modo. Sono i migliori fra coloro che non sopportano di starsene con le mani in mano, che vogliono influire sulle cose, « incidere sulla realtà». Per costoro la politica è il massimo di moralità che si può richiedere. Purtroppo non c'è uomo ,politico, neppure il più corrotto, che non dica questo della politica e di se stesso. Lo scopo, l'orizzonte è sempre invariabilmente questo: fare il bene attraverso il male, « sporcarsi le mani », mettersi con i peggiiori,individui, nelle pratiche più dubbie, per volgere tutto e tutti in direzione del meglio... Credono nei miracoli! È questa la più grande illusione dei pensatori politici: idealizzano il realismo dell'uomo d'azione, immaginano che la sua azione sia più reale di quella di un attore, di un'infermiera o di un tappezziere. II. Non faccio il tifo per una squadra di calcio, leggo sporadicamente i giornali, ignoro quasi sempre regolamenti, leggi e decreti. Non desidero nessun avanzamento di carriera. Non chiedo fondi di ricerca. Non chiedò niente a1la pubblica amministrazione. Evito finché posso ogni rapporto con la burocrazia. Rinuncio a priori a qualsiasi eventuale beneficio raggiungibile con domande in carta da bollo, compilazione di moduli appositi. Gli organi coHegiali,le commissioni competenti, i comitati mi spaventano. Alle riunioni, ai consigli di dipartimento, di facoltà e di corso di laurea cerco di partecipare il meno possibile, e, se sono presente, non riesco a seguire un oratore per più di un minuto. Se per qualche ragione resto in aula un'ora intera, ne esco disgustato e frustrato, con un accresciuto senso di estraneità per 1a « cosa pubblica ». Allora (come mi è capitato una volta dopo aver assistito a un consiglio di facoltà più lungo del solito), sebbene non creda in Dio o nel Dio dei cristiani, sono tentato, per rinfrescare lo spirito e per evadere, di entrare nella prima chiesa che incontro, rifJettendo che, dopotutto, la metafisica immaginosa e i riti più ela36 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==