mune del marxismo, poi arrivano le correzioni e ::integrazioni mterpretative, che dilatano e fanno lievitare la piattezza, solo apparente, degli enunciati marxisti . . · Detto questo, non si deve pensare che Fortini sia una sorta di specialista della teoria marxista. Ne è piuttosto un osses-sivo devoto, un sospettoso custode. Se un compito si è dato, come critico e come · scrittore, questo compito è stato di glossare alcuni elementari enunciati marxisti, assunti come punt>i fermi di una dottrina cultural- . mente, politicamente non superabile. E di mostrare che -le più diverse forme di sapere umano, dall'analisi morale alla narrazione romanzesca, dall'antropologia all'espressione poètica, dalla religiosità ebraica o protestante allo studio dei testi letterari, possono organizzarsi e attorcigliarsi, come una rigogliosa vegetazione di rampicanti, into.rno al traliccio di ferro del marxismo. Come ogni eretico, Fortini è, in rapporto a1la tradizione marxista, un super-ortodosso. La sua aspirazione è sempre stata di mostrarsi, di fronte ai sacerdoti e ai tribunali dell'ordossia marxista, più fedele ancora di loro, più inventivamente e culturalmente dotato per assolvere il compito, molto delicato e impegnativo, di tenere in vita la lettera e lo spirito della dottrina. Nessuno più dell'eretico è legato ai principi. Nessuno è meno disposto a ridiscuterli. Fortini è uno degli ultimi esempi, credo, di una serie di intellettuali europei che hanno· sacrificato tutto il foro fantasioso e geniale acume critico al culto di una sostanziale ortodossia. A volte hanno sognato un Marx piuttosto diverso da quello reale. Hanno però fatto di Marx, non diversamente da quanto facevano i Partiti comun::isti de1la Terza interna2Jionale, un autore « trascendentale», l'autore che sintetizza l'epoca. E perciò integrabile, commentabile, da attualizzare. Ma non da ridiscutere nei suoi fondamenti. A questa serie di intellettuali fulminati dal marxismo, tutti troppo assorbiti dal filosofare per contrapporre a una dottrina affa. scinante e poderosa qualche prova empirica in èontrario; appartengono anzitutto alcuni dei ma~tri di Fortin::i: voglio dire Gyorgy' Lukacs, Èrnst Bloch, Walter Benjamin, J ean-Paul ·Sartre. È vero che, il loro marxismo, considerato sul piano dell'adesione ai testi di ·Marx,· è spesso fantasioso, impreciso, idealisticamente parziale. Ma quello Biblioteca Gino Bianco u
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