bili -confusioni con Montimorency, Montgolfier, Montalembert, Montherlant, Yves Montand e qualcun altro, è però scongiurato il pericolo di più incresciosi scambi con Ja marchesa di Montes:pan, 1a duchessa di Montpens,ier, Lola Montez, Maria Montessori, nonché con Monteverdi, Montecuccoli, Montgomery, Montale, Montanelli, Montezuma... Parlavo all'inizio di « caccia all'errore». Ma la caccia può dare gusto solo se presenta qualche difficoltà. Mentre g1i errori nella nostra carta stampata sono tanti e tali che la loro ricerca richiederebbe la stessa fatica che prendere formiche in un formicaio. D'ahra parte, errori e lettori convivono felicemente: l'ignoranza di questi favorisce la pro1iferazione di quelli, che quanto più crescono tanto più mettono i Jertori a loro agio, in un'allmosfera comoda, confortevole, come a casa propria, dove si può stare in mutande, stravaccati in poltrona, i piedi sul tavolo, a bere birra daHa lattina, ruttando piacevolmente. Una simbiosi redditiziia e feconda. E dunque, se ha senso parlare di caccia, non può che es·ser quella in cui gli errori, veri e propri eserciti, cercano di stanare e sol'prendere il lettore ancora in possesso di media cultura, una specie in via d'estinzione (ma non protetta) i cui ultimi esemplari si aggirano malinconicamente in un territorio fattosi sempre più ost,ile. Già depresso dall'assenza di pastura che non sia disperatamente sdpita, molestato da petulanti sciami di refusi, negligenze, .svarioni, lo sparuto animale deve poi temere il brUJttoincontro con l'er-rore marchiano, 1a bestialità spudorata, che scoprendo i canini e ringhiando gli ricorda trucemente la sua condizione di abusivo, d'intruso, di vagabondo sgradito e sospetto. Non gli resta che preci,pi-tarsiin qualche vecchia tana abbandonata dove sfogliare raccolte di giornali di quarant'anni fa, infaociti di 'menzogne e scemenze non meno di quelli odierni, ma tipograficamente cosl corretti che il povero animale da cacciato può tornare a giocare la parte del cacciatore: onorevolmente, ché la preda era rara. 26 BibliotecaGino Bianco
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