA MISCHIA L a m e r d a i n c a t t e d r a . « Quand la merda la monta in scagn » dice fa versiione piacentina di un vecchio proverbio « o la spuzza o Ja fa dann ». Il riferimento originario era alle classi basse che cominciavano a emergere, occupando posizioni prima ,riservate alla nobiltà e alla borghesia: da che ho memoria, l'ho però sempre sentito usare soio contro Ia bassezza morale (così come «canaglia», un tempo spregiativo cla55ista). Quando i cialtroni gli incapaci i ladri (« Ja merda») montano· in cattedra (« scagn », scanno), o puzz,ano o fanno danno. Dove fa congiunzione o non ha propriamente valore disgiuntivo, alternativo. Di fatto, la merda e puzza e fa danno. Io l'intendo così, che i ciaJt.roni ecc. sono nocivi, rovinosi, ma ·se anche per avventura non lo fossero, sempre puzzano: sono un pessimo spettacolo; un'offesa, quanto meno, ,per il naso. Ovvio il succo. Que11ache a me pare straordinaria è l'immagine delila « merda che monta in cattedra». Intanto, la riduzione sintetica a merda di diversi disvalori: ignoranza e boria, idio2iia e disonestà, incompetenza, villania, prepotenza ... E poi questa merda - questa che è sdltanto, nient'altro che merda - che ascende e s'impanca, e dal posto elevato che ha raggiunto pretende di insegnare e comandare e imporsi come modello ... E ci riesce. Mai come in questi anni tanta merda ha dilagato nelle scuole e neH'università, nell'editoria, televisione, giornali, amministrazione pubblica, ist,ituzioni, occupando tutte le cattedre disponiibili, le tribune, i palazzi, i colli, fino ai più alti ... -puzzando e facendo danni. Eppure mai come oggi la s'clnadiffidenza e ,sagacia (che popolarmente si dice anche fiuto) di quel proverbio sono diventate rare. Invece di ritrarsi, la gente accorre, ammira, irnvidia, si eccita, applaude, partecipa. Ubbidisce. Invece di distogliere fo sguardo e tapparsi il naso, sgrana gli occhi e dHata avidamente le narici, orba di 49 Biblioteca Gino Bianco
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