utensile primordiale. Era i.il J.ibro nel quaile Tronti formulava la sua idea di « scienza operaia »: un insieme di conoscenze organizzate offensivamente dal punto di vista esclusivo di una classe operaia potente, pura e aliena dal mondo borghese come una sostanza manichea, come una « razza pagana» e guerriera che a11rivapuntuale al suo appuntamento storico per distruggere un grande impero. Dopo Marx e dopo Lenin, ogni volta J'iniziativa e l'of.fensiva era tor.nata nelle mani del Capita1 le. Ma allora, in Italia, con il primo avvento di una classe operaia nuova e matura, :l'occasione si rr,ipresentava: La rinascita teorica del punto di vista operaio si impone oggi per i bisogni stessi della lotta. Ricominciare a camminare vuol dire immobilizzare l'avversario per poterlo meglio colpire. La classe operaia oggi è talmente matura che sul terreno dello scontro materi,ale non accetta, per principio e di fatto, l'avventura politica. Sul terreno invece deHa lotta teorica, tutte le condizioni sembrano felicemente imporle uno spirito nuovo di scoperta avventurosa. Di fronte alla fiacca vecchiaia del pensiero borghese, il punto di vista operaio può vivere forse solo adesso la stagione feconda di una sua forte giovinezza. Per farlo deve rompere violentemente col proprio immediato passato, deve negare la figura tradizionale che gli viene ufficialmente attribuita, sorprendere il nemico di classe con l'iniziativa di un improvviso sviluppo teorico, imprevisto, incontrollato. (pp. 11-12) La « scienza operaia» di Trnnti non era però solo dura, elementare e tagliente. Doveva essere anche una scienza molto avanzata, super-moderna senza essere un'ideologia da avanguardie intellettuali. Era pensata da Tronti come lo specchio impassibile di una volontà oggettivamente dinamica che avrebbe spezzato la macchina del Capitale. Non una scienza elaborata da intellettua'li (eppure che altro poteva essere lo stes-soTronti, in quanto « teorico di parte operaia», se non un intellettuale?). E neppure una volontà volontaria, cioè soggettiva, implicata in uno spessore di coscienza ri.flessa e ritardante. La scienza operaia era già azione: pensiero che è reailtà, •teoria che non deve essere tradotta ,in prassi, ,perché è già pras·si: volontà che è oggettiva e che dunque non implica né richiede elaborazioni culturali. La classe operaia di Mario Tronti era l'avanguardia di se stes31 Biblioteca Gino Bianco
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