Diario - anno VIII - n. 10 - giugno 1993

utili, né un maestro spirituale, che detta norme e direttive ai suoi discepoli, e neppure uno scrittore, che usa il linguaggio in modo da fare del1'uso del linguaggio un'esperienza estetica e conoscitiva. Cosl, leggendolo, passiamo dalla ,ripetizione di principi noti, ricavabili dalla letteratura mistica, ad una specie di precettistica dell'impossibile ( « Per mantenersi in questo stato occorre non avere interessi da difendere, paure da sedare, bisogni da soddisfare»): a stento lo seguiamo neHe disinvolte e agili~ime scorribande di chi, grazie al potere deli'e parole, corre e vola attraverso tutti i secoli e tutte le culture a caccia di « tesori esoterici intatti ». Ma se i,l tutista culturale, per quanto assiduo, può toccarli, questi tesori non saranno più intatti. Né forse saranno tanto esoterici se possono entrare nel suo prossimo libro ed essere propagandati. Zolla non si accontenta di un santuario, di un'esperienza, di un metodo, di una religione, di una tradizione: Je vuole tutte, fo ingoia tutte. Nonostante fa sua lunga applicazione e la sua efficienza mnemonica, r.iduce tutto a cur,iosità. E promette, promette: pretende di trasmettere tesori facendone 1l'elenco. In un capitolo del Hbro, il capitolo su Carlo Collodi, Zolla dice alcune verità più notevoli, evidentemente ispirato bene da Pinocchio. Le dice però contro se stesso, e senza quasi avvedersene, mi ,pare, come si dicono cose intelligenti fra mille altre, tutte indifferentemente intelligenti. Pinocchio mostra la tivelazione degli archetipi e delle eterne verità, a cui Zolla tiene molto, sotto spoglie dimesse, dietro travestimenti infantili. Ciò che è in alto deve saper scendere in basso, deve parlare la .Jinguache si parla per divertire i bambini e i ragazzi, la Hngua domestica delle nonne, un po' imbrattata di dialetto e di colori focali: In molte tradizioni è di prammatica esporre gli archetipi supremi in forma domestica, puerile. (. .. ) Si ricorre aH'occultamento del sacro sotto cenciosi, impo:tverati ammanti perché null'altro consente altrettanto bene di sfuggire alla profanazione. È questa la formula che ne ga:i,antiiscela conservazione più sicura, ne affida la custodia alle vecchie e ai bambini. È un trucco meraviglioso perché massimo ostacolo a una comprensione reale e operativa della sapienza trascendentale e dunque ostacolo principale dinanzi all'entrata nel regno degli archecipi è la 29 Biblioteca Gino Bianco

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