QUALCHE VOCE DI VECCHIO La poesia di Giorgio Caproni è uscita postuma su « Marka » n. 28, dicembre '90, e successivamente sul« Mercurio-La Repubblica» del 19.1.91. Lo stesso supplemento (5.1.91) ha pubblicato la lettera di Ernesto Rossi, con alt-rescritte dal carcerè. L'intervista a Giacomo Manzù, di cui si riportano alcuni brani, è uscita sulla «Repubblica» del 19.1.91. Il testo di Mario Luzi è preso dal « Messa·ggero» del 7.1.91. Le parole di Norberto Bobbio concludono l'intervento pronunciato il 16.1.91 per celebrare iii centenario della Camera del Lavoro di Torino, su cui hanno riferito i giornali del giorno successivo. Questi testi non li siamo andati a cercare. Li abbiamo incontrati su quella stampa che, nonostante tutto, continuiamo a scorrere più o meno distrattamente, per abitudine. Ci hanno colpito proprio perché contraddicono lo stile dominante nelle comunicazioni di massa, in cui pure hanno trovato spazio, quasi per caso. Non è invece un caso che si tratti di voci di vecchi. Due poeti, Caproni e Luzi, testimoniano il disgusto per l'oscenità della classe politica e la degradaz-ionesociale del paese. Dalla galera fascista, Ernesto Rossi, già fa. vorevole all'intervento nelila I' Guerra Mondiale, s'interroga sul ,senso di quella carneficina. La semplice e terribile frase di Bobbio, cosl lontana dal formalismo giuridico che gli ha fatto definire « guerra giusta» la guerra Usa-Iraq. In.fine Manzù, che ricorda un tempo in cui molti italiani vivevano una vita in tutto simFlea quella riservata oggi ai nuovi paria, gli extra-comunitari. GIORGIO CAPRONI SHOW Guardateli bene in faccia. Guardateli. Alla televisione, Biblioteca Gino Bianco 29
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