ca», più i 500.000 della « Stampa», più i 500.000 di «Panorama» ecc., più i milioni di « Gente », « Famiglia cristiana » ecc., più i milioni e milioni di teleutenti ... Ovviamente, non tutti i lettori del «Corriere», della «Repubblica», di « Famiglia cristiana», non tutti i telespettatori di Rai 1, 2, 3, Rete 4, Canale 5 ecc. sono vittime passive della pappa ideologica che tali media impongono, ma il quadro dei rapporti di forza resta impressionante. E' perfino ridicolo parlare di rapporti: semplicemente, in gergo sportivo, « non c'è partita ». E', ancora, il caso di precisare, per obiettività, che non tutti i giornalisti e collaboratori in genere si sono comportati come servi del potere? Ma quanto può influire sull'opinione della grande maggioranza dei lettori della « Stampa » l'indipendenza e l'onestà di giudizio di Norberto Bobbio? sui lettori della «Repubblica», i saltuari soprassalti di sincerità di Bocca? sui lettori dell' « Espresso», 1 le opinioni di Fortini o Lerner ...? Nulla, praticamente: la anomalia che rappresentano viene subito sommersa e cancellata nella gran massa di pappa. Porto un esempio concreto. Commentando sul « Corriere » (29-3-90) il programma televisivo di Sergio Zavoli La notte della Repubblica, dedicato agli anni del terrorismo, Giuliano Zincone sottolineava come la « minaccia totale » del terrorismo fosse stata un'« invenzione » del potere, un « pretesto » per rafforzarsi e governare peggio e più impunemente di prima. « Il programma di Zavoli - concludeva Zincane - dimostra quanto fosse friabile quella minaccia, e futile quel pretesto ». Ma a chi l'avrebbe «dimostrato»? chi poteva convincere oltre i pochi che lo erano già e non avevano bisogno di alcuna « dimostrazione »? Zincone preferiva sorvolare sullo scopo di quel programma, che non era già di arrivare alle sue conclusioni, ma di « dimostrare » semmai il contrario. Zincone aveva un bel richiamare il lettore all'evidenza che quei Moretti, Bonisoli, Fenzi, Balzarani in carne e ossa intervistati da Zavoli, cosi modesti intellettualmente e caratterialmente fragili, cosi comuni, normali, cosl simili a noi, non potevano essere « i mostri, i guerrieri fantasticati dai mass-media, gli ideologi astuti, i pazzi, i dementi, le donne e gli uomini di fronte ai quali le istituzioni italiane (l'esercito, il parlamento) hanno fatto finta di t-remare, hanno giurato che la democrazia poteva dav7 Biblioteca Gino Bianco
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