Diario - anno VII - n. 9 - febbraio 1991

più preziosa fra le facoltà mentali da conservare. L'occhio è per Calvino la prima manifestazione, il primo organo della mente. In questo non c'è solo •l'ovviopassaggio dalla mobilità giovanile alla pacata riflessività analitica e alla ponderazione dell'uomo maturo. C'è una diminuzione dell'ottimismo, un senso di perdita, la certezza che il mondo non è solido come sembra, ma può sparire e volatizzarsi davanti ai nostri occhi per questa semplice ragione: che noi possiamo volatizzarci e sparire dal mondo. Sotto la gaia, scienza della narrativa di Calvino c'è questa amarissima saggezza. Misantropia, certezza quasi ossessiva della scarsità dei nostri mezzi e delle nostre risorse, tendenza a tenere in esercizio facoltà che progressivamente si impigriscono, si intorpidiscono: la letteratura, come in Valéry, che si definiva « uomo di esercizi», diventa cosl in Calvino la palestra per questi esercizi della mente e della vista. La completa estraneità, d'altra parte, di Calvino allo spirito dell'avanguardia, gli ha anche impedito di credere che si possa fare 1 letteratura come semplice esercizio igienico di chi scrive. Anche quando è più spericolato e più di,sposto a fare esperimenti con le forme del linguaggio narrativo, Calvino non commette l'errore di trascurare le esigenze di chi lo leggerà. C'è sempre in lui una artigianale probità olassicistj,çaQ. uali che siano .le es,igenzedehl:'a,utore,, l'opera deve risultare,· alla fine, compiuta, perfetta e comprensibile. Deve soddisfare il lettore, deve assecondarlo. Mentre le avanguardie e molti scrittori estremistici della prima metà del novecento avevano negato provocatoriamente fa necessità di un rapporto di positiva comunicazione col pubblico, ·assolutizzando l'importanza del processo inventivo ed esibendone crudamente il carattere aleatorio, Calvino -restaviceversa un autore che costruisce opere e non manca mai di gratifica-re il. suo pubblico. Non solo: ,propone a .questo pubb~ico storie e fiabe accettabilmente scettiche, pessimistiche senza eccessi, e in definitiva rassicuranti. Per quanto il mondo possa peggiorare, rendere difficile o minacciare la vita culturale e biologica, Calvino si mette sempre dal punto di vista di chi non drammatizza: si controlla, trova i mezzi giusti per superare gli ostacoli, per sopravvivere e per uscire da ogni esperienza difficile ~on· il bottino di qualche nuova e preziosa briciola di saggezza.E' -il poeta dell'inizio, del perpetuo ricominciamento. Nella sua letteratura non si invecchia. L'invecchiamenBiblioteca Gino Bianco

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