del secolo. In quanto mediatore, Fortini si è presentato anche come ,il custode dell'interpretazione politicamente e moralmente corretta di autori non facili da collocare ,in prospettiva po1itica: Kierkegaard, Kafka, Simone Weil, e perfino Goethe, o Prou:st, o Solgenitsin. Ma lo stile intellettuale di sinistra, che in Italia è stato prevalentemente marxista, anche se sovraccal1ico di astra2'li.oni,ha sublto un colpo assai duro a partire dagli anni del terrorismo. Con la seconda metà degli anni Settanta, hanno cominciato ad allentarsi gli stretti nodi nei quali Fortini con insistenza e sottig1iezza teneva insieme il suo vasto repertorio di autori e di temi in vista di un prossimo uso ,politico. Da allora l'intero edificio della cultura cosiddetta di sinistra si è gradualrrrente decomposto. Con uno di quei bruschi ribaltamenti di cui sono maestri gli intellettuali francesi e che trovano in Ita'1ia un terreno accogliente, si è passati allora da una specie di feticismo dell'idea di Politica e dell'idea di Storia, ad una negazione neo-ontologica e neo-mitologica (non meno estremistica) di quell'idea. Scegliere un .autore fra tanti per illustrare una tendenza culturale assai diffusa, è sempre r,ischioso e discutibile. Ma forse se dico che Roberto Calasso, saggista e direttore deNa casa editrice Adelphi, è una presenza centrale nella più recente fase della cultura italiana, dico qualcosa di non molto lontano dall'ovvietà. Come nel caso di Forcini, si tratta di un saggista-st,ratega, di tempra assai forte, di polso fermo, che !indirizza, ofi.enta, costruisce pazientemente il suo puzzle, H gioco a •incastro di una cultura che ,in questo caso, per dirla nel modo più sempHce, è una cultura aristocratica, ricca di aromi, nichilistica: con il culto non dell'Utopia, ma dell'Esse,re, dell'Origine e del Mito. Questa cultura ha risposto a un improvviso b1sogno di squisitezza signorile, élitaria, che ha cdlpito come una incresciosa epidemia snobistica la classe media cuilturale e la stessa popolauone intellettuale di sinistra. Così, anche i termini di « destra » e « sinistra » applicati alla cultura sono entrati in disuso. E molti problemi a lungo e inutHmente discussi, ,sono sembrati all'improvviso noiosi. Ho sce1to per brevità di descrivere soltanto aloune caratteristiche della saggi5ticadi Fortini e di Cal'asso.Ma ancora più sbrigativa21 Biblioteca Gino Bianco
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