Diario - anno VII - n. 9 - febbraio 1991

di Milano, carabinieri e polizia, la vedova e i figli di Calabresi, i politici, la stampa ... Ci contava un sacco di gente. Purtroppo per Pomarici, non è successo niente del genere (le contraddizioni semmai sono state di Marino). Si contava che dall'esterno arrivasse qualche testimonianza che avvalorasse il « teorema»: purtroppo per Pomarici, nessuno s'è fatto vivo. Che nel clima generale di questi anni, e nel clima specifico creato intorno al caso, Pomarici non abbia trovato un cane che gli venisse in soccorso, non un pentito bisognoso di sconti, che non sia spuntato nessuno a caccia di pubblicità, neanche un mitomane ..., mi pare un dato da non trascurare. Dopo essermi compiaciuto che una classe operaia sconfitta, delusa e smarrita abbia prodotto un solo Marino, forse dovrei complimentare l'intero popolo italiano, conformista fin che si vuole ma non ancora del tutto degradato e incarognito ... Pomarici s'è comportato come quel giocatore che « sente » · arrivare il suo momento di fortuna (è stato Pomarici a sostenere nel corso di questo processo il valore probatorio delle « sensazioni di pelle »). Purr avendo in mano -solouna coppia, fa una forte ,puntata. Per renderla credibile, « maschera » (finge di avere) un ~ris e chiede due carte: può centrare i1 l ,poker, il full, il tris, o almeno la doppia coppia. Ma resta con la· coppia di partenza. E' cosl che ,si trova l'accusa, alla fine della fase istruttoria. Potrebbe ritirarsi dal gioco, se non ci fosse di mezw quella grossa puntata, che non impegna il solo Pomarici, ma la Procura, i ca,rabinièri, l'opinione pubblica. Diventa obbligatorio bluffare, anzi barare. Non s'è trovata la minima prova? Poco importa, basta invertire le parti. Non tocca più aU'accusa di provare fa colpevolezza degli imputati, sono gli imputati che devono provare la loro innocenza. Quando, per fare un solo esempio di quelia che è stata la ,strategia del processo, vedevo Sofri impegnarsi a fondo per dimostrare che quel 13 maggio 1972 a Pisa non c'era stato un solo momento in cui si fosse trovato a tu per tu con Marino, mentre il 20 successivo a Massa probabilmente Marino non era neppure presente, mi venivano i. brividi. Invece di provare che l'ordine di uccidere Calabresi fu dato, l'accusa e la Corte hanno ritenuto più che sufficiente che quell'ordine poteva esser stato dato, che non si poteva escludere, dal momento che la difesa non era riuscita a ·portare la prova certa che non poteva esser stato dato! (Per tacere 14 Biblioteca Gino Bianco

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