scrittore e del critico per garantire l'ingranarsi di uno stile letterario su una realtà storica. Torno ancora alla definfaione di Comunismo. Quando dico che lo stile di Fortini è una notevole e tipica forma di stile estremistico, non dico questo perché Fort-ini parla di comunismo. Lo dico per il modo in cui ne parla, e perché ne parla proprio nel momento in cui l'oggetto del suo discorso (cioè il « combattimento per il comunismo ») è meno presente e visibile. Forse ne parla proprio per pa1:'1are dell'invisibilità e della non-presenza. Ne parla per lanciare tentazioni e trappole a chi invece semplicemente credesse che è reale ciò che ognuno può vedere. Farei ancora un passo avanti. Come si è visto, il discorso definitorio di Fortini si rivela un lucido e ben congegnato involucro dove le negazioni, le abrasioni di ogni significato positivo, prevalgono sulle afferma:doni stabilmente afferrabili. Di che cosa Fortini ci sta parlando? Ci parla davvero di comunismo? Il contenuto didascalicamente, dichiaratamente offerto è davvero il contenuto reale? La definizione che ci offre Fortini è in realtà un gesto pseudo-discorsivo, il calco vuoto di un discorso impossibile, l'inarcatura retor.ica che aspetta l'avvento di un evento reale. Questo evento reale ha qualcosa di solenne e di terribile, di ecclesiale e di massonico: consiste nella « gestione sovraindlviduale delle esistenze ». Guai a chi vi si opporrà, felice colui che saprà favorirla con la più umile e amorevole cedevolezza. I flessibili e fioriti rampicanti sii attorcono su un'asse di ferro. L'accostamento di contundente, tagliente durezza metallica (qui, poco sopra, « durezza e odio») e di delicatezze idH:liche, di pasquali fioriture, è un accostamento molto amato da Fortini ed è fonte di innumerevoli « metafore ossessive ». A questo punto, di nuovo, dopo le parole « flessibilità », « amore », « fiorire », ha inizio un altro, più severo capoverso: Il comunismo in cammino (un altro non ne esiste) è dunque un percorso che passa anche attraverso errori e violenze tanto più avvertite come intollerabili quanto più chiara sia la consapevolezza di che cosa siano gli ailtri, di che cosa noi si sia e di quanta parte di noi costituisca anche gli altri. Comporterà che gli uomini s,ia!nousati Biblioteca Gino Bianco 13
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==