ra. Qualche volta, quando uscite a passeggio e cercate di aprirvi un cammino tra i f:ichi d'India, notate che il terreno sotto i piedi presenta gibbosità piuttosto regolari. E solo questa regolarità vi fa capire che in quel momento state camminando su degli scheletri. Quando si attraversa il quartiere ebraico ci si fa un'idea di che cosa dovevano probabilmente essere i ghetti medioevali. Sotto i governatori mori gli ebrei potevano possedere terra solo in certe aree ben delimitate e, dopo essere stati trattati in questo modo per secoli, hanno ormai cessato di soffrire per il sovraffollamento. Molte strade sono larghe meno di due metri, le case sono tutte prive di finestre; ovunque bambini con occhi arrossati e malati, e in numero incredibile, come nubi di mosche. H centro della strada è generalmente percorso da un rivoletto di orina. Nel bazar prolifiche famig1ie di ebrei, che portano tutti un lungo camice nero e piccoli zucchetti neri. Lavorano in oscuri cubicoli simili a cantine e infestati da mosche. Un carpentiere siede sulle gambe incrociate davanci a un preistorico tornio e fabbrica gambe per sedie con fulminea velocità. Aziona il tornio con un arco nella mano destra, guida il cesello con il piede sinistro e, dopo aver trascorso la vita in quella posizione, si trova con la gamba sinistra deformata. Accanto a ,lui il nipotino di sei anni già comincia ad apprendere i rudimenti del mestiere. Stavo passando davanti ai cubicoli dei ramai, quando qualcuno si accorse che accendevo una sigaretta. Immediatamente dalle scure caverne intorno si precipitò una massa di ebrei, molti dei quali vecchi nonni con maestose barbe grigie, e tutti chiedevano come impazziti una sigaretta. Persino un cieco, che si trovava al fondo di uno degli stalli, udita la parola sigaretta ne strisciò fuori, e con la mano brancolava nell'aria. In un minuto avevo distribuito l'intero pacchetto. Nessuno <li questi, suppongo, lavora meno di 12 ore al giorno, eppure ciascuno considera una sigaretta un lusso che non potrà mai permettersi. Siccome gli ebrei vivono ii.ncomunità autosufficienti, essi pracicano gli stessi mestieri degli arabi, tranne l'agricoltura. Venditori di frutta, vasai, argentieri, fabbri, macellai, cuoiai, sarti, acquaioli, 75 Biblioteca Gino Bianco
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