Diario - anno VIII - n. 10 - giugno 1993

si da difendere, paure da sedare, bisogni da soddisfare». Tutto questo, che sembra ,poco, non_ è poco. È il ma-ssimo. Si dovrebbe averlo già raggiunto. Si dov,rebbe abitarlo stabilmente. Si dov.rebbe aver voluto già, con tutte Je proprie forze, a lungo, per almeno sette anni interi (quanti ce ne voHero al Buddha), diventare sovrumani. Zolla stesso, però, dopo circa trent'anni, deve aver per-so la pazienza. Non guarda tanto al passato. Ora si affida pieno di una certezza nuova al foturo prossimo. Lui che aveva messo in guardia dalle droghe, surrogato scadente e demoniaco dell'illuminazione, ci consiglia le macchine, ci promette la liberazione dal mondo reale con l'ingresso tecnoiogico nella realtà virtuale, definita « vertice e rovesciamento salutare de1la rivoluzione industriale, che -tutto sbalestra e rimette in gioco». La tecnologia, giunta ad un grado di ulterJore sviluppo, si fa beffe della ragione illuminiistica, spezza i limiti della percezione sensoriale schiava dei dati di fatto, -illude programmaticamente i sensi e -la mente trasferendoci nel bel mezzo di es-per,ienze eccezionali e precedentemente solo sognate. Niente faticosi e lenti esercizi deH'at-tenzione, nes-sun eremo, nessun cammino iniziatico: Alla NASA, a Stanford, ai margini di SiliconValley, dal 1983 a oggi si è venuta preparando la prima innova:zJiondeecisiva a partire dalla rivoluzioneindustriale, la creazione di realtà virtuali mediante occhi,alimagici. (... ) I pixel sono immaginicongegnatedal computer con fotografie o pellicole sulle quali si interviene facendo sparire o aggiungendo degli elementi. Sono la nuova pittura, perchè anche la trama figuirativ,aè modificabile: si può tempestare di puntolini 1a -superficie e risultano opere divisioniste; -si possono ammorbidire e slavare i contorni e s'infonde un flou sognante. (p. 19) Ai tempi della vecchia critica della cultura di massa, Zolla disprezzarva-11cinema, ricordando la diffidenza di Kafka per quelle immagini mobili proiettate ad buio su uno schermo, che espropriano focchio deMa sua mobilità ,attiva. Disprezzava e fuggiva H cinema, arte inferiore, buona a consolare e -ottundere gli iloti dello spirito, con la loro miserabile tendenza a sognare a occhi aperti, in. massa e in sa!Ieapposri.te.Ora, dopo aver ingoiato avidamente per trent'anni una massa di cibo mi-s.ticodi ogni -provenienza, dopo aver imparato, Biblioteca Gino Bianco 27

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==