Diario - anno VIII - n. 10 - giugno 1993

Con le spalle al futuro (Editori Riuniti 1992), dopo quasi trent'anni, è viceversa iii Iibro delle citazioni, degli innumerevoli rimandi, dehle implicazioni allusive e delle non-coincidenze. Anzitutto è il libro della non-coincidenza fra pensiero politico e azione politica. La teoria, sconfitta e ,sconfessata dalla pras,si e da ,tutta una situazione storica che sembra compiere una svolta non momentanea, rivendica una sua autonomia ancora più radicale che in passato: veste panni religiosi, parla di un tempo al di là del tempo storicamente esperibile e immaginabile: 34 Il dato d'epoca, il nocciolo del bisogno di nuova sintesi, l'elemento che lega gli eventi e spiega gli esiti, è « in ultima istanza » uno solo: si chiama il tramonto della classe operaia. (p. X) ( ... ) Allora. Spendiamo una punta d'enfasi per dire della cla,sse operaia quello che diceva Joseph Roth davanti alla tomba di Francesco Giuseppe: H freddo sole degli Asburgo si spegneva, ma era stato un sole. (p. XI) ( ... ) Di nuovo un passaggio. Con una dimensione interiore più accentuata, rispetto ai passaggi precedenti. E questa è la novità-scandalo di adesso. Il momento d'epoca chiede una coltivazione di sé, una cura dell'io interno. (p. XII) A volte, quando è voce autentica, la parola del poeta, dicendo di sé, dice molto più del mondo, di tanti discorsi che pretendono a una scientifica ana·tisi oggettiva. Leggiamo dentro un'anima e decifoiamo enigmi di reahà. (... ) « Illeggibilita di questo mondo», canta sommessamente Paul Celan, avviandosi volontariamente verso la morte. (p. XII) ( ... ) « Profeta - dice Padre Turoldo - non è uno che annuncia il futuro,/ è colui che in pena denuncia/ il presente ... » La disponibilità a venire a patti, fa grande tentazione delta condHazione con fa realtà, può essere concessa ad una sola condizione, se si è liberi, dentro, col pensiero, dal suo spixho, se si è già fuori, e oltre. (... ) Contro quanto pensano tutti, la colpa del comunismo è quella stes~a del moderno, secondo Nietzsche e Holderlin: di non aver saputo genera're nuovi dei. (p. XIV) Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==