superbia intellettuale. Mai il superbo si chinerà a scrutare con amore una realtà dimessa ... (p. 433) È 'Vero. Ma quando Zolla nei suoi libri sulla « sapienza t,rascendentale » è stato capace di una « forma domestica, puerHe »? Quando ha messo da parte la sua « superbia intellettuale » per chinarsi « a scrutare con amore una realtà dimes,sa »? Poco oltire aggiunge, altrettanto giustamente, in un'ulteriore innocente autodenuncia: In veimacolo, ridendo conviene esporre le cose più inaccessibili. Lo sapeva Tolstoj. Il suo Pierre Bezuchov frequenta esoteristi assai addottrirnati, ma la sapienza gli sfugge fino al giorno in cui gliela mostra· a rozzi e buffi proverbi e a gesti il contadino Platon Karataev. Zolla è inte1Hgent1ss.imo.Ma non tanto da capire che Collodi e Tolstoj parlano anche contro di :l'ui, che usa l'intelligenza solo in veste di « esoteri.sta assai addottrinato ». IV. Operai e capitale (Einaudi 1966), ,la prima opera che diede a Mado Tronti una certa notorietà e influenza politica fra gH anni Sessanta e gli anni Settanta, era un'opera singolarmente priva di r.iferimenti b.i:bliografki. Le sole citazioni ammesse -sembravano essere quelle ricavate da Marx e da Lenin e venivano brandite come fame lampeggiant-i e formidabi,li clave. Grandi gesti, un'urgenza imperiosa di pensare 1 .i:n termini di ,lotta, J'.i:nterruzione di tutte 1e continuità col passato: Lasciamo i piccoli sistemi ai grandi ,improvvisatori. Lasciamo le minute analisi cieche ai pedanti. Ci interessa tutto quanto ha in sé la forza di crescere ·e svilupparsi. Ci interessa f.ar sapere che questa forza è posseduta oggi quasi esclusivamente dal pensiero operaio. (p. 11) Operai e capitale voleva essere un libro di battaglia, lapidario, sprezzante. Voleva essere duro e semplice come un'arma o come un 30 Biblioteca Gino Bianco
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