una Rivoluzione: la radicale trasformazione dell'ultimo trentennio operata dal capitale e dalla Dc, cont,ro la sinistra, che fedele alla Tradizione non ha mai capito la portata e le conseguenze di quanto succedeva e ne è stata progressivamente svuotata e marginalizzata. Robespierre e Marat furono sconfitti, ma la Rivolu~ione l'avevano fatta. I bolscevichi, anche. Noi, come Chateaubriand, l'abbiamo sublta. Se alcuni di noi cercassero nel gran guardaroba di quell'epoca un costume da indossare, credo che non gli andrebbero bene né quello giacobino, né il girondino, né il termidoriano ... Ho paura che il meno inadatto alla nostra taglia sarebbe quello legittimista. Penso agli émigrés, la nobiltà travolta dai nuovi ricchi; fingevano che la Rivoluzione non fosse ma,i avvenuta, erano orripilati dalla volgarità dell'Impero e fantasticavano la Restaurazione degli antichi valori: come qualcuno, oggi, l'eguaglianza, la giustizia, il socialismo... Il conservatorismo liberale e il romanticismo cristiano di Chateaubriand, che non ebbero effetto alcuno sugli ,sviluppi politici della Francia, non differiscono troppo dalla fedeltà di una certa sinistra a una cultura tramontata. D i u n s e p o 1c r o . Costruita a ridosso della chiesa di San Nazzaro, nella piazzetta omonima che interrompe il corso di Porta Romana, la cappella Trivulzio ne eclissa totalmente la facciata. Il prepotente edificio rinascimentale imposto dal prestigio e dal denaro di Gian Giacomo Trivulzio è diventato l'atrio e l'accesso obbligato dell'antica basilica (bisogna fare un lungo giro intorno all'isolato per ritrovare nell'abside le originarie forme romaniche). All'interno della cappella, a pianta ottagonale, dentro grandi nicchie a una decina di metri da ter.ra, sono collocati otto sarcofaghi. Al posto d'onore, di fronte alla porta d'ingresso della cappella e sopra quella che immette nella chiesa, sta lui: Jo. JAconus MAGNUSTRIULTIUS- ANTONII FILIUS - QUI NUNQUAMQUIEVITQUIESCIT- TACE.L'iscrizione non ha bisogno di ricordare il governatore di Milano, il maresciallo di Francia, il vincitore di Agnadello e Marignano, titoli e imprese assorbiti e trascesi nell'appellativo « Magnus ». È anche l'unico degli· otto sepolcri a fregiarsi di un'epigrafe. Le altre lapidi si limitano a mBiblioteca Gino Bianco 11
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