Diario - anno VII - n. 9 - febbraio 1991

mula consentiva). Sbagliavamo. Conseguenza dell'aver tolto di mezzo la formula, è che ora si può condannare anche in caso di insufficienza di prove. Quella che sembrava una garanzia si rivela una prepotenza. A questo punto ripristiniamo subito la vecchia formula, incivile e lesiva fin che si vuole, ma che almeno, in mancanza di prove, assicurava l'assoluzione. Lo stesso discorso temo valga anche per la libertà provvisoria. Che oggi, anche per reati gravissimi come l'omicidio, l'imputato possa restare a piede libero fino a che la condanna non sia diventata definitiva, rappresenta un progresso rispetto alla prassi precedente della carcerazione preventiva. Ma a mano a mano che la telenovela si avviava all'epilogo, e nei giorni di attesa della sentenza, mi sono chiesto più volte se non sarebbe quasi stato meglio, nell'interesse della gius-tiziae degli imputati, che Sofri e compagni si fossero presentati al processo in stato di detenzione, o che almeno la condanna producesse l'effetto deHa loro automatica carcerazione. In queste condizioni e con queste conseguenze, avrebbe la giuria pronunciato quelle condanne? Perché, non dobbiamo illuderci, il cosiddetto uomo della strada, categoria in cui rientriamo tutti, compresi i giurati e i magistrati di carr-iera, ragiona pres,sappoco ,in questi termini: sono stati condannati, ma non si trovano forse in libertà? Sofri sta a casa sua, in famiglia, viaggia, fa quel che gli pare, protesta, tiene conferenze, scrive libri: di che si lamenta? Ventidue anni sono tanti, ma per ora sono soltanto sulla carta: ci sarà l'Appello, la Cassazione, cose che vanno per le lunghe, intanto sono liberi ... Se il diritto alla libertà fino alla condanna definitiva ha come conseguenza pratica la « facilità » della condanna, ecco un altro bell',istituto di civiltà che si traduce in barbarie. Torno a chiedermi se non era più serio che giudici e giurati si trovassero di fronte alla responsabilità di decidere per la libertà o per la carcera2Jionedegli imputati con effetto immediato. Questi nuovi strumenti cosi moderni, questi giocattoli cosi progrediti sembrano fatti apposta per lo sport preferito dagli italiani: il rinvio, lo scaricabarile. Cerco di mettermi nei panni (nella testa e nelle trippe) di un giurato o di un giudice: anche se soggettivamente ho molti dubbi, anche se oggettivamente non ci sono prove di responsabilità degli imputati, con questa sentenza facciamo contento il dottor Pomarici e 21 Biblioteca Gino Bianco

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