Diario - anno VII - n. 9 - febbraio 1991

Pendeva a quel tempo davanti aUa Corte un processo tra due gran signori: il signor di Baciaculo da una parte, querelante, e il signor di Fiutapeti, convenuto, dall'altra. E la loro controversia era cosi ardua e sottile in linea di diritto che, per la Corte del Parlamento, era come sentir parlare ostrogoto. Ragion per cui, per ordine del Re, furono convocati i quattro dignitari più dotti e più panciuti di tutti i parlamenti di Francia, nonché i:l Gran Consiglio al completo e i più famosi accademici delle univers·ità non soltanto francesi, ma anche d'Inghilterra e d'Italia, come Giasone, Filippo Decio, Petrus de Petronibus e un mucchio di altri vecchi parrucconi. Cosl riuniti per quarantasei settimane, non erano riusciti a cogliere e tantomeno a definire il nocciolo della questione sl da poterne giudicare in un modo qualsiasi al lume del diritto, e n'erano talmente confusi e inveleniti che si cacavano sotto per la vergogna. Ma un giorno ch'erano tutti là, filobrighimpastoiati di cervello, uno di loro chiamato Du Douhet, il più esperto e prudente di tutti, parlò cosl: « Signori, è già gran tempo che siamo qui senza far altro che perdere il fiato e non riusciamo a toccar fondo né sponda di questa materia, che anzi quanto più cerchiamo di farvi luce tanto più oscura diventa. Ecco allora che cosa ho pensato. Voi tutti certamente avrete udito parlare di quel grande personaggio, chiamato Mastro Pantagruele, il quale nelle grandi dispute da lui pubblicamente e contro tutti sostenute, è stato riconosciuto uomo sapientissimo al di là di ogni possibilità del nostro tempo. Io sono dell'avviso di convocarlo, cosi che noi possiamo conferire con lui intorno a questo a.ffare, perchè, se non ne viene a capo lui, nessun altro mai vi riuscirà». Alla quale proposta, quei dottori e consiglieri unanimemente acconsentirono. E infatti lo mandarono subito a cercare e lo pregarono di voler riordinare e setacciare ben bene tutto il dibattimento e riferirne a ioro in quei termini ch'egli ritenesse conformi alla vera scienza del giure; e rimisero •poi nelle sue mani i sacchi con tutte le carte - titoli ed atti - che, messi insieme, facevano il carico di quattro asini ma di quelli coi coglioni. Ma Pantagruele vòlle sapere se quei due messeri che avevano impiantato la lite fossero ancora in vita, e gli fu risposto che sl. « Al66 Biblioteca Gino Bianco

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