Diario - anno VI - n. 8 - giugno 1990

per simboli o memorie del passato. H giovane che oggi leggesse lo epitaffio dannunziano, che ha ancora i,lpotere di ri•vo'ltarmi, resterebbe più che altro a:1lihito, incapace di venirne a capo, come di fronte a un idioma sconosciuto. Non c'è pericolo che queste « zone ,sacre » vengano profanate da folle non decentemente vestite, schiamazzanti, dedite a merende e bevute, con cani sciolti o al guilllzaglio, come teme il severo cartello posto all'ingresso. Solo uno come me, che ·si trova eccezionalmente da queste partii e non a1::1asciare, detesta l'a1bergo, i bar, i negozi (la vita!), può avere di questi bisogni, di stare un po' coi .:morti per riprendere an1mo, consolandosi del presente con il passato, qualunque esso sfa. Ci sono venuto due volte e non ho mai trovato nessuno. Tra l'altro, ho potuto constatare che questo monumento, pur eretto con la volontà d'imporne prepotentemente la vista ('l'altezza della torre e la collocazione panoramica), in pochi decenni s'è amalgamato all'ambiente naturale, fino quasi a scomparire, mentre il paesaggio appare sconvolto da ciò che è stato costruito nel mezzo secolo successivo. Un tempo il mio senso etico e es.tetico auspicava la -sparizione di consimili monumenti: es.pressioni retoriche, glorificazioni del massacro. Oggi sarei disposto a battermi per conservarlo. Approvo che si spenda pubblico denaro ,per tenerlo in ordine e che si dia alloggio e stipendio a un custode. L'anacronistico Sacrario ha finito per diventare davvero « zona sacra », sottratta agli orrori del progresso. Se non ci fosse, lo spazio sarebbe occupato da alberghi, impianti sportivi, villette, discoteche ... Meglio, molto meglio lo stile onestamente accademico dello ing. Raimondi e dello scultore Castiglioni. Perfino un orrore come l'Altare della Patria, che ancora ,pochi anni fa avrei volentieri fatto saltare con la dinamite, se dovesse per qualche motivo scomparire, da che cosa sarebbe sostituito? Uno stadio? un ministero? un supermarket? un mega-parking? Con questa clas·se politica, questi capitalisti, intelJettuaH, artisti, architetti che ci ritroviamo, è possibile solo il peggio. Preferisco non rischiare. Mi tengo anche l'Altare della Patria. C a c c i a a 1 1e t t o r e . Non c'è quasi giorno in cui « la Repubblica » non sia costretta a qualche smentita o rettifica, che riBiblioteca Gino Bianco 23

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