Diario - anno VI - n. 8 - giugno 1990

del socialismo è del tutto diverso da quello del socialista formatosi sui libri, un gradino più su. Per il comune operaio, il tipo d'operaio che s'incontra in qualunque pub il sabato sera, il socialismo non è molto di più che salari migliori, meno ore lavorative e nessuno che ti tiranneggi. Per i1 tipo più rivoluzionario, quello che partecipa alle marce della fame ed è sulla lista nera dei padroni, la parola socialismo è una specie di grido di riscossa contro le forze dell'oppressione, una vaga minaccia di violenza futura. Ma, a quanto risulta alla mia esperienza, nessun vero operaio afferra i sottintesi più profondi del socialismo. Spesso, a mio avviso, è socialista più autentico del marxista ortodosso, perché ricorda, cosa che l'altro cosl spesso dimentica, che il socialismo significa giustizia e dignità. Ma ciò che non afferra è che il socialismo non può essere ristretto alla mera giustizia economica e che una riforma di tale vastità è suscettibile di operare immensi cambiamenti nella nostra civiltà e nel nostro modo di vivere. La sua visione del socialismo avvenire è una visione dell'attuale società da cui sono stati esclusi i peggiori abusi e con l'interesse imperniato sulle stesse cose di oggi: vita di famiglia, lo spaccio di bevande alcoliche o pub, il calcio e la politica locale. Quanto allo aspetto filosofico del marxismo, tutto quell'insieme di sofisticherie con le sue tre misteriose entità, tesi, antitesi e sintesi, non ho mai conosciuto un operaio che nutrisse per esso il più lieve interesse. È vero naturalmente che moltissimi individui di origine operaia sono socialisti del tipo libresco, teorico. Ma non si tratta mai di individui che siano rimasti operai; voglio dire che non lavorano con le mani. Appartengono o al tipo di cui ho parlato nel precedente capitolo, quello che s'insinua nel ceto medio attraverso l'intellighenzia letteraria, o al tipo che diventa deputato laburista o un elevato funzionario dei sindacati operai. Quest'ultimo tipo è uno degli spettacoli più desolanti al mondo. Egli è stato scelto per battersi a favore dei suoi compagni, e que1lo che tutto ciò rappresenta per lui è un posto comodo e la possibilità di «migliorare». Non soltanto mentre si batte, ma per il fatto stesso di battersi contro la borghesia egli stesso diviene borghese. E intanto è possibilissimo che sia rimasto un marxista ortodosso. Ma devo ancora trovare un minatore, un metallurgico, un cotoniero, uno scaricatore, manovale o altro lavoratore del braccio, che sia « ideologicamente » preparato. 60 Biblioteca Gino Bianco

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