Diario - anno VI - n. 8 - giugno 1990

turo ci prepareremo? Se non si sa godere per il ritorno della primavera, come faremo ad essere felici in un'utopia che ci risparmi il lavoro? In che modo sfrutteremo il tempo libero, che le macchine ci largiranno? Io ho sempre sospettato che, se i nostri problemi economici e politici verranno effettivamente risolti, la vrita diventerà più semplice invece che più complicata e che il tipo di piacere che si ricava nello scovare una primula precoce, sarà ben maggiore del tipo di piacere che si ricava mangiando un gelato sull'aria di un Wurlitzer. Credo che, conservando il proprio amore onfantile per alberi, pesci, farfalle e - per tornare al punto di partenza - rospi, ci si prepara meglio un pacifiico e onesto futuro, mentre invece sostenendo che nulla de,ve essere ammirato, t•ranne l'acciaio e il cemento armato, si rende più probahlle una situazione in rui gli esseri umani non avranno altro sfogo per le loro ·suipemlueenergie se non l'odio e l'adorazione di un qualche duce. Ad ogruimodo, la primavera è arrivata anche a Londra N. 1 e nessuno può impedirvi di goderne. Questo è un pensiero rassicurante. Quante volte mi sono fermato a osservare gli amoni dei rospi o un paio di lepri impegnate in uno scontro di boxe tra i giovani stocchi del granturco, e ho ,pensato a tutte le persone :importanti che sarebbero state liete di vietarmi quel piacere, solo che avessero potuto. Ma, per fortuna, non possono. Finché non siete veramente malato o soffrite la fame o avete paura o vi trovate rinchiuso in una prigione o in un villaggio turistico, la primavera è sempre primavera. Le bombe atomiche si ammassano nelle fabbriche, le •polizies'aggirano minacciose per le città, le menzogne piovono dagli altoparlanci, ma la terra continua a girare intorno a:l ·sole e né i dittatori né i burocrati, per quanto profondamente ostili alla cosa, sono iin grado di impedirglielo. 86 Biblioteca Gino Bianco

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