Diario - anno VIII - n. 10 - giugno 1993

Fortini aborrisce l'ottimismo progressista in tutte le sue varianti, è vero. È lui lo -scrittore italiano a cui dobbiamo i più preziosi chiar_imenticirca gli inganni del progresso e l'inevitabiHtà, un tempo creduta serenamente oggettiva, del socialismo. L'umanità non può uscire « dai propri limiti biologici e temporali». Nessun umanesimo faustiano e superomistico, nessuna cancellazione del peccato originale, nessuna restaurazione ddlo stato edenico e adamitico verrà realizzata nel comunismo. Le promesse del comunismo di cui pa1'1aFortini sono magre e avare. Ancora contraddi~ioni, lotta e lavoro, sudore e lacrime: ma di altro genere, di qualità superiore. Prendo Fortini cosl alfa lettera perché non credo che vada ritenuto inconsapevole e irresponsabile di quello che dice. For~ini parla del tutto seriamente, prevede e auspica un orizzonte di destinatari altrettanto seri, e sa bene, per averlo sottolineato varie volte, che la stilizzazione, la qualità letteraria di un testo non neutralizza, non volatilizza la responsabilità etica e politica del suo mes,saggio. Ferma restando la consapevole res-ponsabiliitàdi ogni parola detta, credo che infine questa definizione del comunismo possa essere considerata come un arduo poemetto in prosa ideologica, neHo stile della variazione retorica su un tema politico centrale della nostra epoca. Ecco il capoverso conclusivo: Il comunismo è il processo materiale che vuole rendere sensibile e intellettuaile la materialità delle cose dette spirituali. Fino al punto di saper leggere e interpretare nel libro del nostro medesimo corpo tutto quel che gli uomini fecero e furono sotto la sovranità del tempo, le tracce del passaggio della specie umana sopra una terra che non lascerà traccia. (p. 43) Si tratta dunque di un « processo materiale » che « vuole » qualcosa, dotato di una volontà. La materia non è i1 contrario dello spirito. Vuole anzi restituire a1lasensibilità e all'intelletto quelle cose che ora ,si presentano chiuse nell'apparenza della materia. Come si capisce subito, viene annunciato in questi termini il mas,simo programma immaginabile di superiore trasmutazione della nostra antropologia culturale presente. Ciò che, secondo la terminologia hegeHana, è il rapporito soggetto e oggetto, spirituale e mater.iale, 1.5' Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==