Diario - anno VII - n. 9 - febbraio 1991

cultura moderna, illuministica e industriale, era stato trasmesso dalle culture contadine, con i foro miti e riti, favole, tecniche di conoscenza e di sopravvivenza. . V. Dalle antiche saggezze, dalle culture preindustriali, dalle sue letture antropologiche, Calvino sembra aver ricavato soprattutto· un insegnamento: l'opportunità di tradurre ogni precetto morale in direttiva tecnica e metodica. La lotta fra il bene e il male, si traduce cosl in Calvino in termini moralmente neutri e perfettamente adatti ad un'epoca che teme la morale, che vuole liberarsene, e a cui senza che se ne accorgesse, come una volta disse George Orwell, è stata tagliata via l'anima. Non dunque di bene e male parlerà Calvino:· ma di riuscita o fallimento, energia o debolezza, precisione o confusione. Il bene per Calvino concide con lo star bene, l'essere nel pieno ,possesso·delle proprie facoltà, e saperle usare con la più felice e abile padronanza. La sua è stata una dedizione attenta e senza pause alla conservazione di questa saggezza vitale. Già nei primi racconti, dietro la trasparenza, il gioco, l'apparente innocenza, il clima da primo giorno della creazione, si sente la previdenza di chi sa che nessun bene ci viene dato gratis e illimitatamente. Si sente la tenacia di un programma. Fin dal principio i racconti di Calvino sono fiabe. Una morale le percorre da cima a fondo. La perfetta semplicità del ritmo narrativo non può nascondere un'evidente ragione allegorica. Calvino racconta, ma soprattutto ragiona. Sembra descrivere la realtà, seguirla senza pregiudizi nei suoi movimenti spontanei e imprevedibili. Ma la realtà che compare nei suoi racconti è già una tealtà catturata, caduta nella trappola, nella tagliola del suo stile affilato. E' un repertorio colorato di spoglie, è un carniere pieno di selvaggina (il termine inglese « game » significa tanto gioco che selvaggina), è una reticella piena di pesci morti o semimorti che vediamo dibattersi e guizzare ancora per pochi istanti. Forse è proprio qui la radice di quella saturnina melanconia dalla quale, soprattutto negli ultimi anni, pare che Calvino fosse affetto. Melanconia che invece era stata anch'essa preBiblioteca Gino Bianco

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