Diario - anno VII - n. 9 - febbraio 1991

pre questo pensiero: e se i Moderni si sbagliassero? Se non avessero talento? » (p. 64). 26 agosto. « Alla radio [ ...] programmi pazzeschi e noiosi, dalle oscure transizioni. Continuo con piacere le Memorie d'oltretomba. Sono arrivato ai Cento giorni. » (p. 67). 27 agosto. « A letto, senza sforzarmi di leggere le faticose elucubrazioni moderne, riprendo subito Chateaubriand: pagina stupefacente sull'esumazione di Napoleone a Sant'Elena. » (,p. 69). 31 agosto. Viaggio in proviincia, a Urt, la casa di famiglia. « Il crepuscolo, già inoltrato, d'una bellezza straordinaria, quasi insolito a forza di perfezione: un grigio ovattato e leggero non triste, banchi di foschia in lontananza dall'altra parte dell'Adour, la stradetta fiancheggiata da case tranquille, piene di fiori, una mezzaluna d'oro, davvero, rumori di grilli, come una volta: nobiltà, pace. Ho avuto il cuore gonfio di tristezza, quasi di disperazione: pensavo alla mamma, al cimitero dov'era, non lontano, alla "Vita". Sentivo quel gonfiore romantico come un valore ed ero triste di non poterlo mai dire "perché io valgo sempre di più di quello che scrivo" ... » {p. 72). 2 settembre. « Rientrato da Urt ieri pomeriggio: aereo strapieno d'un pubblico cretino [ ...] Rannicchiato nella poltrona, senza neanche aver slacciato la cintura, senza fare un gesto, ,per un'ora ho letto un po' dei Pensieri di Pascal, ritrovando sotto la "miseria dell'uomo" tutta la mia tristezza, il mio "cuore gonfio" di U. senza la mamma. (Tutto questo veramente impossibile a scriversi: quando penso all'asciuttez~ae alla tensione di Pascal). [ ...] La sera, stanco e irritato, a letto (radio impossibile, musica ultramoderna, suoni che non stavano né in cielo né in terra) ... » (pp. 73-74). 3 settembre. Ancora con i Pensieri di Pascal, che riesce a leggere « non senza profitto » al caffè, nonostante il trambusto e 'le distrazioni erotiche. (pp. 75-76). 5 settembre. Ribadisce a F.W. il suo giudizio sul libro M/S « di cui avevo già detto - e che altro dire? - che quel mondo mi era assolutamente inaccessibile». Al che, per tutta obiezione, F.W. « mi dice che dovrò un giorno spiegarmi sulle parti rifiutate della mia sessualità (in questo caso il sadomasochismo), di cui non parlo mai; ne provo una certa irritazione: anzitutto, in perfetta logica, come spiegarsi su ciò che non c'è? Non si può che constatare; e poi è scorag61 Biblioteca Gino Bianco

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