I 1 d i 1 e t t a n t i s m o n o n b .a1st a . La mia antipatia per Ja cultura ufficiale e gli specialisti dovrebbe indm1mi a un atteggiamento pregiudi~ialmente non sfavorevole verso i poeti per hobby e l pititori della domenica. Se è vero che le loro opere <Sonomediamente peggiori (ma di pochis,s.imo)rispetto alla produzione professionistica, in compenso sono molto meno ingombranti. Ho sempre pensato che arte, letteratura, filosofia ecc. non dovrebbero rappresentare la principale fonte di sus,sistenza di chi ,le pratica. Sarebbe augurabile che questa dipendesse invece da un lavoro 1socialmente utile, da svolgere eventualmente part-time. Ciò avrebbe l'effetto di « no11malizzare » un po' questi' personaggi, contenendone iilnarciisismo entro limiti più sopportabili, e soprattutto diminuirebbe sensibHmente fa produzione obbligata e lo spaccio di opere inutili. Spinoza e Rousseau, che avevano a cuore l'indipendenza del loro pensiero, continuarono a pulire lenti e a copiare carta da musica anche quando avrebbero potuto fare gli intellettuali full-time. Tolstoj, che non ne aveva alcun bisogno, dedicava parte del suo tempo ai lavori agricoli e a fabbricare sti1 val:i. Conrad navigò per vent'anni, cominciando come mozzo iper arrivare .al grado di capitano. T.E. Lawrence aveva fatto .l'ar,cheologo,l'agente segreto e al culmine della sua popolatltà si arruolò sotto falso nome nell'esercito, dove servì per un decennio fino alla morte. Kafka, che non amava il suo <impiego,pur esercitandolo sempre col massimo scrupolo, non si accetitòmai come scrittore di professione; avrebbe desiderato fare il falegname, il contadino, il giardiniere: « Non c'è niente di più behlo di un mestiere puro, tangibile, di utilità generale, - confessava a Janouch. - Il lavoro intellettuale strappa l'uomo dalla comunità, mentre il lavoro manuale lo porta verso gli uomini. » Forse Wittgenstein non fu un maestro elementare ideale e Simone Weil non poteva essere un'abile operaia, ma sul loro impegno non c'è da dubitare. Hopkins, Gotthelf e Milani furono prima di tutto ministri del culto e educatori. Gadda fece l'ingegnere per molti anni. CéHne, Benn, W.C. Williams non smisero mai l'esercizio della professione medica, Primo Levi quella di chimico... Ma per alcuni di questi intellettuali il secondo lavoro era •inrealtà il primo, altri ,l'avevano scelto volontariamente. Quando invece vi fossero costretti, sorgerebbero ,problemi d'altro genere: quanti si farebbero curare dal medico-musicista? chi ,si fiderebbe dei BibliotecaGino Bianco 27
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