do edificanti, un aspetto cosi poco riconoscibile. Il suo è un moralismo aurorale, con apparenze anti-morali. La lezione, la morale della sua favola è che la vita vince sul rifiuto e la paura della vit.,, il coraggio spericolato vince sul timore e sulla prudenza, il riso vince •sulpianto, l'energia sulla fiacchezza, il movimento sull'inerzia, !'-accortezzasull'illusione. Il ·suo rifiuto o timore dehlavita, la sua dubbiosa prudenza, la sua delusione, la sua debolezza, il suo rimpianto di ,qualcosa, anzitutto del mondo fiabesco e infantile, ma anche di quello pre-industriale, •tutto questo Calvino lo ha negato e astutamente nascosto per non turbare e scandalizzare i suoi lettori e i suoi critici. H1ctesibito invece ottimismo razionale e ludico, atletico buonumore nell'affrontare l'ondata nera e minacciosa che ci viene incontro dal futum, arte di scomporre ogni figura in figure più piccole, più elementari. Tutta la letteratura di Calvino è una scuola di smontaggio e _diriduzione a pochi elementi primari poi ,ricomposti in arabeschi capaci di produrre effetti di complessità. Per sentirsi al sicuro e al riparo dal rischio della confessione, delle affermazioni gravi e compromettenti, Calvino deve sempre trattare i suoi lettori un po' come bambini. La sua letteratura è una bella sala pedagogica: pareti bianche, vetri su cui spiccano allegre figure a colori, scatole di costruzioni e giocattoli qua e là sul pavimento, lettere dell'alfabeto ingrandite e sparpagliate. Al lettore Calvino offre ogni volta questa meravigliosa opportunità regressiva: tornare indietro nel tempo, ricominciare dagli elementi semplici, riprendere dalla scuola elementare e media o dali' asilo, nel punto in cui i giochi della vita non sono fatti e il cammino del tempo non è ancora diventato quello che in realtà è: irreversibile. II. Come ogni autore di fiabe, Calvino è dunque un moralista e un pedagogo. Come ogni autore fantastico, è ispirato da una fondamentale misantropia. Come ogni autore umoristico, è tentato dalla stilizzazione caricaturale. Come ogni scrittore attratto dalla scienza, crede più nella natura umana che nella storia, più nella ripetizione che nella creatività. Biblioteca Gino Bianco
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