Diario - anno VI - n. 8 - giugno 1990

so l'anima», cioè cuore e cerveHo. E sua egli sente fa miniera, in cui ha speso il suo lavoro, che è lui stesso, la sua v;ita. Per i Hgli, un lavoro vale l'altro, una fabbrica vale l'altra, e quel che importa è il salario. E-proprio in ragione cli questo rapporto organico che lo lega alla miniera, è probabile che il vecchio ,sia, nella sostanza, molto più ostile a.I padrone (pur rispettandolo) che non i figli, per i quali, ancora, un padrone vale l'altro. Altrettanto è ostHe al socia,lismo,che i figli identificano in un partito, in una dottrina, in una tessera. Ma se per socialismo intendiamo, molto semplicemente, autogestione dei produttori, non c'è dubbio che, senza saperlo, il vecchio ne incarni lo spirito e il progetto molto meglio dei figli. Il vecchio avverte in modo rozzo e confuso che i,l sist·ema industriale corre iirresistibilmente verso la divisione e la spersonalizzazione del lavoro, e in modo rozzo e confuso vi si oppone. I figli hanno chiara coscienza del p_rocessoin corso e gli sta bene; ma solo perché sono già il prodotto di questo processo. La loro migliore istruzione, anziché emanciparli, gli serve per credere a ciò che il dominio vuole che si creda, il dominio camuffato da oggettività scientifica. Lo sviluppo tecnologico consendrà l'aumento dei salari, la ,riduzione dell'orario, le ferie pagate {ma quante lotte e sacrifici, quanto dolore e sconfitte, per ottenere queste briciole!), ma ridimensionerà drasticamente il ruolo della classe operaia: che da un secolo ha visto progressivamente diminuite 1a :sua capacità di partecipare e intervenire nel sistema produttivo: Fino a ridursi, oggi, a zero. Anche a furia cli delegare, dividere, spersonalizzare, l'espropria~ione che il vecchio temeva s'è compiuta. Né ciò riguarda i soli operai, siamo tutti privati del diritto di sapere, controllare, decidere. Siamo degli zeri, degli zeri programmati e, per colmo d'konia, soddisfatti. Il vecchio, sorpassato e vinto, era ancora un uomo. Il tipo di rapporto vecchi-giovani sopra esemplato, e il conseguente giudizio, non ha valore generale. Anzi, rappresenta un'eccezione. Nella storia infatti prevalgono temporalmente i periodi di stabilità sociale, nei quali i vecchi s.ilimitano a trasmettere conoscenze e comportamenti (sempre gli stessi), sicché non si dà quasi differenza tra una generazione e l'altra, e H conflitto generazionale si riduce alJa !Semplice(anche se spesso terribile) questione di chi comanda e di Bibh teca Gino Bianco

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