che non si senta abbandonato dai suoi attuali protettori. D'altra parte, Marino è probabi 1 lmente convinto di essere nella verità. Dobbiamo prendere atto che in questi anni s'è stabilita una nuova «verità». Una «verità» globale, su ,passato, presente, futuro. Per quanto riguarda il '68, questa «verità» sentenzia: il movimento di contestazione giovanile è stato puramente e semplicemente la matrice, il terreno di cultura .del terrorismo; ovvero, H terrorismo è il frutto, naturale e inevitabile, di quel seme. Questa opinione, questa « verità », condivisa dalla grande maggioranza da almeno un decennio, non ha smesso di ricevere continuo conforto e ghiotte conferme dalla crisi del comunismo su scala mondiale: Cina, Vietnam, Cambogia, Afghanistan, Cuba, Nicaragua, Urss, Europa dell'Est ... Mentre la demonizzazione di Stalin veniva estesa a Lenin e poi a Marx, e ancora a Robespierre, Rousseau (e bisognerà pur arrivare ai Levellers, a Spartaco, Tiberio e Caio Gracco, Mosé ... : ad Antigone, come vedremo, si è già arrivati), si procedeva di pari passo, tanto a livello storiografico che pubblicistico e ormai propagandistico, alla tiabi'1itazione progressiva del fascismo ... Recentemente è stata tentata la criminalizzazione della Resistenza: operazione non nuova, perché già praticata vittoriosamente dal dopoguerra fino alla soglia degli anni Sessanta, ribaltata negli ahni successivi ma non liquidata, tanto che ora riemerge più velenosa e arrogante di prima. Come il vincitore scrive la storia, cosl fabbrica ·l'opinione. Questa opinione, questa « doxa », questa « verità » - '68 uguale terrorismo - è il risultato di quasi vent'anni di sforzo congiunto dell'intero schieramento politico istituzionale, dal Msi al Pci, e di tutti i media (stampa di partito e « indipendente », tv di stato e privata). Chi non è aUineato con questa « verità »? Oltre qualche isolato galantuomo, presente in tutti i partiti, abbiamo Democrazia proletaria, una parte dei Verdi e dei Radicali; tra i media: « il Manifesto». Numericamente, il 10% circa dell'elettorato, che però, quanto a mezzi, in termini di potere effettivo, conta meno dell'l % . Provate a pensare ai 50.000 lettori del « Manifesto », da una parte, e dall'altra: i 700.000 del «Corriere», più i 700.000 della « Repubbli6 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==