ad usarla alterandone i poteri attraverso cannocchiali, itnicroscopi o perfino telescopi. Narrare vuol dire distanziarsi, mettersi altrove, trovare punti di osserva2ione imprendibili, fuori misura. E' cosl che Calvino esprime il suo disagio (che diventa· inconfessata ripugnanza) nei confronti di tutto l'umanesimo liberale o comunista, borghese o rivoluzionario. E' dal male e dalla noia della storia, dalle sue minacciose intromissioni, che Calvino cerca di preservare la propria letteratura con· una grande varietà di movimenti, spostamenti prospettici e giochi di fuga. Fuga: credo che sia questa una delle parole chiave per interpretare l'evoluzione o involuzione sperimentale della narrativa di Calvino. Calvino è soprattutto un bambino che fugge da un pericolo ridendo di paura, perché confessare la paura sarebbe impossibile al suo stile. Il suo sti-le è anzitutto questo: difficoltà o impossibilità di confessare paura, ripugnanza, odio, sconforto, desolazione, amore deluso, e ogni genere di passioni toccate o anche solo sfiorate dall'infelicità. Per questo Calvino e stato uno scrittore tanto amato. Tutti i suoi eroi sono la proiezione del suo letterario -ideale dell'io. Nella narrativa di Calvino non ci si fa mai male, non si versa una lacrima, non si emette mai né un sospiro né un grido, non si impreca e non si recrimina, non ci si lamenta e non ci si accusa. Non solo tutto questo non avviene: ma non potrebbe neppure essere detto. Ciò che rende acrobatica e ag.rle, sorridente e felice la narrativa di Calvino, è la sua terribile paura di tutto ciò che in realtà potrebbe capitare nella vita. Ed è anche questa la ragione per la quale uno stile perfetto e variato come quello di Ca'1vino, è anche uno stile notevolmente monotono, capace di esprimere una gamma estremamente ridotta di tonalità emotive. Il prezzo di questa perfezione stilistica è nell'impermeabilità al caso, al disordine e a1 l negativo. Neppure l'eros, che serpeggia cosl spesso, va mai al di là dell'attrazione infantile e della schermaglia umoristica. Da questa monotonia sostanzirue, da questa sorta di coazione fobica a sorridere sempre, a mostrare soltanto il lato vittorioso e ilare, o ritmicamente composto, del suo stile, Calvino ha cercato di Biblioteca Gino Bianco
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