gnanti, i tassisti, gli avvocati, i barbieri, i bancari, i baristi, gli industriali, i pizzicagnoli ecc. « Un giudice è un uomo come un altro »: quante volte abbiamo sentito questa giaculatoria sdrammatizzante per provvedimenti arbitrari, sentenze inique, errori giudiziari, abusi, casi di corruzione e altri comportamenti illeciti o non ortodossi in cui fossero coinvolti dei giudici ... « Un giudice è un uomo come tutti ». Fin troppo! Per la precisione: come tutti quelii della sua classe, che è la classe media dominante, della quale rappresenta gli interessi, le idee, i sentimenti, le nevrosi. Solo che esistono delle regole che andrebbero rispettate. Come all'ingegnere competono i calcoli e al medico la diagnosi e la cura delle malattie, cosl al giudice in materia penale compete di stabilire le responsabilità personali, configurare i reati, determinare le pene. Ma mentre un ingegnere, un pilota d'aereo, un medico, qua-le che sia la loro ideologia, sono obbligati al rispetto di leggi oggettive, le decisioni del giudice godono d'una larghissima discrezionalità. L'inosservanza delle regole da parte dell'ingegnere, del pilota, del medico possono provocare il crollo dell'edificio, la caduta dell'aereo, la morte del paziente: i danni, spesso gravissimi, prodotti dagli errori e trasgressioni dei giudici sono sempre opinabili, mai oggettivabili, non quantificabili, e naturalmente non punibHi. Eppure anche per il giudice esistono alcune poche regole fondamentali: una ddle quaili,che ha sempre avuto valore in qualunque ordinamento giuridico, in ogni tempo e luogo, una regola che conoscono anche i bambini, e che nessuno oserebbe contestare, prescrive: in dubio pro reo, nei casi dubbi si deve assolvere. So bene che il dubbio può anche essere paralizzante; e che in molti casi il dubbio fa comodo, è la scusa per lavarsene le mani, è la• scappatoià per non colpire interessi forti, personaggi importanti; so bene come un'abile difesa riesca a ingigantire vizi puramente formali e dubbi accessori fino a oscurare l'evidenza e capovolgere la verità ... Ma il caso -in questione non è di quelli in cui il dubbio riguardi dettagli o sfumature; non è un caso ambiguo, con delle ombre; non si tratta di quel genere di dubbi che potrebbero tormentare persone . ultrascrupolose, coscienze particolarmente delicate ... Qui il dubbio è totale, sostanziale, clamoroso, ed è già una bella forzatura parlare di dubbio. I giudici si sono•comportati come persone che in una stanza buia abbiano preteso di vedere cose che non era assoli.1tamente 11 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==