FRANç01s RABELAIS I DADI DELLA GIUSTIZIA COME PANTAGRUELE FU INVITATO A DIRIMERE UN PROCESSO MERAVIGLIOSAMENTE OSCURO E DIFFICILE E COME GIUDICO' CON TAL SENSO DI GIUSTIZIA CHE LA SUA SENTENZA FU DICHIARATA ALTAMENTE AMMIREVOLE Un giorno Pantagruele, non dimentico delle lettere e degli ammonimenti di suo padre, volle mettere alla prova il suo sapere, e fece affiggere nei crocicchi della città ben novemilasettecentosessantaquattro enunciati su tutto lo scibile, attinenti alle questioni più controverse di ciascuna scienza. Per cominciare, in via della Paglia, si misurò con tutti i professori, studenti di filosofia ed altri oratori, e tutti li mise culo a terra. Poi, alla Sorbona, tenne testa a tutti i teologi per sei settimane, dalle quattro del mattino alle sei di sera, salvo due ore di intervallo per mangiare e ristorarsi, con licenza altresl per i dottori sorbonicoli di sbevazzare e rinfrescarsi alle loro abituali baccanelle. E a queste dispute furono presenti quasi tutti i signori della Corte: referendari, presidenti, consiglieri, magistrati della camera dei conti, segretari, avvocati e altri, come pure gli scabini della città, medici e canonisti. E notate che la più parte di costoro mordevano il freno, ma nonostante tutti i loro ergo e sofismi e paralogismi, li fece tutti di sale e dimostrò loro solennemente ch'essi altro non erano che vitelli togati. . Per cui la sua fama prese il volo e dovunque era un gran dire del suo sapere meraviglioso. Ne parlavano persino '1e donnette: lavandaie, ruffiane, rosticciere, coltellinaie e altre ancora, le quali, al vederlo passare, dicevano « E' lui! ». E lui ne prendeva piacere come Demostene, il principe degli oratori greci, allorché una vecchietta accoccolata, segnandolo a dito, disse « Ecco, è quello là! ». Biblioteca Gino Bianco
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