mente, in forza di quella demonizzazione «oggettiva» dell'avversario che è stata uno dei frutti più tossici d'una cultura marxista mal digerita. Che atteggiamento si deve prendere nei suoi confronti? Per noi, come impone la Costituzione, Sofrì è innocente fino a sentenza. Ha diritto al rispetto di tutte Ie garanzie in suo favore. Il giudice dirà, il collegio giudicante vaglierà le prove, i difensori faranno l'opera loro. Se ha commesso il delitto che gli viene imputato, meglio farebbe a confessarlo lui stesso se vuole resta,r fedele a quella cultura del ~ beau geste » che ne ha finora caratterizzat~ i comportamenti. Ma non si dica che i1 tempo trascorso cancella la responsabilità, né che un'ubriacatura di massa giustifica il delitto. Tra il partecipare a cortei di piazza e uccidere a sangue freddo c'è di mezzo un oceano. Se Adriano Sofri risultasse colpevole, saranno lui e la sua coscienza a presentarsi, da soli, dinanzi alla legge. La legge di Socrate, la legge della città, che alla lunga la vince su quella di Antigone. Il pezzo si presterebbe a molte considerazioni. Che cosa non avrebbe fatto Kraus di una scrittura cosi vanitosa, arrogante e vigliacca! A me, che non sono Kraus, basta sottolineare un paio di cose, del resto più che evidenti. Nonostante la precisazione che Sofri deve considerarsi « innocente fino a sentenza», da tutto il brano trasuda, trabocca il desiderio spasmodico che Sofri sia colpevole: desiderio che diventa volontà, volontà che si traduce in certezza. Intanto, la responsabilità morale e politica di. Sofri in ordine a quell'omicidio è data per dimostrata. Che Lotta Continua sia stata una sciagura per l'Italia, per la classe operaia, e per i suoi stessi militanti, traviati da cattivi maestri come Sofri, su ciò « si è fatta chiarezza da tempo e non c'è dunque ragione di ritornarci». Ma ora - finalmente! - c'è .hl delitto, l'assassinio « consumato gelidamente », logica conseguenza di « una cultura marxista mal digerita» e di una prassi criminale. E' ciò che Scalfari e i suoi pari aspettavano da tempo per chiudere definitivamente la questione. Se i ringraziamenti a Pomarici non sono esplicitati, va da sé che Pomarici e gli a:ltri autori dell'anomala istruttoria ne abbiano tratto conforto e incoraggiamento a proseguire imperterriti nella loro arbitraria costruzione. Scontato l'appoggio della destra, ecco arrivare, e con la massima sollecitudine, quello della sinistra per bocca del suo più prestigioso portavoce. Però tutto questo - l'atteggiamento di Scalfari, del « fronte laico», del Pci verso il '68, nonché l'odio personale per Sofri - non 9 Biblioteca Gino Bianco
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