Diario - anno VI - n. 8 - giugno 1990

compie è molto importante (altrimenti non avrebbe sufficiente pa- ~ienza), e soltanto allora sarà un valoroso condottiero. Dio lo scampi dall'essere un uomo: se sarà un uomo, amerà qualcuno, avrà pietà di qualcuno, penserà a ciò che è giusto e ingiusto. Si comprende che fin dall'antichità abbiano inventato apposta per loro la teoria del genio, perché essi sono il potere. » (Lev N. Tolstoj, Guerra e pace, vol. III, parte prima, cap. 11) « ... quando -l'azione è ormai evidentemente contraria a ciò che tutta l'umanità chiama buono e anche girusto, gli storici adducono il concetto redentore di grandezza. La grandezza sembra escludere la possibilità di misurare il bene e il male. Per l'uomo grande il male non esiste. Non esiste misfatto di cui possa essere incolpato colui che è grande. « "C'est grandi " dicono gli storici, e allora non esiste più né il bene né i'l male, ma esiste ciò che è grand e no. Grand è il bene e il non grand è H male. Grand è una qualità propria, secondo le loro idee, di certi particolari animali, che essi chiamano eroi. E Napoleone, che fugge a casa in pelliccia, abbandonando non solo i compagni che periscono, ma (,secondola sua opinione) gli uomini che esso stesso ha condotto là, sente che c'est grand, e la sua anima è tranquilla. « " Du sublime ( egli vede qualcosa di sublime in se stesso) au ridicule il n'y a qu'un pas " dice. E tutto il mondo per cinquant'anni ripete: " Sublime! Grandi Napoléon le Grandi Du sublime au ridicule il n'y a qu'un pasl " « E a nessuno viene in mente che il riconoscere una grandezza che non può essere misurata con la misura del bene e del male, equivale a riconoscere fa propria nullità e incommensurabile piccolezza. » {Lev N. Tolstoj, Guerra e pace, vol. IV, parte terza, cap. 18) « La nostra concezione della grandezza è quella medesima che ha ispirato tutta la vita di Hitler. [ ... ] Biblioteca Gino Bianco 41

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