tame superfluo in quantità sempre maggiore, esaltandolo e propagandandolo. In un mondo ,sempre più simile a un'immane pattumiera, i cukori di Marinetti sono solo destinati a crescere. Nota. Per dare un'idea dell'opinione corrente su Marinetti da parte della critica più « avanzata », « moderna », « autorevole », ritengo utile riportare alcuni stralci da un articolo di Renato Barilli ( « Corriere della Sera», 26 novembre '87). Non è la prima volta che prendo a bersaglio Renato BariUi. In verità egli è l'esponente meno odioso della scuola o tendenza cui appartiene. Più rozzo, se vogliamo, ma anche più onesto, egli dice esplicitamente ciò che i suoi confratelli dicono in modo fumoso e furbesco, pur credendo negli stessi valori e praticando gli stessi metodi. Barilli ci risparmia la fatica di interpretarlo o, come s'usa dire, smascherarlo. Basta citarlo: « Ma qui sta il grande merito storico di Marinetti: l'aver inventato la formula dell'operatore totale, capace di apprestare un sistema d'idee a 360 gradi, pronto a rispondere su ogni problema culturale. Un erede del " Gesamtkunstwerk "lanciato ai suoi giorni da Wagner, ma emendato dagli aspetti ottocenteschi, riveduto e corretto alla luce delle nostre esigenze, e soprattutto della imrpane rivoluzione tecnologica del '900. Noi italiani dobbiamo rivendicare con la massima fermezza il vanto di aver partorito questo specialista della non specializzazione, che per esempio non ha eguali in Francia. Gli Apollinaire e Jarry non possono reggere al confronto, e si stenta pure a trovarli in Inghilterra o in Germania [ ... ] Forse un certo ritardo nostrano ha consentito che un individuo di grande talento facesse il balzo in un colpo solo. [ ... ] « Fatto sta che Marinetti inventa la figura del predicatore di una rivoluzione totale .i:n cui gli aspetti estetici si fondono inestricabilmente con quelli socio-politici. [ ... ] « Per il suo interventismo non c'è neppure l'alibi " etico ", che invece fun:dona a meraviglia nel caso di Jahier, di Gadda e di Comisso: questi vanno in trincea volentieri per solidarizzare con l'umile soldato d'Italia, per narrarne l'epica sommessa di sacrifici a non finire. Il capofila del futurismo, invece, ci va con ferrea coerenza per assistere alla prova generale della nuova guerra tecnologica. « E troviamo cosi l'inevitabile collusione 'Col fascismo, nei cui confronti Marinetti può vantare sicuramente molti titoli di anticipatore e di " suggeritore ". Ma si tratta a sua volta di un fascismo considerato nel suo aspetto rivoluzionario, " movimentista ", volto a costituire una Repubblica fondata sull'adstocrazia dei meriti da lavoro, da attività artistiche, da BibliotecaGino Bianco 19
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